Si avviano alla conclusione le attività pastorali, prima del periodo estivo, nelle diocesi italiane. In questi giorni festa per l’ordinazione sacerdotali di diversi nuovi presbiteri. Dal Nord al Sud i presuli si apprestano a imporre le mani su giovani che hanno deciso di frequentare il seminario.
Saranno tutti a Roma i vescovi italiani, da lunedì prossimo, per la loro Assemblea Generale, la 74ma della storia. L’assemblea sarà dedicata al cammino sinodale della Chiesa che vive in Italia.
Sono ormai diverse le diocesi italiane che hanno aperto il loro Sinodo diocesano e altre che si avviano a farlo.
C’è molta attesa per la beatificazione del giudice Rosario Livatino. La celebrazione, presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, si svolgerà ad Agrigento domenica mattina e sarà anche trasmessa in diretta anche da Rai Uno. Sarà una celebrazione semplice nella Cattedrale di Agrigento con l’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro e il postulatore della causa, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone.
Centri di accoglienza notturni per persone bisognose, per malati e le loro famiglie, orti solidali, mense, scuole primarie per bambini nei Paesi poveri, case di accoglienza per donne in difficoltà e per persone con fragilità, asili nido multietnici, accoglienza per persone senza fissa dimora.
Le vocazioni tendono a “generare e rigenerare vite ogni giorno”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Vocazioni che si celebra domani. Si tratta della 58ma Giornata Mondiale: venne, infatti, istituita da Paolo VI nel 1964.
“Custodire le nostre terre”. Uno slogan che oggi fa da sfondo ad un convegno promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana con l’obiettivo di far maturare la consapevolezza sui temi dell’ambiente, della salute e del lavoro sia nella comunità ecclesiale che nella società civile.
In festa l’abbazia di Casamari. Sabato prossimo, 17 aprile, saranno beatificati i martiri di Casamari.
Domani è Pasqua. La chiesa celebra la Resurrezione di Gesù. Per il secondo anno consecutivo lo vivremo in modo diverso a causa dei contagi da Covid 19 e che non accennano a diminuire.
Diversamente dalla scorsa Pasqua, quando eravamo in lockdown generale e si poteva partecipare alle celebrazioni liturgiche solo in remoto, quest’anno la Pasqua può essere vissuta in presenza con la partecipazione dei fedeli cattolici nelle chiese anche se con alcune limitazioni rispetto alla tradizione, a seguito delle norme legate all’emergenza in corso.
Ci avviamo alla conclusione della Quaresima per entrare nel periodo pasquale. E l’impegno a favore delle persone più bisognose da parte delle diocesi italiane non si ferma. Domani, ultima domenica di Quaresima, collette in diverse diocesi per iniziative sociali.
Ieri e oggi chiese aperte per permettere ai fedeli di avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione. L’iniziativa, “24 ore per il Signore”, rientra tra le iniziative promosse del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che quest’anno ha per tema “Egli perdona tutte le colpe”.
Ci avviciniamo alla Festa di San Giuseppe. Quest’anno la festività acquista una valenza particolare. Papa Francesco, infatti, nel 150mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa Cattolica fatta Pio IX, l’8 dicembre 1870, ha scritto una Lettera Apostolica dal titolo “Patris Corde” con la quale ha indetto un Anno Speciale fino all’8 dicembre 2021 «nel quale ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio».
Ci avviciniamo alla Pasqua e l’Ufficio Filatelico Vaticano per il francobollo sceglie un’opera d’arte italiana. E’ un quadro che raffigura la Resurrezione di Gesù che si trova oggi nella pieve di San Pietro a Figline, nella diocesi di Prato.
Con il Mercoledì delle Ceneri siamo entrati nel Tempo della Quaresima, tranne nella diocesi di Milano che segue il rito ambrosiano e dove la Quaresima inizia domenica mentre domani celebreremo la prima Domenica di Quaresima.
E’ il 30 gennaio. Papa Francesco incontra i membri dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei nel sessantessimo della sua istituzione e ricorda il convegno nazionale della Chiesa Italiana che si è svolto a Firenze cinque anni fa. “La Chiesa italiana deve tornare al Convegno di Firenze e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi”, ha detto il Papa a braccio: “anche questo processo sarà una catechesi.
Domani si celebra in Italia la Giornata per la Vita, sul tema “Libertà e vita” che vuole essere un’occasione «preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita, evidenzia il Consiglio Permanente della Cei in un messaggio aggiungendo che "la libertà non è il fine, ma lo strumento per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso”.
La diffusione del virus Covid-19 e le sue conseguenze continuano a preoccupare per le conseguenze sociali, e non solo, che si registrano. Sin dall’inizio, ormai circa un anno, la Chiesa cattolica italiana è stata presente con una serie di interventi per rispondere ai bisogni di tante famiglie in difficoltà. Un riconoscimento a quanto fatto dalla Chiesa di Novara è arrivato in questi giorni dal sindaco della città che ha consegnato un attestato di riconoscenza per l’impegno e il lavoro di tutta la comunità ecclesiale al vescovo Franco Giulio Brambilla.
Le comunità diocesane di Bari e Rossano-Cariati sono in queste ore in preghiera a 48 ore dall’inizio del ministero episcopale nella città di San Nicola del nuovo arcivescovo Giuseppe Satriano, proveniente dalla diocesi calabrese. Lunedì pomeriggio, infatti, farà ingresso nella diocesi di Bari il nuovo pastore.
“Mai come in questo tempo abbiamo sentito il desiderio di farci vicini gli uni gli altri, insieme alle nostre comunità che sono in Italia. La sofferenza, la malattia, la morte, le difficoltà economiche di tanti, la distanza che ci separa, non vogliamo nascondano né diminuiscano la forza di essere uniti in Cristo Gesù, soprattutto dopo aver celebrato il Natale”.