Nonostante la pandemia, a Roma di questi tempi, si può comunque fare una bella passeggiata per le chiese del centro storico e ammirare il Bambino Gesù nei presepi. Sono tanti quelli realizzati per il Natale 2021.
Oggi è un villaggio arabo che si chiama Beit Sahour. Non è lontano da Betlemme e di artistico non ha nulla. Nemmeno la chiesetta che ricorda una tenda beduina custruita negli anni ’50 del secolo scorso dai francescani, davvero bruttina.
Immagini che la storia della Chiesa difficilmente potranno mai dimenticare. Vivi colori dipingono i fotogrammi delle riprese del viaggio di Papa Paolo VI a Nazareth: la prima volta di un pontefice nella Terra Santa, la terra di Cristo e di Maria. Un pellegrinaggio di tre giorni - dal 4 al 6 gennaio del 1964 - che Papa Montini aveva voluto fortemente. Il viaggio si svolse nel pieno dei lavori del Concilio Vaticano II. Fu un pellegrinaggio denso di significati, di simboli: la Messa al Santo Sepolcro e - soprattutto - l’incontro a Gerusalemme con il patriarca di Costantinopoli Athenagoras.
Il Figlio di Dio, grazie alla fede di Maria e all’obbedienza di Giuseppe, ha potuto vivere in una famiglia, la quale è presentata dalla preghiera iniziale della Messa di oggi, “modello di vita”.
Il Prologo del Vangelo di san Giovanni ha il suo vertice nell’affermazione: “Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi “. Si tratta di una frase semplice e disadorna, ma che possiede la forza inaudita di un macigno. Infatti, queste parole costituiscono la sintesi di tutto il mistero cristiano, la pietra angolare, preziosa, su cui riposa la salvezza del mondo e la possibilità data agli uomini di conoscere Dio, di amarlo, di vivere nella comunione con Lui.
Natale, Greccio e il Presepio. E si pensa subito a Francesco d’Assisi, il santo che nel lontano 1223, a Greccio, ricrea quel Mistero che è la nascita di un Dio fatto uomo. Immaginare cosa sia stato questo “evento” non è facile. Ci aiuta a comprenderlo meglio, il 121° successore del santo di Assisi, padre Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori. Aci Stampa lo ha intervistato per entrare meglio e con più profondità nel pensiero francescano del Santo Natale e di ciò che rappresenta il presepio, oggi. Non solo quello di Greccio.
Canti natalizi e presepi sono usanze che contribuiscono a creare un'atmosfera di festa nelle famiglie, nelle strade e nelle città per il Natale che avanza. Ma qual è la loro origine?
Smantellata, chiusa, murata. Come tutti gli edifici di culto, quella chiesa doveva sparire. Così il governo comunista di Ungheria, dopo aver messo al bando la Congregazione Paolina che viveva e animava la “Chiesa nella roccia” (ma sarebbe più corretto dire “Chiesa nella grotta) decise di nascondere agli occhi di tutti gli abitanti di Budapest questo piccolo gioiello su una collina che sormonta il Ponte della Libertà. La croce, posta sulla cima della collina di Gellert a sovrastare tutta la città, fu rovesciata. E per quaranta anni non si sentì più parlare di quella chiesa.
La via illuminata di candele, giovani davanti al sagrato della chiesa invitano altri giovani ad entrare, forse dopo anni di assenza.
La Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato lo scorso 14 dicembre all’Azerbaijan di prevenire e punire atti di vandalismo e profanazione contro l’eredità culturale armena durante il conflitto in corso in Nagorno Karabakh. Una posizione, quella del Tribunale, che rappresenta un nuovo approccio alla difesa del patrimonio culturale, non solo armeno, ma che, in quella lingua di terra chiamata Nagorno Karabakh, in armeno Artsakh, rappresenta la speranza concreta che il patrimonio culturale non vada perduto.
Una legge, un provvedimento, un qualsiasi atto giuridico si rivolge all'uomo ed alle sue necessità. E' tenuto a ponderarne l'utilità e a prevedere gli effetti utili allo sviluppo armonico della società. Questo rende una legge tale soprattutto se in vista del bene comune.
Nel tempo di Natale non si può che essere pellegrini a Betlemme. Anche se solo con il pensiero da oggi nel nostro appuntamento con l’arte e la fede visiteremo tre luoghi simboli di Betlemme: la basilica della Natività, il campo dei Pastori e la Cappella della Grotta del Latte.
Il nostro cammino di preparazione al Santo Natale è sostenuto dalla presenza di tre compagni di viaggio: Isaia, Giovanni Battista e Maria: il profeta, il precursore, la madre. La quarta domenica di Avvento è dominata dalla figura della Vergine Maria. Il Vangelo ci racconta l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta. Entrambe fanno parte di un progetto che le supera e le trascende. Infatti, sebbene una sia vergine e l’altra sterile, attendono un figlio.
La cattedrale armena della Santa Madre di Dio di Nicosia ha compiuto 40 anni, e il suo “giubileo” è stato salutato anche da tutte le chiese sorelle, in un impegno di unità che è stato in qualche modo anche favorito dal Religious Track, l’iniziativa di diplomazia religiosa presente a Cipro. Ma anche quaranta anni fa la chiesa fu costruita grazie ad un moto ecumenico, e con il sostegno decisivo del Consiglio Mondiale delle Chiese.
C’è una diplomazia informale, eppure a volte più efficace di quella fatta dai diplomatici. È la cosiddetta second track diplomacy, la diplomazia del secondo binario, che lavora sul territorio, mettendo insieme le persone sulla base di valori comuni, come le religioni. A Cipro, questa diplomazia si è tramutata in una iniziativa, il Religious Track, che mette insieme tutte le confessioni religiose presenti nell’isola, l’ultima nazione europea ancora divisa da un muro.
Il 12 novembre 1941 spirava a Piazza Armerina monsignor Mario Sturzo. Fratello di don Luigi, fondatore del Partito Popolare Italiano, il nome del vescovo è ricordato per la grande opera, spirituale e concreta, per la diffusione della dottrina sociale della Chiesa.
Siamo ormai abituati alle storie di rifugiati, ma ogni storia è una vita che coinvolge tante vite e del resto come dice spesso Papa Francesco, anche Gesù e la sua famiglia sono stati dei rifugiati.
I barbari che giungevano a Roma rimanevano stupefatti della grandiosità del Laterano, come racconta Dante nella Divina Commedia: “veggendo Roma e l’ardüa sua opra, stupefaciensi, quando Laterano a le cose mortali andò di sopra”. E qui il Sommo Popeta aveva ancora negli occhi l’ormai vecchio Patriarchio, ma anche la basilica e il battistero.
La terza domenica di Avvento è anche qualificata “domenica della gioia”, perchè vediamo ormai vicino il giorno del Santo Natale, nel quale Dio assume la carne umana dal grembo della Vergine Maria. La gioia di cui parla la liturgia non è motivata, dunque, da situazioni o eventi felici e neppure da valutazioni ottimistiche sulla realtà, ma dalla certezza, come dice il profeta Sofonia, “che il Signore è in mezzo a noi”. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio l’impossibile è diventato possibile. Infatti, l’uomo può finalmente riallacciarsi alle sue origini, a Dio, da cui si era staccato con il peccato. Solo in questa comunione vitale il nostro cuore trova quella pienezza che tanto desidera e che nessuna esperienza umana è in grado di offrire. La misura dell’uomo, infatti, è quella di essere senza misura. Commenta san Gregorio Palamas: Grande degnazione che Dio venga in cerca dell’uomo, grande dignità dell’uomo così cercato”.
È una comunità di circa 4 mila persone, ed è un “inciampo ecumenico” in Grecia, dove la Chiesa Ortodossa non solo è maggioritaria, ma vanta anche solidi legami con lo Stato e con la società. E così, la presenza di cattolici di rito orientale, in tutto e per tutto uguali agli ortodossi se non per il fatto che i cattolici fanno riferimento al Papa. Ma è anche una comunità che porta avanti un ecumenismo della carità, simboleggiato dalla Fondazione Pammakaristos, centro di eccellenza nella cura dei bambini autistici e con sindrome di Down, frequentata e apprezzata da tutti, anche dagli ortodossi.