Dal vecchio al nuovo mondo, dalla Madonna del Pilar alla Madonna di Guadalupe, la storia di Spagna è fortemente legata a quella del cristianesimo, e di conseguenza ad una devozione mariana forte, popolare, quasi inscalfibile.
C’è una devozione mariana in Svizzera, e la andrà a riscoprire il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, quando a novembre farà visita alla Confederazione e presiederà una Messa nel santuario di Einsiedeln. E c’è una devozione mariana in Ungheria, fortissima, che si sviluppa anche in funzione nazionalista: basti pensare che uno dei più frequentati santuari ungheresi è in Romania, nei confini dove si trovò dopo che, alla fine della Prima Guerra Mondiale e con l’Impero Austro – Ungarico disgregato, l’Ungheria si ritrovò senza sbocco al mare e privata di due terzi di territorio. Ma restò, nel cuore, un Regnum Marianum.
C’erano 80 mila giovani musulmani, a Casablanca, quel 19 agosto 1985. Giovanni Paolo II era arrivato in Marocco, il primo Papa a mettere piede sul suolo marocchino, al termine di uno dei suoi viaggi monstre in Africa, cominciato in Togo, e proseguito in Costa d’Avorio, Camerun, Repubblica Centrafricana, Zaire e Kenya fino, appunto, al Marocco. E lì il programma aveva previsto proprio un incontro con i giovani musulmani, una prima volta assoluta per un Papa, che centrò il suo discorso sui valori comuni della comune fede in Dio.
Sospesi tra Chiesa d’Oriente e Islam, territorio di passaggio e di popolazioni con storie simili, ma diverse, i Balcani sono stati accomunati da una devozione alla Vergine che ha caratterizzato, in maniera diversa, le loro nazioni. Non si può prendere la storia delle nazioni come un unicum, come non si può fare in molti Paesi dell’Est europeo. Ma si può cercare di andare alle radici della fede cristiana che ha portato, in fondo, ad una fede popolare viva e tuttora presente. Tutto ha inizio, in fondo, in Grecia.
Se qualcuno dovesse individuare il cuore della Polonia, non farebbe fatica a trovarlo nel santuario mariano di Czestochowa. È lì che si ha l’espressione più pura della fede polacca. Una fede mariana molto corale, che si esprime, ad esempio, nel pellegrinaggio da Varsavia a Cracovia, che dura nove giorni.
“Dalla roccia di Massabielle, la Vergine Santa venne incontro a Bernadette rivelandosi come Colei che è ricolma della grazia di Dio, e le domandò penitenza e preghiera. Le indicò una sorgente di acqua, e le chiese di bere. Quell’acqua che sgorga sempre fresca è diventata uno dei simboli di Lourdes: simbolo della vita nuova, che Cristo dona a quanti si convertono a lui.
È una storia antica, quella del Portogallo, e la venerazione a Maria è sempre stata presente, così come la fede nell’Immacolata Concezione, che i portoghesi fecero voto di difendere fino alla morte. Eppure, è nel XX secolo, con le apparizioni del 1917 a Fatima, che il Portogallo entra nella storia mariana e nella Storia con prepotenza. Perché da Fatima si diffonde un messaggio per tutto il mondo, radicato nella storia, che in fondo racconta quello che stiamo raccontando: l’Europa non si potrà salvare se non riconoscerà la sua cristianità. Una cristianità che, in fondo, si costruisce sul culto di Maria.
Il brano di Vangelo di questo domenica è dominato dall’ elogio che Gesù rivolge alla donna cananea: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. Che cosa ha fatto questa madre per meritarsi tanta ammirazione da parte di Cristo? Un’ammirazione che appare ancora più sorprendente dl momento che si tratta di una donna pagana. Ha creduto in Gesù.
Con la presente solennità liturgica celebriamo la redenzione totale di una creatura umana, dopo quella di Cristo. La Parola di Dio ci rivela che quando il Signore Gesù ritornerà con potenza alla fine dei tempi, allora “risorgeranno coloro che sono di Cristo”. Ma nell’attesa che questo evento risolutore della storia dell’umanità si compia, noi sappiamo che c’è già una creatura umana, la Vergine Maria, che è partecipe della gloria del Cristo. Grazie alla Sua presenza, il cielo, per noi, non è più una realtà sconosciuta o lontana, ma una realtà aperta perché il cielo ha una Madre, ha un cuore.
Raccontare la vita di fra Giovanni da San Guglielmo, non è impresa facile. Ciò in quanto nel corso dell'esistenza fu un uomo di grande apostolato e spesso si trovò a cambiare luogo, soprattutto, vivendo il proprio ministero, in Maremma e nella diocesi di Grosseto che, con affetto e venerazione, lo ricordò con diverse iniziative tra cui una conferenza nel 2016, nella Cattedrale di San Lorenzo con l'allora Priore generale dell'Ordine degli Agostiniani Scalzi padre Gabriele Ferlisi.
San Massimiliano Kolbe, se non il primo, è stato - sicuramente - fra i primi ad essere stato beatificato e poi canonizzato fra le vittime dei campi di concentramento nazisti. Giovanni Paolo II ha detto che con il suo martirio egli ha riportato “la vittoria mediante l’amore e la fede, in un luogo costruito per la negazione della fede in Dio e nell’uomo”.
Dal tempo delle cattedrali a quello delle apparizioni, la Francia si costruisce, vive e si sviluppa intorno al nome di Maria. Considerata “Figlia Primogenita della Chiesa”, con santuari mariani antichissimi, la Francia vive un legame con il culto di Maria che sfocia poi nelle grandi apparizioni del XIX secolo, di cui Lourdes è la più famosa. Se c’è una identità cattolica, in Francia, lo si deve anche alla devozione alla Madonna.
Per la cristianità medievale l’assassinio di san Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra dal 1162, è stato molto importante, perché finito nelle mire del re Enrico II, una volta sua mentore e amico, fu ucciso in Cattedrale dalle spade di quattro cavalieri sicari mentre recitava l’Ufficio divino, il 29 dicembre 1170. Il Papa Alessandro III lo canonizzò a tempo di record, tre anni dopo.
Nel Belgio secolarizzato di oggi, sembra non ci possa essere spazio per la fede e per la devozione popolare. E, invece, l’identità della nazione affonda le sue radici proprio nella fede cattolica, e in particolare in un culto mariano che si era organizzato in maniera certosina. Nutrito dalle tradizioni delle feste pagane dei celti, questo culto mariano si diffuse nelle Fiandre, e se ne ritrovano tracce anche in Lussemburgo, il granducato ripristinato un secolo e mezzo fa come effetto della Rivoluzione Francese, ma che era fortemente legato al territorio che oggi il Belgio.
Ogni giorno che passa si fa grande l’attesa nella diocesi di Como per la prossima beatificazione di suor Laura Mainetti, avvenuta venti anni fa, il 6 giugno 2000.
Quest’anno, l’Inghilterra è stata riconsacrata come “Dote di Maria”. È un segno della particolare devozione mariana del popolo inglese. Decenni di anglicanesimo non hanno infatti spazzato del tutto via la devozione dei cattolici di terra d’Albione per la Madonna, cui da sempre si sono rivolti nei momenti difficili. Ma anche in Irlanda la devozione alla Madonna è stata diffusa, a partire dalla predicazione di San Patrizio. In entrambi i casi, la fede di Maria è stata uno straordinario collante per la loro nazione.
La vita dei santi è tutta in Dio. Mai nessuna affermazione suona più vera, soprattutto, se riferita all'esistenza di Sant'Alfonso Maria de Liguori. Nel corso del suo procedere, fu umilissimo e questa dote fu evidentissima quando si scoprì che, per evitare di esser lodato dai posteri, distruggeva ciò che riguardava la sua vita. La sua storia si conosce, con particolare precisione, grazie all'opera di uno dei suoi figli: padre Antonio Maria Tannoia.
Quest’anno, in Russia è stato dichiarato l’Anno di Maria Madre della Parola di Dio. È una delle tante manifestazioni di amore verso Maria che hanno le popolazioni della Russia. Manifestazioni che le accomunano alle popolazioni ucraine e bielorusse. Perché tutte, in fondo, nascono da un evento principale: il Battesimo della Rus’ di Kiev, con la conversione di Vladimir, che già nel 990 fece erigere la prima chiesa dedicata a Maria, la Desityna (Decima) perché costruita con i proventi delle tasse.
Da una parte, la Riforma protestante, che penetra nella nazione e va a toccare la fede delle persone. Dall’altra, l’avanzata dei turchi, che arrivano fino alle porte di Vienna nel 1683. Nel mezzo, un culto mariano vivo, che permea la nazione austriaca e resta vivo anche in Germania, nonostante tutto. È a Maria che il popolo guarda quando c’è bisogno di trovare soccorso. E Maria risponde. Sempre.
Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù chiede agli apostoli di precederlo all’altra riva del lago. Mentre stanno compiendo la traversata vengono a trovarsi in una situazione di pericolo: hanno il vento contrario che agita il lago e la barca avanza con fatica. Sulla barca sono soli perché Gesù si è ritirato su un monte a pregare.