Ricordare padre Pedro Arrupe è tenere vivo il ricordo di uno dei Superiori generali della Compagnia di Gesù che, con il proprio essere, ha lasciato un segno concreto nell'attuale apostolato di questa Congregazione religiosa.
In questa ultima domenica dell’Anno Liturgico la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. I segni della regalità di Cristo appaiono difficili da individuare nel nostro mondo. Anzi la storia, più che rivelare, nasconde questa prerogativa del Signore. Per comprendere il significato di questa festa vengono in nostro soccorso i testi della santa Messa di oggi, in modo particolare il Prefazio. In esso il Regno di Cristo ci viene descritto come regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.
Ad Hiroshima, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, c’era una piccola comunità di otto gesuiti. Il loro presbiterio si trovava proprio sul raggio di devastazione della bomba atomica sganciata sulla città il 6 agosto 1945. Ma loro rimasero miracolosamente tutti illesi. E attribuirono il miracolo al fatto che vivevano ogni giorno il mistero di Fatima.
Padre Donizetti è “un discepolo di Gesù in costante cammino”, un “anticipatore dei diritti dell’uomo” cresciuto alla scuola della Rerum Novarum e della Dottrina Sociale di Leone XIII. Il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, tratteggia così le caratteristiche del nuovo beato.
É una storia tutta da scoprire per noi occidentali. La storia delle persecuzioni dei cristiani in Giappone, una storia che Papa Francesco ha spesso ricordato parlando di quei “cristiani nascosti” che hanno saputo mantenere e trasmettere la fede anche in tempo di persecuzione e senza sacerdoti.
Oggi, 23 novembre, ricorre la memoria di uno dei primi papi della storia: San Clemente Romano. Morto intorno all’anno 100 d.C. Papa Clemente è venerato come santo e martire sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa.
Entrare nella pelle dell’altro: è l’obiettivo del lavoro del movimento dei Focolari in Thailandia, impegnati nel loro carisma dell’unità e affinché tutti siano uno. La Thailandia è infatti una società plurale, considerata un esempio di armonia nel continente asiatico tanto che viene chiamata “la nazione del sorriso” o la “terra della libertà”, ma anche “la terra dei vestiti gialli”, prendendo in considerazione il colore delle tonache dei monaci buddhisti. Eppure, è anche una società dalle mille contraddizioni, con una moneta forte, un governo guidato da un militare ma democratico dopo anni in cui i militari hanno dominato la scena, e un re che ha fatto del dialogo una cifra del suo lavoro di governo. Tutto questo trova Papa Francesco in Thailandia.
“ Posso ribadire che Giovanni Paolo II si riposava solo camminando in montagna, perché nelle sue giornate non ha mai badato a risparmiare le forze e tantomeno a recuperare le ore le ore di riposo notturno che regolarmente saltava”.
“Di fronte alla calamità creata dall’uomo che è ogni guerra, dobbiamo affermare e riaffermare, ancora e ancora che il ricorso alla guerra non è inevitabile o insostituibile.
Il Papa visiterà la Thailandia dal 20 al 23 novembre e il Giappone dal 23 al 26 novembre: ‘Proteggere ogni vita’ è il motto del viaggio nello stato nipponico con tappe a Hiroshima e Nagasaki, città devastate dalla bomba atomica.
“Dio non ha mai detto che la sofferenza in se stessa è un bene, ma egli ci han insegnato, per mezzo di suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, che ha sofferto ed è morto per i nostri peccati , che le nostre sofferenze, se unite a quelle di Cristo, hanno valore per la salvezza del mondo”.
Oggi, 18 novembre ricorre la festa della dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo. Una celebrazione che s’inserisce nel processo edilizio di cristianizzazione dell’impero romano avviato nella prima metà del IV secolo sotto l’imperatore Costantino.
Nel Vangelo di oggi, Cristo, prendendo lo spunto dall’ammirazione che suscitava il tempio di Gerusalemme per la sua grandezza e bellezza, ne annuncia la rovina e la completa distruzione. I discepoli rimangono sconvolti dalle sue parole - proviamo a pensare come reagiremmo se venisse qualcuno ad annunciarci la distruzione della Basilica di san Pietro a Roma – e desiderano conoscere il tempo in cui accadrà un simile drammatico evento e quali ne saranno i segni premonitori. Gesù non risponde a queste due domande, ma prende l’occasione per attirare l’attenzione dei discepoli su ciò che li attenderà e come dovranno comportarsi.
Fu ucciso mentre pregava il Rosario, dopo essere arrestato e rilasciato nell’ambito di una crescente tensione anticlericale in Ecuador: il gesuita Emilio Moscoso rappresenta così il simbolo della Chiesa che “provata, sbeffeggiata, perseguitata lungo i secoli è più viva che mai”. Lo sottolinea il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione dei Santi, nella omelia della beatificazione di Padre Emilio Moscoso, che si è tenuta oggi a Riobamba in Ecuador.
Benedetto XVI non viene mai menzionato, anche se il suo nome aleggia nell’aria quando si parla della necessità di nuovi leader e nuovi politici cattolici – appello reiterato anche da Papa Francesco. E questo perché il seminario di studi “Costruire il presente e preparare il futuro con una leadership etica” rappresenta un allargamento delle attività della fondazione. Un programma più ampio, sottolinea padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione, che si sta “avviando e sviluppando con ia Fondazione Templeton e l’Istituto Razon Abierta di Madrid”.
L’icona della Madonna Nera di Częstochowa per la prima volta nella storia è arrivata a San Giovanni Rotondo, dall'amato e venerato Padre Pio. La Regina della Polonia resterà in Puglia fino al 25 novembre.
Si tiene dall’11 al 12 novembre a Teheran l’11esimo round del dialogo tra il Centro Iraniano per il dialogo interreligioso e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Il tema di questo incontro è “Musulmani e cristiani insieme per servire gli esseri umani”. Il tavolo di confronto si riunisce su cadenza annuale, alternativamente a Roma e a Teheran. È stato lanciato nel 1994.
Il tempo scorre veloce e con il suo passaggio porta con se tutto, ma non il bene compiuto e quanto di bello rimane nella contingenza del quotidiano. E questo è un dato oggettivo in quanto ancora oggi, in mezzo alle incomprensibili situazioni dell'esistere, rimane così luminoso anche tanto altro. Domenico di Guzman, Caterina da Siena, Piergiorgio Frassati e tanti altri hanno lasciato quel profumo di bellezza e di ciò, straordinariamente, si tiene immutato ricordo anche a distanza di secoli. L'ultima parola non è ne sarà mai il male, ma solo la Resurrezione in quanto questa è l'alba di ogni domani.
Esattamente 100 anni fa - l’11 novembre 1919 - moriva a Colonia il Cardinale tedesco Felix von Hartmann.
Il brano evangelico di oggi ci presenta l’incontro-scontro tra Gesù e un gruppo di sadducei i quali avevano dato vita ad una corrente religiosa che non credeva alla resurrezione dei corpi. L’idea della resurrezione dei corpi era contrastata non solo dai sadducei, ma anche dal mondo pagano dove il corpo era valutato negativamente perché considerato il carceriere dello spirito. Pertanto, la salvezza consisteva nel liberarsi da esso. Per questo nella cultura greca si parlava di immortalità dell’anima, ma era inconcepibile la fede nella resurrezione dei corpi.