Domande e risposte tra il Papa e i Seminaristi e i Sacerdoti che studiano a Roma. Loro, i seminaristi ne hanno preparate 205 e il Papa risponde a 10.
Il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose si è appellato al Consiglio Mondiale della Chiese perché sostenga l’Ucraina nel richiedere che la Federazione Russa rispetti quanto stabilito dalla legge umanitaria internazionale.
Salutando i diversi gruppi di pellegrini durante l’udienza generale il Papa ha rivolto il pensiero alla Nigeria.
Domenica scorsa Papa Francesco ha dedicato l'intera riflessione che precede la preghiera mariana dell'Angelus al dramma che si sta verificando in Ucraina. E' rarissimo - sebbene non sia una novità assoluta - che il Papa decida di monopolizzare la riflessione che precede l'Angelus - solitamente dedicata al commento del Vangelo domenicale - con un tema internazionale.
“L’andamento della guerra in Ucraina è cosi grave e devastante da suscitare una preoccupazione grande. Questa terribile e inconcepibile ferita continua a sanguinare, rischiando di allargarsi. Mi affliggono le lacrime e il sangue versati, le vittime, specialmente i bambini, le distruzioni, il freddo e la fame. Certe azioni non possono essere mai giustificate”. Lo ha detto il Papa, stamane, dedicando l’intera riflessione di apertura in occasione dell’Angelus alla guerra in Ucraina.
"Si potrebbe anche essere scaltri secondo il Vangelo, essere svegli e attenti per discernere la realtà, essere creativi per cercare soluzioni buone, per noi e per gli altri".
Una giornata europea di preghiera per la pace in Ucraina. L’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente dei vescovi europei, annuncia che il 14 settembre, giornata dell’Esaltazione della Croce, si celebrerà in Europa una giornata di preghiera per invocare la pace per l’Ucraina. Si tratterà di una Adorazione Eucaristica.
Al termine della celebrazione eucaristica in cui ha proclamato Beato Giovanni Paolo I, Papa Francesco ha recitato l’Angelus sul sagrato della Basilica Vaticana.
Gli appelli di Papa Francesco per la fine della guerra in Ucraina “vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”. Alla fine, arriva una dichiarazione della Santa Sede (e si legge: Segreteria di Stato) a chiarire le parole di Papa Francesco al termine dell’ultima udienza generale, che hanno scatenato un ampio dibattito, specialmente in Ucraina.
Francesco al termine dell'Udienza generale odierna lancia l'ennesimo appello per la pace in Ucraina. "Rinnovo l'invito ad implorare dal Signore la Pace per l'amato popolo ucraino che da sei mesi patisce l'orrore della guerra. Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e socongiuare o disstro nucleare. Porto nel cuore i prigioneri soprattutto i fragili, e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione", dice il Papa all'amato popolo ucraino.
Georgette Mosbacher, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Polonia, ha lanciato recentemente una proposta di assegnare il Premio Nobel per la pace per l’intera nazione polacca.
“Gli ultimi aiutano gli ultimi”. Potrebbe essere questo lo slogan da utilizzare per l’iniziativa promossa dalla Caritas dell'Arcidiocesi di Siracusa rivolta alle famiglie ucraine che sono ospitate nel territorio siracusano.
La rete Caritas Ambrosiana ha dato il suo consistente contributo per i profughi ucraini. "A Milano Caritas ambrosiana ha interamente mobilitato il suo sistema – fatto di organismi parrocchiali e decanali, centri d’ascolto, servizi, cooperative sociali e fondazioni – per offrire risposte rapide e durevoli, credibili e rispettose dei traumi subiti e della dignità comunque manifestata dalle vittime del conflitto", si legge sul sito della Chiesa di Milano.
Non sono rimaste a lungo senza ufficiali di più alto rango la nunziatura di Taipei e la missione di studio della Santa Sede ad Hong Kong: le nuove nomine sono state annunciate in una circolare della Segreteria di Stato la scorsa settimana.
In occasione del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina in corso Przemysl Papa Francesco ha voluto manifestare con una lettera la propria vicinanza.
“In questo momento abbiamo più che mai bisogno di sport, di sport vero!, per compensare la troppa conflittualità che appesantisce il nostro mondo e purtroppo anche il continente europeo”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i Dirigenti della Lega Europea di Nuoto in occasione dei prossimi Campionati Europei di Roma.
“San Nicola per certi versi è anche il patrono di quei cristiani che si stanno uccidendo della Russia e dell’Ucraina e credo che un’intercessione ulteriore di san Nicola chissà che possa in qualche modo aiutare quella guerra fratricida, come tutte, ma in questo caso anche tra credenti”: con queste parole, nelle settimane scorse, il presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, ha aperto il seminario di ‘Lector Incontri’, anteprima della 18^ edizione di ‘Lectorinfabula european cultural’, festival organizzato dalla ‘Fondazione Di Vagno’, in programma a Conversano a settembre, con una lectio dal titolo ‘Tra guerra e pace: la sfida della fratellanza’.
Sarà l’inverno più duro, per una Ucraina che ormai è al quarto mese di guerra, che subisce l’aggressione russa e che si trova a fare i conti non solo con le conseguenze a breve termine del conflitto, ma anche con quelle di lungo termine, perché la catastrofe umanitaria è la più grande che si sia mai vista dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il quadro della situazione ucraina descritto dall’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk è desolante e disperato, ma anche pieno di orgoglio per una popolazione che sta lottando per la sua libertà.
È il conflitto in Ucraina ad essere ancora al centro degli sforzi della diplomazia del Papa. Un articolo di Ria Novosti riapre alla possibilità di una mediazione della Santa Sede, mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha sottolineato che non si deve cadere nella tentazione di accettare compromessi sull’integrità territoriale ucraina.
“È molto difficile vedere un rinnovamento spirituale usando schemi molto antiquati. Bisogna rinnovare il nostro modo di vedere la realtà. Nella Chiesa europea vedo più rinnovamento nelle cose spontanee che stanno nascendo. Perché il Concilio che alcuni pastori ricordano meglio è quello di Trento. Il restaurazionismo è arrivato a imbavagliare il Concilio. Il numero di gruppi di restauratori è impressionante. Il problema è proprio questo: che in alcuni contesti il Concilio non è stato ancora accettato. È anche vero che ci vuole un secolo perché un Concilio si radichi”. Lo ha detto il Papa, il 19 maggio scorso, nell’incontro con i direttori delle riviste europee dei Gesuiti, il cui testo è stato pubblicato dalle stesse oggi.