È un lavoro ampio, verso nuove frontiere. La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, nell’ambito della guerra che imperversa nel Paese, ha cominciato a delineare quella che chiama una “teologia della speranza”, ispirata dall’anno giubilare, ma anche dalla necessità di guardare oltre le situazioni di guerra. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha certificato questo sforzo lo scorso 26 settembre ad un simposio di teologia nell’Università Cattolica di Lviv.
Prima di concludere l’udienza giubilare, Papa Leone XIV è tornato a parlare dell’Ucraina.
Comprendere la guerra in corso e portare sostegno morale e spirituale al popolo ucraino . Erano questi i due obiettivi della delegazione della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (COMECE), che ha visitato l'Ucraina tra il 15 e il 18 luglio.
“La fede è un tesoro da condividere. Ogni tempo porta con sé difficoltà, fatiche e sfide, ma anche opportunità per crescere nella fiducia e nell’abbandono a Dio. La fede del vostro Popolo ora è messa a dura prova. Molti di voi, da quando è iniziata la guerra, sicuramente si sono chiesti: Signore, perché tutto questo? Dove sei? Che cosa dobbiamo fare per salvare le nostre famiglie, le nostre case e la nostra Patria? Credere non significa avere già tutte le risposte, ma confidare che Dio è con noi e ci dona la sua grazia, che Egli pronuncerà l’ultima parola e la vita vincerà contro la morte”. Lo ha detto stamane Papa Leone XIV incontrando nella Basilica di San Pietro i partecipanti al pellegrinaggio della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.
L'intervista al presidente dell’Azione Cattolica della diocesi di Bologna Daniele Magliozzi
Il presidente ucraino Zelensky e Papa Leone XIV si sono sentiti telefonicamente. A darne l’annuncio il leader ucraino, la Santa Sede ha confermato l’avvenuta telefonata.
Si scoprì solo dopo che, quando l’aggressione russa su larga scala arrivò a toccare Kyiv il 24 febbraio 2022, si guardava anche ai capi delle Chiese. E, in particolare, si guardava alla Chiesa Greco Cattolica Ucraina, alla cattedrale della Resurrezione di Cristo, nel tentativo di togliere alla popolazione la speranza. Perché questo è stata la Chiesa in Ucraina, in tre anni di guerra: la speranza.
Quando il Cardinale Parolin andò a Bürgenstock lo scorso giugno per la conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, lamentò l’assenza della Russia dalle trattative. A tre anni dalla guerra, però, si rischia una pace senza l’Ucraina, con gli Stati Uniti e la Russia seduti al tavolo delle trattative, l’Ucraina fuori dai giochi e l’Unione Europea ridotta al ruolo di comprimario. Cosa dirà la Santa Sede?
Oggi pomeriggio il Papa ha avuto un incontro online con alcuni giovani ucraini a Kyiv e in altre città dell’Europa e dell’America. Lo ha comunicato in tarda serata la Sala Stampa della Santa Sede.
I mille giorni della guerra in Ucraina sono stati ricordati da una visita a Papa Francesco di Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodyimir Zelensky, da una Messa celebrata in Santa Maria in Trastevere dal Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, e da una serie di interviste ai media vaticani, con in primo piano quelle al Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e all’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kyiv, e da una lettera del Papa indirizzata proprio a Kulbokas.
Un viaggio di dieci giorni in Francia, su invito della Conferenza Episcopale Francese, non per portare il dramma della guerra, ma piuttosto per portare la speranza nel mezzo di una situazione difficile. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha concluso il 5 novembre una lunga visita ufficiale che lo ha portato ad avere i massimi incontri istituzionali (con il presidente Macron, con il ministro dell’Interno Retailleau, con il ministro degli Esteri Barrot), ma anche e soprattutto ad incontrare le comunità greco cattoliche ucraine in Francia e a prendere contatto con una Chiesa di Francia che si sente molto vicina al popolo ucraino.
Dopo aver incontrato nelle ultime ore il Primo Ministro britannico Starmer, il Presidente francese Macron e la Presidente del Consiglio Meloni, stamane il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ricevuto in udienza in Vaticano da Papa Francesco.
Ieri, 14 agosto, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Bologna, ha avuto una “cordiale conversazione” con Li Hui, Rappresentante Speciale del Governo Cinese per gli Affari Euroasiatici. Ne ha dato notizia stamane la Sala Stampa della Santa Sede.
Sono in partenza oggi da Roma nuovi aiuti umanitari da parte del Papa per l'Ucraina.
Con la sua visita a in Ucraina, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha voluto portare il messaggio di vicinanza del Papa, il quale – ha detto lo stesso cardinale parlando con i media locali - “condivide il dolore del popolo ucraino” e “vorrebbe contribuire a formare sentieri di pace”.
“L’Ucraina resiste. L’Ucraina combatte. L’Ucraina prega”. Con questa frase, con queste tre invocazioni, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolico Ucraina, terminava i suoi brevi videomessaggi quotidiani inviati durante il primo anno di guerra. Si trattava di sostenere lo spirito di una nazione ferita, cercando di dare un senso a quello che stava succedendo. I testi di quei messaggi sono stati raccolti in un libro, che ora viene pubblicato in edizione polacca. E a scrivere la prefazione dell’edizione polacca è nientemeno che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, che nel suo testo condanna ancora una volta la “crudele guerra” e declina le tre parti dell’esortazione di Sua Beatitudine.
È stata la settimana del Summit di Alto Livello per la Pace in Ucraina, tenutosi in Svizzera. Il summit, voluto fortemente dall’Ucraina che voleva presentare il suo piano di pace giusta, ha visto la presenza ad alto livello della Santa Sede, con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che ha anche tenuto un discorso finale. La Santa Sede ha partecipato al summit come osservatore, e dunque non ha firmato la dichiarazione finale. L'attenzione della Santa Sede sull'Ucraina è altissima, e il Cardinale Parolin si recherà nel Paese per la prima volta dall'inizio dell'invasione il prossimo 21 luglio, per il pellegrinaggio del santuario di Berdychiv.
Non sorprende che l’ultima offensiva russa abbia di nuovo preso di mira la città di Kharkiv. A cinquanta chilometri dal confine tra Russia e Ucraina, è un luogo dove è facile penetrare per le truppe, potenzialmente isolato, eppure con una forte componente religiosa. C’è una chiesa armeno cattolica, presente e viva, c’è ovviamente la chiesa latina e c’è la Chiesa Greco Cattolica Ucraina, con la sua rete di aiuti.
La guerra mossa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina è “diabolica”, mira a negare “l’esistenza stessa del popolo ucraino”, nonché la sovranità dello Stato ucraino, e giustifica i crimini di guerra. Lo afferma il Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni Religiose, in una nota diffusa il 30 marzo come risposta e condanna del documento del Concilio Mondiale del Popolo Russo pubblicato il 27 marzo.
A Kyiv c’è una casa intitolata a Padre Pio. È gestita dai frati cappuccini, che hanno fatto proprio un programma specifico di terapia psicologica per le madri dei soldati morti in guerra sviluppato da un gruppo di psicoterapeuti ucraini a partire dal 2014, l’anno dell’annessione della Crimea da parte della Russia. E questo programma viene portato avanti nella casa, in un percorso residenziale per venti mamme che hanno perso il figlio in battaglia.