La Santa Sede segue con attenzione le tensioni nel Caucaso, e questa settimana due ambasciatori della Regione (di Georgia e Armenia) hanno rilasciato dichiarazioni sulle situazioni nei loro rispettivi Paesi. Il territorio, infatti, è colpita da diversi conflitti regionali, complessi da spiegare e che pure hanno un forte impatto anche sull’Europa. La Santa Sede ha mostrato più volte la sua presenza.
L’1 agosto 1975, ad Helsinki, veniva firmata la Dichiarazione per la Cooperazione per lo Sviluppo che diede poi il via a quella che sarebbe diventata l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa. A rappresentare la Santa Sede ai negoziati c’era monsignor Achille Silvestrini, che sarebbe poi diventato cardinale, e che è morto esattamente un anno fa. E fu lui a presentare la proposta della Santa Sede di includere la libertà religiosa tra i principi della dichiarazione. Una proposta che fu accolta come “una bomba”, e che sarebbe stata destinata a giocare un ruolo fondamentale nella disgregazione del sistema sovietico.
È stato annunciato il primo viaggio del Cardinale Pietro Parolin all’estero dallo scoppio dell’emergenza coronavirus: sarà in Francia, sulle orme del curato di Ars e delle apparizioni di Lourdes.
In quello che è stato il primo grande incontro dopo la crisi da coronavirus, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha potuto incontrare gli ambasciatori di Europa presso la Santa Sede ad un pranzo organizzato dall’ambasciata di Francia in Vaticano. La conversazione ha toccato moltissimi temi, e rappresenta la summa del lavoro diplomatico della Santa Sede in questo ultimo anno.
È una commissione rinnovata in quasi tutti i suoi membri, che mantiene le sue caratteristiche principalmente italiane perché soprattutto italiani sono i problemi da affrontare, e che allo stesso tempo si arricchisce di esperti di diritto, a discapito degli esperti di pastorale. Il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha rinnovato i membri della Pontificia Commissione per le Attività del Settore Sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa”. Il loro mandato durerà dal giugno 2020 al giugno 2023.
Con una lettera inviata nei giorni scorsi ai capi dicastero della Curia Romana, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato a tutti i dipendenti vaticani il ringraziamento di Papa Francesco, e quello suo personale, per il loro lavoro durante questo difficile periodo di pandemia. Ne dà notizia l’Osservatore Romano.
“La fragilità e la vulnerabilità delle persone bisognose di cure palliative e di altri tipi di cure non dovrebbero mai essere consentite… Tragicamente, sono troppo spesso trascurati, o addirittura "scartati con un atteggiamento di abbandono, che è in realtà eutanasia reale e nascosta”.
Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin segna l'avvio dell'anno giubilare di Loreto, concesso da Papa Francesco per celebrare i 100 anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli aeronauti.
È presto per pensare che ci siano piene relazioni diplomatiche, perché troppi sono i problemi. Ed è presto anche per pretendere una rinnovata libertà religiosa. Ma, nella settimana che ha segnato il 70esimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese, mentre le chiese fedeli allo Stato prendevano i colori della festa (inclusa la cattedrale San Paolo di Macao), le relazioni Santa Sede e Cina sono state viste con ottimismo. Perlomeno dal Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano.
È la settimana di inaugurazione della 74esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e la delegazione della Santa Sede è guidata dal Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che generalmente va ogni due anni. Erano però tre anni che il Cardinale non era presente ai lavori che danno inizio all’anno delle Nazioni Unite.
In occasione della festa del Trono del Marocco, Papa Francesco ha inviato un breve messaggio di auguri al Re Mohammad VI, che incontrato durante il suo viaggio nel Paese africano. Il Cardinale Parolin ha invece lanciato la necessità di formare una nuova classe dirigente cattolica durante la “summer school” di formazione socio-politica organizzata dal vicariato di Roma.
Non sono tanto i numeri a colpire, quanto la riproduzione di un periodico romano, il “Don Chisciotte della Mancia”, del 31 ottobre 1891. Periodico laico, che pure difendeva il Bambino Gesù da una soppressione che sembrava inevitabile. Era il tempo in cui l’ospedale era in via delle Zoccolette. E, se non fosse stata soppressione, sarebbe stata ingerenza del comune nella gestione. Anche questa, inaccettabile per la rivista.
“Senza Eucaristia non potrei vivere, non potrei amare e non potrei servire i poveri”, diceva Madre Teresa e Padre Pio usava questa immagine: “E’ più facile che il mondo viva senza il sole piuttosto che viva senza la Messa”.
Il 25esimo anniversario dei rapporti tra Santa Sede e Israele è stato festeggiato con un concerto di musica sacra ebraica nel Tempio Maggiore di Roma, la Sinagoga che ha visto le visite di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha partecipato ai festeggiamenti e letto un discorso inaugurale.
Come anticamente gli ambasciatori rappresentavano la persona del re che li inviava, così i nunzi, gli “ambasciatori del Papa”, hanno qualcosa di colui che li invia e devono immedesimarsi nel Vangelo, così che siano “uomini di grande fede, di umiltà autentica, di amore appassionato per il Signore e per gli uomini e di dedizione incondizionata della Chiesa”. Sono queste “le più belle credenziali”.
Il Papa “vuole farsi pellegrino per condividere il cammino di quelle comunità cristiane, quello della comunità civile, della società in Romania; vuole farsi pastore per incoraggiare nelle fede i suoi fratelli e le sue sorelle, tenendo conto anche della ricchezza delle espressioni e dei riti che caratterizzano la Chiesa in Romania.
È “una necessità urgente trovare norme etiche per le moderne attività finanziarie”, magari guardando proprio a San Tommaso d’Aquino per trovare nuovi indirizzi per le finanze, andando verso una economia più umana. Lo dice il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, concludendo la cerimonia di conferimento del “Premio Internazionale Economia e Società”.
Domenica 19 maggio torna l’iniziativa che ha per protagoniste le comunità cattoliche immigrate della Capitale. È organizzata dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma e dalla Caritas di Roma, in collaborazione con le comunità cattoliche etniche, con Impresa Sant'Annibale Onlus e tante realtà che lavorano nel campo delle migrazioni. Il tema di quest’anno richiama a Papa Francesco: “Nella casa comune un’unica famiglia umana”. L’evento sarà caratterizzato dalla Messa con il Cardinale Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.
A seguito dell’accordo riservato di settembre sulla nomina dei vescovi, nonostante spesso dalla Cina arrivino notizie di Chiese demolite o di pressioni ai sacerdoti per entrare a far parte dell’organismo ufficiale del governo che riunisce i sacerdoti di Cina, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, si dice fiducioso che “si possa aprire ora una nuova fase di maggiore collaborazione per il bene della comunità cattolica cinese e per l’armonia dell’intera società”.
“Con questa solenne Veglia diamo inizio al cammino di preparazione alla celebrazione del centenario della canonizzazione di S. Gabriele dell’Addolorata, Patrono dei giovani cattolici dell’Italia e dell’Abruzzo”.