Nella settimana di Pasqua il cammino stazionale arriva di nuovo a San Lorenzo Fuori le Mura, al Verano.
Oggi si celebra la liturgia stazionale a San Paolo fuori le Mura.
C’è un solo altro caso di un Papa che ha indetto un Giubileo e non ha vissuto tanto a lungo da terminarlo. Ed è il caso di Innocenzo XII, che morì verso la fine del 1700, quarto anno giubilare del suo pontificato dopo i tre Giubilei straordinari. Era un periodo di “cambiamento di epoca”, proprio come quello che Papa Francesco ha descritto. C’è poi stato anche un Giubileo senza Papa, ma si deve andare ancora più indietro nel tempo: è il Giubileo del 1350, quando il Papa si trovava ad Avignone, in Francia, nel periodo che è stato conosciuto in seguito come “cattività avignonese”.
In queste ore la basilica di San Pietro in Vaticano è luogo di dolore e di preghiera per il Santo Padre.
ll giorno di Pasqua il cammino delle stazioni arriva a Santa Maria Maggiore.
Questa notte non è una notte qualunque. È la Notte, la più luminosa della storia. La notte in cui la luce ha spezzato le tenebre, in cui la vita ha trionfato sulla morte, in cui Dio ha risposto in modo definitivo al bisogno di salvezza dell’umanità. Il Vangelo ci ha condotti con le donne al sepolcro, ancora immerse nel dolore del Venerdì Santo. Ma quel luogo di morte, sorprendentemente, si rivela vuoto. Due uomini “in abito sfolgorante” appaiono loro, e pronunciano parole che ancora oggi scuotono il cuore:“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Il Sabato Santo la stazione quaresimale ritorna dopo solo due giorni alla cattedrale di S. Giovanni in Laterano.
Se il Venerdì Santo è per antonomasia
“Mentre vi scrivo, il nostro cuore è sollevato dalla tregua in atto.
“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”,
Andiamo a scoprire le più importanti opere d'arte che hanno raffigurato l'Ultima cena di Cristo
A Santa Maria Maggiore il pellegrinaggio stazionale si ferma tre volte. Un segno chiaro della grande devozione mariana del popolo di Roma.
Oggi il percorso stazionale arriva a Santa Prisca sull' Aventino.
Una delle Accademia più antiche è quella dei" Virtuosi del Pantheon".
Una settimana da vivere nella preghiera
L'intervista al cardinal Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica di Santa Maria Maggiore
Con la domenica delle Palme entriamo nel cuore dell’anno liturgico: la Settimana Santa. In questo tempo santo siamo chiamati a rivivere, con animo raccolto e contemplativo, i misteri centrali della nostra fede: l’istituzione della Santa Messa, il dono del Sacerdozio, la Passione-Morte-Risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo.
2006, a Trabzon, piccola località della Turchia, alla storia antichissima, perché si tratta della famosa Trebisonda. Don Andrea Santoro, inviato in missione proprio in Turchia, prega nella sua piccola chiesetta. E’ una giornata luminosa, persino calda, nonostante sia febbraio; entrano in chiesa tre ragazzi che iniziano a comportarsi in modo arrogante. I ragazzi se ne vanno ma poco dopo entra in chiesa un uomo: don Andrea si accorge che ha una pistola e la punta alle sue spalle e grida al suo aiutante, che è lì con lui, di buttarsi a terra; l'uomo comincia ad urlare a gran voce “Allah è grande” e spara due colpi di pistola; colpisce don Andrea che cade a terra, morendo quasi sul colpo. L'uomo scappa attraverso il cortile della chiesa gridando ancora “Allah è grande” e sparando un terzo colpo di pistola in aria. Dopo molti anni, e vari processi, un vero colpevole non è stato trovato, ma il significato di questa tragedia risalta sempre più chiaramente, suscitando forza, coraggio, speranza.
L’ultimo venerdì prima della Settimana Santa il commino delle stazioni arriva alla chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio. Un esempio mirabile di architettura paleocristiana.
Altra parola-chiave da vivere nel tempo di Quaresima: la preghiera