La realtà non si corregge a colpi di photoshop, né può essere fatto al cuore, perché è “lì che si giocano i veri sentimenti”. Il penultimo atto della visita in Perù di Papa è un incontro con i giovani che si tiene in Plaza de Armas.
La missione lasciata ai vescovi peruviani da Papa Francesco nell’ultimo giorno del suo viaggio in Perù è ardua: prendere esempio da San Toribio, che fu arcivescovo di Lima e che Papa Francesco definisce, con San Giovanni Paolo II, “costruttore di unità ecclesiale”.
Una “madre meticcia”, perché in lei “trovano posto tutte le razze”: così Papa Francesco descrive la Vergine Maria, nella Plaza de Armas, in una veglia mariana durante la quale la statua della virgen de la Puerta de Otuzco, conosciuta come la “Mamita de Otuzco”, viene incoronata madre della Misericordia e della speranza.
La difesa della casa comune, che è poi anche una difesa della dignità umana, e l'appello per contrastare il “virus sociale” della corruzione:sono questi i temi centrali del discorso che Papa Francesco fa alle autorità del Perù, nella serata del primo giorno della seconda tappa del suo viaggio nelle Ande.
Un festival cinematografico sulla globalizzazione della carità per i 400 anni della Famiglia Vincenziana: si chiama Finding Vince, ed è l’evento conclusivo di un anno giubilare tutto dedicato al carisma di San Vincenzo de’ Paoli.
Papa Francesco ha nominato stamane il nuovo Vescovo di Acqui: si tratta di di Monsignor Luigi Testore, finora Responsabile della Comunità Pastorale “Beato Paolo VI” di Milano. Succede a Monsignor Pier Giorgio Micchiardi - 76 anni - che lascia per raggiunti limiti di età.
C’è anche un familiare delle vittime della repressione che è seguita al colpo di Stato del 1973, tra quelli che accolgono Papa Francesco al Santuario di Nuestra Senora di Lourdes.
Si chiama Iquique, e in lingua Aymara significa “Terra di sogni”. Ma la città che si affaccia sul Pacifico, luogo di accesso verso il Perù e anche verso la Bolivia, è il posto dove tante culture si incrociano. Per questo, l’ultima Messa di Papa Francesco in Cile è dedicata proprio all’integrazione dei popoli. Perché la terra dei sogni “continui ad essere anche terra dell’ospitalità”.
Si chiude oggi in Egitto la Conferenza internazionale a sostegno di Gerusalemme promossa dalla Università di Al-Azhar.
Papa Francesco riceverà il Presidente turco Tayyip Erdogan lunedì 5 febbraio. La notizia è stata confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Il ritorno di Papa Francesco in Cile, dove è stato da studente nel Centro Hurtado negli anni Sessanta, è cominciato con la preghiera sulla tomba del vescovo dei poveri Enrique Alvear Urrutia. Ed è questa fermata che dà il tono della visita di Papa Francesco, a partire dal suo primo incontro ufficiale, con le autorità del Paese. Cui dà il mandato di continuare a lavorare perché la democrazia sia veramente luogo di incontro per tutti. Con una nota a margine nel discorso, significativa: la richiesta di perdono per le vittime di abusi.
Appuntamento consueto il 25 gennaio alle ore 17.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, per Papa Francesco he presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sul tema: «Potente è la tua mano, Signore» (cfr. Es 15, 6).
È l’itinerario di fede dei discepoli di tutti i tempi, quello che seguono i primi apostoli, i quali vanno ad incontrare personalmente Gesù. Perché – sottolinea il Papa – “soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede”. E questo incontro, nutrito con la preghiera e la meditazione, ci fa superare la “religiosità abitudinaria e scontata” da cui Francesco mette in guardia.
Nella Giornata Mondiale del Migrante, Papa Francesco lancia un appello affinché dubbi e timori sull’arrivo di migranti e rifugiati non “determinino le nostre risposte e condizionino le nostre scelte”.
Quale è la situazione dei cristiani perseguitati del mondo? Uno dei compiti della diplomazia pontificia è, appunto, quella di occuparsi dei cristiani sul territorio. E così diventano fondamentali i rapporti e i numeri, che aiutano a dare le dimensioni del rapporto sul campo. Questa settimana è stato pubblicato il rapporto di Open Doors. La sua classifica delle nazioni più a rischio è uno strumento di riflessione.
Il prossimo 28 gennaio Papa Francesco potrebbe sostare in preghiera davanti alla tomba del vescovo Stephan Chmil. Perché fu il vescovo Chmil a insegnare al giovane Papa il rito orientale, e creare quelle connessione con l’Est della Chiesa che sono così cruciali per il Pontificato. Sarà questo pezzo di storia che si concretizzerà con la visita di Papa Francesco alla Basilica di Santa Sofia della Chiesa Greco-Cattolico Ucraina, a Roma.
ll 2018 "sarà caratterizzato proprio da una speciale concentrazione dell’attenzione della Chiesa a tutti i suoi livelli sui giovani, quindi sulle loro attese, sulle loro aspirazioni, sulle sfide che devono affrontare e anche sulle speranze che portano con sé, come sulle debolezze e sulle paure. Quindi sarà un anno importante. La Chiesa vuole entrare veramente in dialogo con la realtà giovanile, vuole capire i giovani e vuole aiutare i giovani". Così il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, in una intervista rilasciata a Vatican News.
Papa Francesco continua il suo ciclo di catechesi sulla Santa Messa spiegando il significato del canto del “Gloria” e l'importanza dell'orazione della colletta.
Come di consueto, nell'approssimarsi di un viaggio apostolico, Papa Francesco ha rivolto un videomessaggio di saluto ai popoli di Cile e Perù. Il Pontefice tornerà in America Latina dal 15 al 22 gennaio.
I problemi che i giovani devono affrontare in una realtà globalizzata, il futuro dell’Unione europea nel dopo Brexit, la lotta alle mafie. E ancora, le minacce poste dal terrorismo internazionale, le questioni dell’ambiente e dell’invecchiamento demografico, l’indebitamento dei paesi in via di sviluppo.