Papa Francesco abolisce il segreto pontificio sulle cause di abusi su minori, modifica le norme sui delitti più gravi alzando ai 18 anni il limite al di sotto del quale l’abuso è considerato tra i delitti più gravi, include la possibilità anche per i laici di fungere da avvocato o procuratore. Resta fermo, in un mondo in cui è sempre più sotto attacco, il segreto della confessione.
“La Santa Sede, nel confermare la propria fiducia nella giustizia australiana, prende atto della decisione dell’Alta Corte australiana di accogliere la richiesta di appello presentata dal Cardinale George Pell, consapevole che il Cardinale ha sempre affermato la propria innocenza.
“Per quanto posso vedere, nella maggior parte delle reazioni al mio contributo, Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione”.
Un’altra Chiesa locale sconvolta dallo scandalo degli abusi arriva a Roma per incontrare il Papa in occasione della visita ad limina. Sono i Vescovi della Conferenza Episcopale d’Australia.
Il 20 gennaio scorso alla vigilia dell’incontro vaticano dei presidenti delle conferenze episcopali dedicato agli abusi sui minori da parte del clero, a Roma si sono presentati i rappresentanti della Fondazione polacca “Non abbiate paura” che vuole dare aiuto legale e psicologico alle vittime dei preti pedofili in Polonia, anche per ottenere dei risarcimenti da parte della Chiesa cattolica.
Due le principali novità: una legge che impone l’obbligo di denuncia e protegge chi denuncia; e il controllo sulla leadership della Chiesa, un “segnale molto forte” perché nessuno nella Chiesa deve sentirsi al di sopra della legge: l’arcivescovo Charles J. Scicluna, segretario aggiunto della Congregazione della Dottrina della Fede, spiega così il nuovo motu proprio Vos Estis Lux Mundi sulla lotta agli abusi. L’arcivescovo Scicluna sottolinea: “Coprire un delitto non è accettabile, non è mai stato accettabile”.
Papa Francesco continua a schierarsi in prima linea nella lotta agli abusi sui minori commessi da membri del clero e stamane ha fatto pubblicare il Motu proprio “Vos estis lux mundi”. Il provvedimento si inserisce nella scia del summit che il Papa ha presieduto a fine febbraio con i presidenti delle conferenze episcopali nazionali.
Perdita del senso di Dio e allontanamento dalla fede.
Il testo integrale delle note di Benedetto XVI
“L’accusa contro Dio oggi si concentra soprattutto nello screditare la sua Chiesa nel suo complesso e così nell’allontanarci da essa”. Parola di Benedetto XVI che in 35 mila battute affronta il tema dello scandalo della pedofilia, parte dalla sociologia, passa per il post Concilio, attraversa la pastorale e conclude con una vera teologia della speranza. E lo fa a modo suo con un saggio per una rivista per il clero tedesco, Klerusblatt.
Anche la Chiesa Cattolica Giapponese recepisce le direttive emerse dal summit antipedofilia presieduto dal Papa a febbraio e ha deciso quindi di aprire una istruttoria sulle accuse di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero nelle 16 diocesi che compongono la Chiesa locale.
“Con i fratelli musulmani abbiamo sigillato questa fraternità nel documento di Abu Dhabi e qui in Marocco tutti abbiamo visto una libertà, una fraternità, un’accoglienza di tutti i fratelli con un rispetto tanto grande. Questo è un bel fiore di coesistenza promette di dare frutti. Non dobbiamo mollare! È vero che ci saranno ancora difficoltà, tante difficoltà perché purtroppo ci sono gruppi intransigenti. Ma questo vorrei dirlo chiaramente: in ogni religione c’è sempre un gruppo integralista che non vuole andare avanti e vive dei ricordi amari, delle lotte del passato, cerca di più la guerra e anche semina la paura..Abbiamo visto che è più bello seminare speranza. Andando sempre con le mani in avanti. Abbiamo visto che abbiamo bisogno di ponti. E proviamo dolore quando vediamo che le persone vogliono costruire muri. Perché abbiamo dolore? Perché quelli che costruiscono muri finiranno prigionieri di ciò che hanno costruito”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della conferenza stampa sul volo che da Rabat lo ha condotto a Roma, al termine del viaggio apostolico in Marocco.
Con un motu proprio pubblicato questa mattina Papa Francesco ha stabilito nuove norme per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno dello Stato della Città del Vaticano.
Abuso di potere nella Chiesa, morale sessuale e celibato: il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca e arcivescovo di Monaco e Frisinga, annuncia un «cammino sinodale» della Chiesa tedesca per parlare di questi temi «liberamente, lasciando andare la zavorra che non consente di camminare verso il futuro».
"Le affermazioni che ritengono che Giovanni Paolo II fosse dilatorio in merito alla gestione della risposta della Chiesa all’abuso sessuale su minori da parte di alcuni chierici, sono ingiuste e vengono contraddette da fatti storici". Lo afferma in una nota il Cardinale Stanisław Dziwisz, segretario personale di Giovanni Paolo II e Arcivescovo emerito di Cracovia.
Papa Francesco non ha accettato le dimissioni presentate dal Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti.
Sei anni di carcere. E’ la pena inflitta in primo grado dalla magistratura australiana nei confronti del Cardinale George Pell riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori
L’Arcivescovo di Lione, il Cardinale Philippe Barbarin, è stato condannato in primo grado a 6 mesi di carcere con la sospensione condizionale della pena per omessa denuncia di abusi sessuali su minori perpetrati da un sacerdote della sua diocesi. La sentenza è stata emessa stamane dal tribunale di Lione.
Il cammino della Chiesa italiana sul tema della protezione dei minori va avanti.
Il Cardinale George Pell, condannato in primo grado per abusi su minori, è stato trasferito in carcere. Lo ha deciso a County Court di Melbourne che ha revocato al porporato la libertà su cauzione.