Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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Nessuno investe in fiducia in noi quanto il Signore. VII Domenica del Tempo Ordinario

La Liturgia della Parola continua a proporci anche questa domenica il discorso della montagna. Nel brano di oggi appare per diverse volte l’affermazione: “E’ stato detto…ma io vi dico”. Si tratta di un giro di parole che veniva utilizzato tra gli ebrei per evitare di pronunciare il Nome di Dio. Ebbene, Gesù afferma: “Dio ha detto…ma io vi dico”. Nessuno profeta aveva mai osato parlare in questo modo. La missione del profeta consisteva, infatti, nel trasmettere la Parola del Signore, la quale veniva introdotta sempre con queste parole: Così dice il Signore. Per parlare come Gesù bisogna essere o pazzi o essere Dio. E in effetti, il seguito del discorso di Gesù ci fa comprendere che il messaggio che Egli trasmette è sovra-umano, divino in quanto Egli è Dio.

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Gesù domanda un legame stabile e diretto con la verità. VI Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di Vangelo Gesù ci dice quali sono le opere buone per le quali il discepolo deve risplendere davanti al mondo. Dio, nell’Antico testamento, aveva fatto conoscere la sua volontà attraverso la Legge e i Profeti. Ora, attraverso Cristo noi abbiamo la possibilità di conoscere la definitiva rivelazione della volontà di Dio. Gesù non è un rivoluzionario che vuole cambiare tutto e ripartire da zero, come se il passato non esistesse, ma vuole portare a compimento, a perfezione ciò che già esiste. Per spiegare il suo modo di agire Gesù si serve di alcuni casi concreti che riguardano il comportamento sessuale, il matrimonio e il giuramento.

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L'importanza della testimonianza cristiana. V Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo Gesù chiede ai suoi discepoli di essere “sale e luce”. Con queste due immagine Egli indica lo scopo della loro vita: divenire punto di riferimento, di purificazione, di trasformazione del mondo, diversamente non servono a nulla. Si tratta di un invito forte a rendere visibile con le parole e le opere la forza trasformante del Vangelo davanti a tutti. Terra e mondo rappresentano l’intera umanità.

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Le Beatitudini, cuore del messaggio di Gesù. IV Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo della IV domenica fra l’anno la Chiesa propone alla nostra riflessione le Beatitudini. Quando ci si trova a confrontarci con questo rivoluzionario discorso di Cristo si rischia di cadere in un equivoco, il più delle volte neppure avvertito. Si è portati ad interpretare questo fondamentale messaggio di Cristo soltanto dal punto di vista degli ascoltatori e non di Gesù. In altre parole ci si ferma alla domanda: Chi sono gli affamati e gli assetati di giustizia? Chi sono i poveri, i perseguitati, i miti…? e così via. Naturalmente, partendo da questi interrogativi ciò che diventa essenziale è analizzare il significato delle parole fame e sete, giustizia, sazietà, povertà, mitezza. In tale modo, si trascura Cristo che è l’unico punto da cui è realistico partire perché è solo Lui che rende proponibili le beatitudini e conferisce ad esse senso proprio ed esclusivo. Se ci si ferma alla domanda chi sono gli affamati e gli assetati di giustizia e così via ci si dimentica della persona stessa di Cristo. Non si tiene conto, cioè, del suo esserci e di ciò che viene a compimento con il dono della sua stessa Persona.

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Anche oggi il Signore bussa alla porta della nostra vita. III Domenica del Tempo Ordinario

Gesù, dopo che il cugino Giovanni fu arrestato, si trasferisce da Nazareth a Cafarnao, una città che sorgeva sulle rive del lago di Tiberiade e che aveva un carattere cosmopolita. In essa, come del resto nella regione della Galilea, abitavano anche pagani. Con questa scelta il Signore intende affermare chiaramente che la parola che Egli annuncia non è riservata al solo popolo d’Israele, ma è per tutti perché Lui è la Luce che viene ad illuminare il mistero che siamo noi rivelandoci il fine ed il senso della nostra esistenza.

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Cos'è il peccato? II Domenica del Tempo Ordinario

In questa domenica il Vangelo ci racconta di Giovanni il Precursore che vide Gesù venire verso di lui. La prima immagine di Gesù nel vangelo, dunque, è di uno che si fa vicino, viene incontro. Non è però ancora evidente chi Egli sia veramente. Giovanni è mandato come testimone per rivelare la vera identità di Cristo.

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Dono e progetto di vita. Battesimo del Signore

In quel tempo Gesù andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Così racconta il testo evangelico di questa domenica. Vogliamo chiederci innanzitutto che caratteristiche aveva il Battesimo di Giovanni. Era un battesimo di penitenza. La persona che accettava di farsi battezzate da Giovani manifestava pubblicamente la sua decisione di seguire la Parola di Dio e quindi di inserirsi in un cammino di vita nuova, cioè di conversione.

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Cristo è necessario. II Domenica dopo Natale

La Chiesa, perché non perdiamo di vista che il mistero dell’Incarnazione è il centro della storia, propone nuovamente alla nostra riflessione, in questa seconda domenica dopo Natale, il Prologo del Vangelo di san Giovanni dove la nascita di Cristo viene considerata nella prospettiva dell’eternità.

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Principale scuola di ogni virtù sociale. Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo, ma Dio lo protegge e si serve, come suo strumento, di san Giuseppe il quale obbedisce con prontezza e disponibilità a quanto gli viene chiesto per proteggere e custodire Maria e il bambino. L’obbedienza di Giuseppe non è inquinata da interessi personali perché egli ha fatto della volontà di Dio la legge suprema della sua vita.

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San Giuseppe, l'uomo giusto. IV Domenica di Avvento

Nella prima lettura di questa santa Messa abbiamo ascoltato la promessa che Dio fa al popolo ebraico: Ecco la vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato Emmanuele. Il brano di Vangelo racconta il compimento della profezia di Isaia. E così veniamo introdotti a riflettere sull’evento storico della Incarnazione nel quale Dio, in Gesù Cristo, è entrato di persona nella storia e si è fatto “Emmanuele”, Dio con noi e per noi parlarci personalmente, per farsi nostro amico e salvarci.

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Davanti al dubbio Giovanni Battista non si arrende. III Domenica di Avvento

Giovanni il Battista si trova in prigione a causa della sua coerenza di vita. Egli appare come l’emblema della giustizia, della rettitudine. Non è una “canna” al vento, ma una “quercia, una persona, cioè, rigorosa, limpida e coerente, che non cerca di compiacere il potente di turno. Egli è un maestro di vita che trae la forza ed il coraggio della testimonianza dalla Parola di Dio.

Alessio Di Cintio/CNA

Maria ci ricorda che anche per noi c’è speranza. Solennità dell'Immacolata Concezione

Oggi la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione. Una festa particolarmente cara al cuore del popolo cristiano.

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La vigilanza è fatta di attesa. I Domenica di Avvento

Con il tempo di Avvento inizia, per la Chiesa, anche il nuovo Anno liturgico, nel corso del quale torniamo a ri-vivere la vita, la morte e la resurrezione di Cristo. In tal modo celebrando le feste dell’anno liturgico, noi abbiamo la  possibilità di entrare sempre di più nel mistero di Cristo e così assimilare la redenzione da Lui operata. In definitiva quello che oggi inizia è un cammino nel quale siamo chiamati a “rivestirci del Signore Gesù” perché è Lui la nostra vera identità, perché solo in Lui troviamo la Verità ed il senso della vita, il nostro vero destino.  

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Gesù non è un Re venuto a garantire il benessere terreno. Solennità di Cristo Re

In questa ultima domenica dell’Anno Liturgico la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. I segni della regalità di Cristo appaiono difficili da individuare nel nostro mondo. Anzi la storia, più che rivelare, nasconde questa prerogativa del Signore. Per comprendere il significato di questa festa vengono in nostro soccorso i testi della santa Messa di oggi, in modo particolare il Prefazio. In esso il Regno di Cristo ci viene descritto come regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.

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Il discepolo custodisce la fede. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo di oggi, Cristo, prendendo lo spunto dall’ammirazione che suscitava il tempio di Gerusalemme per la sua grandezza e bellezza, ne annuncia la rovina e la completa distruzione. I discepoli rimangono sconvolti dalle sue parole - proviamo a pensare come reagiremmo se venisse qualcuno ad annunciarci la distruzione della Basilica di san Pietro a Roma – e desiderano conoscere il tempo in cui accadrà un simile drammatico evento e quali ne saranno i segni premonitori. Gesù non risponde a queste due domande, ma prende l’occasione per attirare l’attenzione dei discepoli su ciò che li attenderà e come dovranno comportarsi.

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La nostra vita è un cammino verso il Padre. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il brano evangelico di oggi ci presenta l’incontro-scontro tra Gesù e un gruppo di sadducei i quali avevano dato vita ad una corrente religiosa che non credeva alla resurrezione dei corpi. L’idea della resurrezione dei corpi era contrastata non solo dai sadducei, ma anche dal mondo pagano dove il corpo era valutato negativamente perché considerato il carceriere dello spirito. Pertanto, la salvezza consisteva nel liberarsi da esso. Per questo nella cultura greca si parlava di immortalità dell’anima, ma era inconcepibile la fede nella resurrezione dei corpi.

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Gesù è amico di coloro che si convertono. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù sta dirigendosi dal nord della Palestina a Gerusalemme, dove vivrà i giorni della sua Pasqua. In questo viaggio incontra numerosi personaggi: Marta e Maria, i dieci lebbrosi, il giovane ricco, il cieco di Gerico e anche Zaccheo.

Leobard Hinfelaar - opusdei.org

La fede si alimenta nella preghiera. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

I testi della liturgia di questa domenica ci parlano del potere che la preghiera perseverante e piena di fede ha dinanzi a Dio. San Luca prima di presentarci la parabola della vedova e del giudice iniquo, ci dice per quale motivo Gesù l’ha raccontata: Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi.

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Molti chiedono, ma pochi ringraziano. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Nell’episodio di questa domenica emerge un cammino che il Signore fa compiere a dieci lebbrosi. Innanzitutto, egli si accosta a loro. Con questo atteggiamento intende dimostrare che per lui non esistono persone da evitare o da escludere o da emarginare, come accadeva per i malati di lebbra. Cristo Gesù è venuto per guarire, per salvare, per donare la vita. Perché questo miracolo possa accadere è necessario riconoscere la nostra miseria: Gesù, maestro, abbi pietà di noi. Questa invocazione è entrata nella santa Messa e ci ricorda che la salvezza viene solo dal Signore.

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L’incredibile diventa credibile per mezzo della fede. XXVII Domenica del Tempo Ordinario

La richiesta dei discepoli di questa domenica: “Signore aumenta la nostra fede!” è la nostra stessa invocazione. Anzi potrebbe diventare una stupenda giaculatoria da rivolgere al Signore lungo la nostra giornata: quando ci troviamo in qualche necessità materiale o spirituale; quando avvertiamo la presenza del pericolo; quando ci vediamo deboli di fronte al dolore; quando sperimentiamo un senso di fallimento nell’apostolato; quando sembra che le anime non rispondano alla grazia del Signore; quando ci troviamo in adorazione davanti al Tabernacolo.