Uno dei grandi temi che ogni Pontefice “moderno” ha affrontato è quello del rapporto tra fede e scienza. Giovanni Paolo II fin di primi mesi del suo pontificato ha voluto mettere in evidenza la sua attenzione alla Pontificia Accademia delle Scienze.
È “Mio Signore e mio Dio! (Gv 20,28) La questione di Dio nelle sfide attuali” il tema dell’incontro di quest’anno del Ratzinger Schuelerkreis, il circuito di ex allievi di Benedetto XVI. L’incontro ha luogo il 25 e 26 settembre, ancora una volta nella formula nuova dello scorso anno: un incontro a porte chiuse, per i soli allievi, e uno a porte aperte, per stimolare anche pubblicamente il dibattito, che vedrà la partecipazione di tre cardinali (Koch, Woelki e Ladaria).
La Chiesa, nella quale vive il Signore, è una fraternità in quanto tutti sono figli di Dio. L’esperienza quotidiana, però, ci fa toccare con mano che non si tratta di una fraternità perfetta, fatta solo di puri e di santi. In essa è presente il peccato e a volte anche in forma grave. Per questo motivo, dice Gesù, è necessaria la correzione fraterna. Si corregge perché si ama. Commenta san Tommaso d’Aquino: Questa correzione deve provenire dalla carità, che è amore di Dio e amore del prossimo. Se ami, devi amare la salvezza del tuo fratello. Ma se lo vuoi salvare, devi avere cura della sua buona fama, e lo farai se lo correggi con un contatto personale, non se lo rimproveri davanti a tutti.
La devozione e la cura dei Pontefici per la Santa Casa inizia subito dopo la notizia dell’ arrivo della reliquia.
“Quanta generosità dobbiamo constatare in questi nove secoli! Quanti splendidi uomini e donne hanno testimoniato il Vangelo della carità, non solo in Terra Santa, ma in tante parti del mondo”. A nove secoli dalla morte del fondatore, il Sovrano Militare Ordine di Malta lo celebra con un Messa officiata dal Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e delegato speciale del Papa dello SMOM dalla crisi istituzionale di tre anni fa che portò alle dimissioni di un Gran Maestro e alla stagione delle riforme, ancora non completata e per ora come sospesa dall’improvvisa morte del Gran Maestro Giacomo dalla Torre.
Come in tutti i santuari la vita religiosa fiorisce immediata per avere cura dei pellegrini così anche a Loreto religiosi uomini e donne hanno reso viva la cittadina che si sviluppava nei secoli.
La Santa Casa di Loreto oltre alla edicola in marmo che la protegge è inglobata nella grande basilica i cui lavori iniziarono alla fine del 1400.
Sono quattro, secondo Caritas Internationalis, le condizioni che servono perché il mondo possa raggiungere lo sviluppo umano integrale. E la confederazione le delinea in un messaggio divulgato in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, che inizia quello che viene chiamato “Il Tempo della creazione”, un mese dedicato al creato che nacque nel 1989 su iniziativa del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.
Una storia singolare è quella della immagine della Madonna di Loreto. Appurato che la Santa Casa è con molta probabilità la parte muraria appoggiata alla Grotta che è venerata a Nazaret
Una Messa di suffragio, ma anche una pubblicazione, un ricordo che è parte di un progetto più ampio: la Diocesi di Faenza – Modigliana ha ricordato lo scorso 29 agosto l’anniversario della morte di uno dei figli più illustri di quella terra, il Cardinale Achille Silvestrini, ma lo ha fatto con lo spirito di guardare al futuro, piuttosto che di ricordare il passato.
In questa domenica Cristo parla della sofferenza e della morte che lo attendono a Gerusalemme. Pietro, lo abbiamo meditato nel Vangelo di domenica scorsa, che ha riconosciuto Gesù come il Messia, ora davanti all’annuncio che ascolta rimane scandalizzato e si oppone ad esso. E’ assolutamente intollerabile che il Messia concluda la sua vita con una morte orrenda. Infatti, come potrà un uomo crocifisso salvare il mondo? Che cosa potrà offrire a coloro che lo seguono? E’ questo il senso della protesta di Pietro.
1630, a Milano, nel pieno della pestilenza che sta decimando la popolazione. Renzo Tramaglino vaga per la città stretta dal terrore e dalla morte, assiste con il cuore dolente a scene colme di pietas, come quando incontra la giovane madre che porta in braccio la figlioletta morta nel carro degli orridi monatti.
Sono tre i nodi da sciogliere della “questione lauretana” secondo lo storico Padre Giuseppe Santarelli. La casa di Maria a Nazaret era solo un grotta o anche un edificio in muratura? E la parte in muratura può essersi conservata tanto a lungo fino alla traslazione nel XIII secolo? E dopo la traslazione a Nazaret si è notata la mancanza della parte in muratura?
Agostino, dopo la conversione, con Santa Monica ed il figlio Adeodoato sente forte il desiderio di tornare in patria. La santa, purtroppo, muore ad Ostia, lasciando il figlio che, seppur scosso interiormente, ringrazia il Padre per il dono della tanto grande e amata madre.
Papa Francesco lo ha prolungato di un anno. Il Giubileo lauretano nato per celebrare i cento anni della Proclamazione della Madonna di Loreto Patrona dell’aeronautica ha dovuto essere limitato a causa della pandemia. Ma in questi mesi è stato il centro della attenzione per molti che ogni giorno si sono collegati tramite i media con la celebrazione della messa e la recita del Santo Rosario.
Entrando nella chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio, a Roma, nella cappella in fondo sulla sinistra sono poste le spoglie di Santa Monica.
Da quassù lo sguardo spazia su un paesaggio infinito: i colli berici, alle spalle, davanti i monti Lessini e le montagne del Pasubio, le piccole Alpi, con l’altopiano di Asiago. Il cuore si allarga, non solo lo sguardo, e un soffio d’aria leggera, un dono in un pomeriggio assolato di agosto, accarezza il volto e l’anima.
“La Biblioteca Apostolica Vaticana è chiamata a svolgere un servizio alla verità e alla cultura.
Il 24 agosto 1617 moriva a Lima, Isabella Flores. Se questo nome non dice nulla ai più, i suoi contemporanei l'hanno ricordata con il nome di Rosa da Lima per la sua bellezza.
Chi è Gesù? La domanda circa l’identità di Cristo attraversa da oltre duemila anni la storia dell’umanità. Si tratta di una domanda di fondamentale importanza perché dalla risposta dipende un preciso orientamento di vita.