Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
Lasciandosi alle spalle il Tevere e andando verso Piazza Navona incontriamo ancora moli luoghi della Roma del '500 legati a sant' Ignazio.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
Ricordare è arte della memoria ed in qualche caso della fede. Si tengono a mente e fa piacere commemorare le persone che hanno offerto il loro contributo nella società.
Proseguendo il cammino ignaziano verso Campo de' Fiori ci sono due palazzi carichi di ricordi.
"O Madonnelle" romane dei secc. XIV-XX sono state raccolte e studiate in particolare nel libro "Madonnelle romane e religiosità popolare", edito da Romana Società Editrice, in occasione della mostra mariana in San Michele a Ripa Grande del 1991.
Riprendiamo il nostro pellegrinaggio romano sulle orme di Sant' Ignazio di Loyola. A 400 anni dalla canonizzazione proprio a Roma, la città ha ancora tanto da raccontare.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
La parabola del “buon samaritano” ci racconta una storia vera: la storia dell’umanità. La frase che ci aiuta a comprendere questa affermazione è: “Gli si fece vicino”, ossia prossimo.
Un albero dalle fronde verdi e ombrose, il frinire delle cicale, il soffio del vento trai rami, sull’erba e sul volto di chi si è dolcemente addormentato, cullato e trasportato in un universo di freschezza e gioia infinita. Non è questa, in fondo, l’immagine della felicità ideale in giornate torride e stremanti come quelle che stiamo vivendo proprio adesso?
Al termine di questa prima serie di tappe ignaziane a Roma è bene ricordare una bellissima iniziativa dedicata proprio agli "Itinerari Ignaziani" Una iniziativa nata nel 2018 a per promuovere la conoscenza dei luoghi in cui ha vissuto sant’Ignazio di Loyola a Roma, la spiritualità e la preghiera nei luoghi della fede.
“L’unica lotta da fare è quella per la pace e per lo sviluppo”. Le parole del Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al termine dell’incontro con il presidente del Sud Sudan Salva Kiir ben riassumono il senso del viaggio a Juba del capo della diplomazia pontificia.
“Non solo la relazione con la Santa Sede è importante, ma è unica”. Thea Tsulukiani, ministro della Cultura della Repubblica di Georgia, parla con ACI Stampa al termine di quattro intensi giorni in Vaticano: il 26 giugno, il Coro Patriarcale di Georgia si è esibito in Cappella Sistina, in un evento raro e dal profondo significato ecumenico; il 29 giugno, al termine della celebrazione per i Santi Pietro e Paolo, lo stesso coro ha eseguito l’Ave Maria composta dal Patriarca di Georgia Ilia II, che è anche un valente musicista e compositore. Nel frattempo, la delegazione del ministero della Cultura ha avuto diversi incontri in Vaticano, anche per implementare i protocolli di intesa su cultura ed educazione che furono siglati dalla presidente Salomé Zourabishvili quando venne in udienza da Papa Francesco il 18 giugno 2021.
Anche la fortezza di Castel Sant' Angelo è un luogo di memorie ignaziane. Nel nostro percorso romano sui passi di Sant' Ignazio di Loyola dopo San Pietro arriviamo appunto al Castel Sant'Angelo.
Le edicole religiose che troviamo a Roma sono dedicate anche ad altre figure importanti oltre alla Vergine Maria. Oggi siamo nel Rione Campitelli con Santa Francesca Romana.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli i cittadini di Roma e i turisti lungo le vie della Capitale. Ma non sono solo le "Madonnelle" ad essere raffigurate. Le edicole religiose che troviamo a Roma sono anche dedicate anche ad altre figure importanti del Vangelo o della Sacra Famiglia. Come per esempio San Pietro.
Lo scenario della Repubblica Democratica del Congo è quello di “una pace continuamente minacciata da gruppi armati e dallo sfruttamento e da interessi predatori, di cui il Paese è da tempo vittima”. Non ha paura a chiamare le cose con il proprio nome, il Cardinale Pietro Parolin, in Repubblica Democratica del Congo dall’1 luglio per “anticipare” – nelle sue parole – il viaggio di Papa Francesco nel Paese.
Quando Sant' Ignazio viveva a Roma la basilica di San Pietro altro non era che il grande cantiere voluto da Giulio II. I lavori erano iniziati nel 1547 e la basilica di Costantino spariva per far posto a quella pensata da Michelangelo.
"Nemmeno i piovaschi gelati che di tanto in tanto si rovesciavano dal Monte Contessa, formando pozzanghere livide tra le muraglie affiorate nel corso dello scavo, riuscivano a scoraggiare, in quell’incerto tramonto del sabato 26 ottobre 1991, i primi gruppi di curiosi che cominciavano a salire al Sant’Elia Vecchio.
Il 20 maggio del 1521 Ignazio di Loyola, prode cavaliere, veniva ferito e reso zoppo per tutta la vita. Ma da qual giorno la vita fu del tutto nuova per lui.