Oggi è l’ultima domenica dell’anno liturgico e la Chiesa celebra la solennità di Cristo re dell’universo.
Era il 5 settembre del 1941 quando don Jan Macha venne arrestato dalla Gestapo alla stazione ferroviaria di Katowice.
Dopo l’accordo sino-vaticano, rimasto riservato, si è sottolineato spesso che “la Cina è più vicina”. E mentre l’accordo veniva negoziato, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, che dagli anni Ottanta del secolo scorso tesse un paziente dialogo con Pechino, aveva detto che “è vero che i cattolici sono ancora in gabbia, ma è una gabbia un po’ più larga”. Oggi, però, nel mezzo di una pandemia originata proprio in Cina, l’adozione del modello cinese per affrontarla anche da parte delle democrazie occidentali lascia molte domande aperte. La Cina non solo è più vicina, ma è un modello. Ed il modello cinese può essere davvero un buon modello?
La storia recuperata grazie a recenti scavi racconta che il complesso di Dar al-Consul nel cuore della Città Santa di Gerusalemme potrebbe avere origini bizantine e addirittura romane nella parte Est del Cardo Massimo. Forse a costruirlo è stato l’imperatore Adriano nel 132-135.
"Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udirà la Sua voce, il mondo conoscerà la buona notizia della nostra redenzione. Questo è il fine dell'evangelizzazione". Così diceva San Giovanni Paolo II e in questo modo intende muoversi la Comunità cattolica Shalom a New York.
Il prossimo 20 novembre, il Cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, aprirà solennemente il Giubileo della sua cattedrale. Dedicata a San Pietro, la cattedrale compie cento anni. Il 17 novembre 1921, quando fu inaugurata, era ancora incompiuta. È stata completata ed è diventata punto di riferimento centrale dei cattolici nel Paese, prima come cattedrale del Vicariato Apostolico stabilito da Pio XI nel 1923, e poi come cattedrale della diocesi di Rabat stabilita nel 1955.
Si chiama “il Santo Crocifisso dell’attentato”, ed è quello che ha protetto il dipinto della Vergine di Guadalupe che San Juan Diego si ritrovò nel suo manto in cui aveva posto dei fiori. Dipinto non da mano umana, secondo tutte le ricerche, il telo della Madonna di Guadalupe rischiò di essere distrutto cento anni fa da un attentato dinamitardo. Cento anni dopo, Guadalupe ricorda quel giorno con un grande Giubileo, aperto il 14 novembre con l’apertura della porta santa dal Cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Città del Messico.
Raccontare la vita di un uomo è qualcosa di più che mettere insieme il filo rosso del suo cammino. E la vita di Marcellino da Capradosso sembra essere il contrario della gloria. Nulla di appariscente o che brilli se non quella santità nascosta che illumina come la lucerna sul moggio.
Il vaticanista Luigi Accattoli ha curato, insieme al collega Ciro Fusco, un opuscolo che raccoglie ‘settantadue storie italiane di morte e risurrezione nella stagione del Covid-19’, intitolato ‘Fatti di Vangelo in pandemia’:
Ogni volta è un evento per la città. Quando si inaugura una nuova parte della Sagrada Familia a Barcellona la città si prepara a riprendere il cammino della storia cattolica e, almeno in parte, la folle movida si trasforma in una vera festa del popolo fedele.
Si conclude oggi, con un incontro in Segreteria di Stato, l’intensa settimana dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk a Roma. Il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina è stato a Roma una settimana, ha avuto vari incontri istituzionali, un vis a vis con Papa Francesco l’11 novembre, e ha soprattutto visitato Santa Maria Maggiore, dove insieme al Cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della Basilica, ha benedetto una copia dell’icona di Maria Salus Populi Romani e una targa in ricordo dell’opera dei Santi Cirillo e Metodio.
Cosa spinge un ragazzo di poco più di venti anni a lasciare tutto per ritrovarsi povero, casto, obbediente e per di più agli ordini di un superiore, se non l'amore?
Fra dieci giorni avrebbe compiuto 103 anni ma è morto prima, la mattina del 14 novembre nell’ospedale di Częstochowa, ma vicino alla sua “casa”, il monastero della Madonna Nera dove è vissuto la maggior parte della sua vita.
La liturgia della Messa, quando ormai mancano pochi giorni alla fine dell’anno liturgico, ci ricorda che oltre alla prima venuta del Figlio di Dio nell’umiltà della carne umana, ce ne sarà un’altra nella gloria alla fine dei tempi. Questa seconda venuta è chiamata dalla Scrittura: “Il Giorno del Signore”.
“Con immensa gioia ci stiamo preparando alla visita, seppur privata, di Papa Francesco che per la quinta volta viene in Assisi per scuoterci e ricordarci che i poveri sono parte della nostra vita e lo devono essere del nostro cuore”. Sono queste le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e della diocesi di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in attesa della visita del Papa ad Assisi il 12 novembre in vista della V Giornata mondiale dei poveri. E' la quinta volta di Papa Francesco ad Assisi, nella terra del poverello.
La diplomazia di Papa Francesco può essere definita realpolitik o è qualcosa che completamente fuori dagli schemi? O, meglio, Papa Francesco impronta la sua azione diplomatica su un realismo finalizzato ad obiettivi, oppure è semplicemente pragmatico nelle scelte? Il libro “Il Santo realismo. Il Vaticano come potenza politica internazionale da Giovanni Paolo II a Francesco” di Matteo Matzuzzi, caporedattore e vaticanista del Foglio, prova a rispondere a queste due domande di fondo. Risposte che, alla fine, rappresentano anche una summa del modus operandi del Papa.
Vittorio Trancanelli, le mani di Dio nella sala operatoria. Una professione che è vocazione. Uomo di profonda fede cattolica, medico che non si risparmia mai anche nella malattia, divenendo così testimone di come vivere Cristo vivo anche sulla Croce.
Nel novembre 2013, l’arcivescovo Carballo, da poco nominato da Papa Francesco segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, raccontò in un convegno all’Antonianum di una conversazione avuta con Papa Francesco. Questi, nell’ambito di una conversazione sul calo delle vocazioni nelle congregazioni religiose e delle difficoltà che c’erano nel mantenerle attive secondo il diritto canonico, rispose: “E allora cambieremo il diritto canonico”.
Nella giornata di oggi il calendario della Santa Sede riporta tre ricorrenze: i Santi Quattro Coronati, martiri dei primi secoli, San Adeodato I, un Papa del VII secolo che ha “inventato” le bolle papali con il sigillo in piombo e poi i “martiri ed altri santi le cui reliquie sono custodite nella Basilica di San Pietro”.
A Rimini domenica 24 ottobre è stata dichiarata beata Sandra Sabattini, una ragazza umile, che ha trascorso la sua breve vita al servizio dei poveri, dei disabili, dei tossicodipendenti nella comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi,