105 anni fa, il 7 luglio 1916, nasceva Olga Maria Wojtyła, sorella maggiore di Giovanni Paolo II, a Biała (oggi Bielsko-Biala). La bambina è vissuta solo 16 ore, ma il suo ricordo è rimasto vivo – ha ricordato sul suo profilo Facebook il Museo della Casa di Famiglia del Santo Padre Giovanni Paolo II a Wadowice.
“La nostra Chiesa continua a vivere la primavera, perché abbiamo riconquistato tante chiese, e ne stanno nascendo anche di nuove. Stiamo ordinando nuovi sacerdoti. Abbiamo anche l'opportunità di creare nuove parrocchie”, così ha affermato al settimanale Echo Katolickie Monsignor Mieczysław Mokrzycki, Arcivescovo Metropolita di Leopoli, già segretario personale di Giovanni Paolo II, parlando della Chiesa in Ucraina.
Estonia, Lettonia, Lituania, i Paesi Baltici come ha vissuto la Chiesa cattolica in quei paesi il passaggio dall’ Unione Sovietica alla indipendenza?
Il pontificato di Giovanni Paolo II ha costruito ponti tra l’ Est e l’ Ovest dell’ Europa divisa. Questa è ormai un certezza sia per gli storici che per i politici.
Dall’alto protegge il Libano e tutta quella fascia costiera del Medio Oriente e di quella che in Occidente chiamiamo Terra Santa. Nostra Signora di Harissa in Libano a pochi chilometri da Beirut.
In quella tiepida serata romana del 1978, in piena “ottobrata” – mese magico per la Città Eterna – in molti accorrono in piazza San Pietro: e’ attesa la nuova “fumata” dal Conclave, per l’elezione del nuovo Pontefice. L’attesa è spasmodica, come sempre, ma forse ancora di più, perché questo è l’anno “dei tre Papi”.
Ho sempre temuto questo: è così che reagì il Primate polacco gravemente ammalato, il Cardinale Stefan Wyszyński, alla notizia dell'attentato a Giovanni Paolo II. Al Policlinico Gemelli, la lotta per la vita del Papa, ferito dai proiettili sparati da Mehmet Ali Agca, è durata a lungo. Oggi ricorre il 40esimo anniversario dell'attentato che ha scosso il mondo.
Con Joseph Ratzinger al Concilio veniva considerato un “enfant terrible”, Hans Küng, un anno meno del teologo bavarese, svizzero e amante della bella vita diventa sacerdote nel 1954 a Roma dove studia.
Era il grande sogno per il Giubileo del 2000 per Giovanni Paolo II. Un pellegrinaggio nei luoghi della storia della salvezza a partire da Ur, la città di Abramo, e poi il Sinai, dove Dio diede a Mosè i comandamenti e strinse la sua alleanza con l’umanità, sul monte Nebo, dal quale lo stesso Mosè vide la terra promessa, e in Terra santa: Nazareth, Betlemme e Gerusalemme.
Oggi siamo abituati a partecipare alle “udienze generali” e i Pontefici non mancherebbero mai all’appuntamento del mercoledì con i fedeli di tutto il mondo. Nonostante la pandemia infatti anche Papa Francesco ha deciso di tenere l’udienza generale dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e grazie a mezzi di comunicazione le sue parole arrivano in tutto il mondo.
“L’opera di Cirillo e Metodio costituisce un contributo eminente al formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro profondità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento culturale, da cui non può prescindere ogni serio tentativo di ricomporre in modo nuovo ed attuale l’unità del Continente”.
Le persone che hanno esaminato accuratamente la storia del pontificato di S. Giovanni Paolo II sanno molto bene che le questioni della protezione dei bambini e dei giovani e della lotta ai crimini sessuali da parte di alcuni ecclesiastici erano la massima priorità per lui, sottolinea Mons. Stanisław Gądecki, Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.
Questa domenica, 6 dicembre, dopo la recita dell’Angelus, Francesco - rispondendo ad acclamazione dalla piazza san Pietro: “Viva il Papa” - ha detto: “Sono bravi quelli dell’Immacolata!” Chi ha avuto modo di partecipare alla preghiera domenicale sulla piazza vaticana deve aver notato un gruppo di diverse decine di persone - suore, sacerdoti e famiglie con bambini - con un grande striscione blu con la scritta "L'Immacolata Vincerà".
Padre Thomas Vu Ba Loan prima di morire, affermò solennemente: “Non abbraccio una religione da una terra straniera, rendo solo il culto al Dio di tutti gli uomini”. Il vescovo Feliciano Alonso Phe sottolineò che le armi dei cristiani “non erano pistole e spade, ma fede, preghiera e carità”. Le storie dei martiri del Vietnam, uccisi in odio alla fede tra il 1745 e il 1862, raccontano di un cattolicesimo vivo, presente, indomito. Non si piegò alla persecuzione religiosa allora, non si è piegato in epoca comunista.
Il rapporto pubblicato il 10 novembre dalla Santa Sede mostra che san Giovanni Paolo II è stato ingannato circa la questione dell'ex Cardinale McCarrick - ha detto S.E. Mons. Stanisław Gądecki, Presidente dell'Episcopato Polacco.
Mentre un'ondata di proteste di piazza si è diffusa nel nostro Paese, Papa Francesco, durante l'odierna udienza generale ha rivolto ai polacchi parole importanti e significative. Con esse ha ricordato S. Giovanni Paolo II, che "ha sempre esortato ad un amore privilegiato per gli ultimi e gli indifesi e per la tutela di ogni essere umano, dal concepimento fino alla morte naturale".
“Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità. In questa preghiera ripetiamo molte volte le parole che la Vergine Maria udì dall’Arcangelo e dalla sua parente Elisabetta. A queste parole si associa tutta la Chiesa”. Era il 29 ottobre del 1978 quando Giovanni Paolo II da poco eletto al Soglio di Pietro prima della preghiera dell’Angelus ricordava ai presenti questa sua predilezione.
La riflessione sulla visione della Chiesa realizzata da San Giovanni Paolo II, di una Chiesa fedele all'ortodossia e allo stesso tempo aperta, rispondente ai segni dei tempi e impegnata nel dialogo con il mondo moderno è stato il tema del convegno “La Chiesa di San Giovanni Paolo II - Indipendenza dello Spirito" che si è tenuto venerdì 9 ottobre a Varsavia.
Non è la prima volta che una ampolla di sangue di San Giovanni Paolo II viene rubata. Era accaduto già nel 2014, quando ad essere derubato fu il primo santuario dedicato a Giovanni Paolo II, quello di San Pietro alla Ienca, dove tutto quello che si respira è dedicato al Papa polacco. Ma il furto della reliquia del Papa santo nel Duomo di Spoleto si inserisce anche in una più ampia lista di furti di reliquie. Negli ultimi 30 anni, in Italia, almeno altri otto casi hanno avuto una rilevanza nazionale. A testimonianza che non solo il fenomeno non è nuovo, ma che è anzi in crescita.
Wojtyła Carolus, ascriptus est in Angelicum”. E’ il 1947. La prima pagina del libretto universitario recante in alto a destra - ben evidente - la foto di quel giovane studente polacco che diverrà Papa Giovanni Paolo II, ci riporta indietro nel tempo. Veniamo catapultati in quegli anni romani che Wojtyła visse con intensità di studio presso la “Pontificia Università Angelicum” di Roma, retta dai Padri Domenicani. Ci sorprende lo sguardo di quella foto.