Sono state presentate presso la Sala Stampa della Santa Sede le prossime iniziative della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, istituita nel 2010 con la finalità di promuovere studi e pubblicazioni sull’opera e sul pensiero del Papa emerito.
La presenza “discreta, professionale e generosa” delle Guardie Svizzere è “tanto apprezzata e utile per il buon andamento delle attività del Vaticano”. Lo dice Papa Francesco, incontrando in udienza i benefattori della Fondazione Guardia Svizzera Pontificia, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede della Centrale Operativa.
“Per noi, fare il primo passo vuol dire compiere con serenità e dedizione il proprio dovere, essere polizia di prossimità, vuol dire anche testimoniare l’essere alla sequela del Signore, quindi farlo con quella dedizione che deve essere di testimonianza”.
La parabola dei lavoratori della vigna è il tema centrale dell’Angelus odierno di Papa Francesco che subito ricorda: nessuno deve sentire invidia per la generosità di Dio. Nel brano evangelico non si parla di salario in senso stretto, ma “del Regno di Dio! E il messaggio è questo: nel Regno di Dio non ci sono disoccupati, tutti sono chiamati a fare la loro parte; e per tutti alla fine ci sarà il compenso che viene dalla giustizia divina, cioè la salvezza che Gesù Cristo ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione. Una salvezza che non è meritata, ma donata, per cui gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.
E’ lucchese e viene dalla cooperazione internazionale il nuovo ambasciatore preso la Sante Sede dell’Italia. Pietro Sebastiani ha presentato le sue lettere credenziali oggi al Papa. Subentra alla’ ambasciatore Daniele Mancini, che, al termine dell´incarico, è stato ricevuto per la visita di congedo da Papa Francesco.
Le comunità monastiche sono una “presenza insostituibile” e “rappresentano una ricchezza spirituale e un costante richiamo a cercare anzitutto le cose di lassù, per vivere nella giusta misura le realtà terrene”. Siete “testimoni di preghiera assidua, di sobrietà, di unità nella carità”. Così stamane Papa Francesco incontrando in Vaticano i partecipanti al Capitolo Generale dell’Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza.
Educazione cattolica, uno sguardo sul mondo. La fondazione Gravissimum Educationis, nata due anni fa, muove i primi passi, e comincia a rivelarsi al mondo con un documento, “Educare all’umanesimo solidale”, che rappresenta un po’ una sorta di linea guida per 215 mila istituzioni cattoliche nel mondo.
“L’amore materno della Chiesa verso questi nostri fratelli e sorelle chiede di manifestarsi concretamente in tutte le fasi dell’esperienza migratoria, dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno, cosicché tutte le realtà ecclesiali locali situate lungo il tragitto siano protagoniste dell’unica missione, ciascuna secondo le proprie possibilità. Riconoscere e servire il Signore in questi membri del suo “popolo in cammino” è una responsabilità che accomuna tutte le Chiese particolari nella profusione di un impegno costante, coordinato ed efficace”. Sono chiare e decise le parole di Papa Francesco nel suo discorso rivolto ai ai direttori nazionali delle Migrazioni che partecipano all’Incontro promosso dal CCEE, a Roma presso la Pastor Bonus dal 21 al 23 settembre.
Papa Francesco ha ricevuto lunedì scorso i Vescovi della Conferenza Episcopale della Bolivia giunti per la visita ad limina Apostolorum. La delegazione era guidata dal Presidente della Conferenza Episcopale Monsignor Ricardo Ernesto Centellas Guzman, Vescovo di Potosí, dal Vicepresidente Monsignor Oscar Omar Aparicio Cespedes, arcivescovo di Cochabamba e dal Segretario Generale Monsignor Aurelio Pesoa Ribera, vescovo ausiliare di La Paz.
“Desidero rivolgere il pensiero a tutte le persone che in Italia hanno pagato con la vita la loro lotta contro le mafie. Ricordo, in particolare, tre magistrati: il servo di Dio Rosario Livatino, ucciso il 21 settembre 1990; Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi 25 anni fa insieme a quanti li scortavano”. E’ il primo pensiero che Papa Francesco rivolge ai Membri della Commissione Parlamentare Antimafia con i familiari, ricevuti oggi presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico.
L’ammissione di essere arrivati tardi nella lotta agli abusi sui minori, unita ai tre passi che il Papa propone per rendere efficace il contrasto a quella che il Papa definisce come “una malattia”, e la linea dura per cui il Papa mai “firmerà una richiesta di grazia” e che, in caso di abusi riconosciuti, non ci potrà essere appello: in un discorso a braccio, che sostituisce quello “più formale”, il Papa delinea la sua posizione sugli abusi con i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Educare alla speranza. E’ il tema principale dell’Udienza Generale odierna in Piazza San Pietro di Papa Francesco. Il Pontefice immagina di parlare direttamente ad un giovane. E per questo, per tutta la catechesi, usa la forma del “tu”. Come un padre ad un figlio.
Per Papa Francesco “il centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini è uno degli eventi principali che segnano quest’anno il cammino della Chiesa, sia per la grandezza della figura che si commemora, sia per l’attualità del suo carisma e del suo messaggio, non solo per la comunità ecclesiale ma per l’intera società”. Il Pontefice esprime questo pensiero nella Lettera inviata ai partecipanti all’Assemblea Generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (Cabriniane) nel centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini, Patrona dei Migranti.
Con un motu proprio in sei articoli, Papa Francesco eleva il rango del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e lo trasforma in un Pontificio Istituto Teologico che porta sempre il nome del “Papa della famiglia”, che – a differenza dell’Istituto – potrà emettere titoli accademici e il cui campo di interese sarà ampliato anche alle sfide sociali e pastorali.
Prosegue senza sosta il lavoro preparatorio del prossimo Sinodo dei Vescovi sul tema igiovani, la fede e il discernimento vocazionale, in calendario nell'ottobre del 2018.
Dio ci ha perdonati sin dal nostro battesimo, “condonandoci un debito insolvibile”, ed è lo stesso perdono che siamo chiamati ad esercitare con gli altri, perché chi ha sperimentato il perdono non può non perdonare: nel consueto Angelus della domenica, Papa Francesco riflette sulla parabola del servo spietato, e sulla richiesta di Gesù di perdonare settanta volte sette.
“Ritornare al primo e unico amore, a tenere fisso lo sguardo sul Signore Gesù Cristo per imparare da Lui ad amare con cuore umano, a cercare e prendervi cura delle pecore smarrite e ferite, ad adoperarvi per la giustizia e la solidarietà con i deboli e i poveri, a dare speranza e dignità ai diseredati, ad andare dovunque un essere umano attende di essere accolto e aiutato”. E’ la raccomandazione di Papa Francesco rivolta ai partecipanti al Capitolo Generale dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, ricevuti oggi nella Sala Clementina.
“Una giostra non finisce di meravigliare, genera una gioia dolce, nei piccoli e nei grandi. In effetti, la vocazione della vostra vita e del vostro lavoro è gioia”. Sono le parole affettuose di Papa Francesco all’Associazione ANESV, gli esercenti dello spettacolo viaggiante, gli artisti di strada, incontrati stamattina nella Sala Clementina. L’Associazione oggi compie 70 anni di attività.
Papa Francesco continua a riempire le caselle “vacanti” delle diocesi italiane, e nomina don Rocco Pennacchio arcivescovo di Fermo e monsignor Giacomo Cirulli vescovo di Teano-Calvi. Ma guarda anche alla Chiesa di Polonia, dando un nuovo vescovo alla difficile diocesi di Lodz dopo aver scelto il precedente vescovo, Marek Jedraszeski, come arcivescovo di Cracovia, e inviando un coadiutore nella diocesi di Warszawa-Praga, per assistere ed eventualmente succedere all’attuale vescovo Henryk Hoser, ormai anziano, che è stato inviato speciale del Papa a Medjugorje.
"Questo è il Concilio Vaticano III ?" Il Papa lo dice ridendo ai vescovi di rencente nomina. 114. A loro il Papa ricorda ancora una volta di non farsi tentare dalla “autoreferenzialità”, nei nostro giorni, dice “paradossalmente segnati da un senso di autoreferenzialità, che proclama finito il tempo dei maestri mentre, nella sua solitudine, l’uomo concreto continua a gridare il bisogno di essere aiutato nell’affrontare le drammatiche questioni che lo assalgono, di essere paternamente guidato nel percorso non ovvio che lo sfida, di essere iniziato nel mistero della propria ricerca di vita e felicità”.