E’ il terzo incontro, quello di oggi, tra Papa Francesco e Ahmed Muhammad al-Tayyib, grande imam di al-Azhar. I due si sono incontrati nello studio dell’Aula Paolo VI. Per entrambi,quest'ultima occasione, è stata il momento per ribadire impegni reciproci per la pace contro fondamentalismi e estremismi.
Il Papa è “profondamente dispiaciuto” dalla notizia della morte di 26 persone causata dall'”atto di violenza senza senso” perpetrato in una chiesa battista a Sutherland Springs, in Texas (U.S.A.) lo scorso 5 novembre.
Prende forma l'organigramma del nuovo Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Arrivano oggi due nomine rosa.
“Se non si capisce la gratuità dell’invito di Dio non si capisce nulla. L’iniziativa di Dio è sempre gratuita. Ma per andare a questo banchetto cosa si deve pagare? Ma, il biglietto di entrata è essere ammalato, è essere povero, è essere peccatore… Questi ti lasciano entrare, questo è il biglietto di entrata: essere bisognoso sia nel corpo sia nell’anima. Ma, per il bisogno di cura, di guarigione, avere bisogno di amore”. La gratuità di Dio “non ha limiti”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia pronunciata durante la Messa quotidiana a Santa Marta.
Si sono incontrati per la prima volta in Vaticano a maggio 2016, poi in Egitto a marzo 2017, e si rincontreranno oggi nel Palazzo Apostolico: il terzo incontro tra Papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar Ahmed al Tayed rappresenta il rafforzamento dei rapporti della Santa Sede con la principale istituzione sunnita.
Papa Francesco ha ricevuto ieri pomeriggio, presso Casa Santa Marta, Kofi Annan - segretario generale dell’Onu dal 1997 al 2006 - e altri membri dell’Organizzazione internazionale non-governativa “The Elders”. Rifugiati, migrazioni, armi nucleari, pace e mediazione nei conflitti sono stati gli argomenti principali trattati nell’incontro.
Papa Francesco ama parlare al telefono. Non sono più notizia giornalistica le telefonate che personaggi e gente comune riceve inattese dopo magari aver inviato una lettera per raccontare una storia o chiedere preghiere.
Papa Francesco ha ricevuto stamane i Vescovi della Conferenza Episcopale del Paraguay, giunti a Roma per la visita ad limina. Il Pontefice aveva già incontrato l’episcopato paraguayano nel corso della sua visita nel Paese, nell’estate 2015.
Essere un’anima eletta da Dio cosa significa? Lo ha spiegato questa mattina Papa Francesco commentando le letture del giorno nella omelia di Santa Marta.
Critiche severe ai farisei e consegne ai cristiani di tutti i tempi. Su questi due temi importanti si snoda l’Angelus odierno di Papa Francesco. Il Vangelo di oggi racconta gli ultimi giorni di vita di Gesù, carichi di segni e gesti importanti. Il Pontefice argentino traccia un bilancio dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro.
“Apprezzamento per il buono stato delle relazioni bilaterali e per il positivo contributo della Chiesa alla società moldava, specialmente attraverso l’impegno ecumenico e le opere educative e caritative. Nel prosieguo dei colloqui, vi è stato uno scambio sulla situazione nel Paese e su alcuni temi di mutuo interesse, quali la promozione dei valori della famiglia, nonché la pace e la sicurezza a livello regionale e internazionale”.
“Asciugare le lacrime dei bambini attraverso progetti concreti in loro aiuto, significa contrastare la cultura dello scarto e contribuire ad edificare una società più umana”. Lo ha detto Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico ricevendo in udienza i Dirigenti e il Personale dell’Azienda Sixt.
“Mi congratulo con voi, e mi permetto di evidenziare la necessità del vostro contributo in tre ambiti che sono di vostra competenza: quello della ricerca, quello dell’insegnamento e quello della promozione sociale”. Sono parole di ringraziamento quelle di Papa Francesco ai Membri della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC), ricevuti oggi presso il Palazzo Apostolico, a conclusione del Convegno Internazionale dal titolo Rifugiati e Migranti in un mondo globalizzato: responsabilità e risposte delle università, in corso a Roma, dal 1° al 4 novembre, presso la Pontificia Università Gregoriana.
Davanti alla realtà della morte proviamo “il dispiacere per il distacco dalle persone che ci sono state vicine e ci hanno fatto del bene” ma anche “la speranza per loro e per noi stessi”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia in occasione della Messa celebrata stamane in San Pietro in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno.
Un momento di preghiera nel Sacrario delle Fosse Ardeatine, a coronamento di una giornata dedicata ai morti di tutte le guerre: dopo la Messa celebrata nel cimitero americano di Nettuno, e prima di recarsi nelle Grotte Vaticane per pregare sulle tombe dei predecessori, Papa Francesco arriva al Sacrario delle Fosse Ardeatine.
Una breve omelia a braccio, tenuta al cimitero americano di Nettuno, con cui il Papa rinnova il suo “no” alla guerra, sottolineando che in questo momento “il mondo si prepara ad un’altra guerra”, e che la guerra “porta solo la morte”.
Una doppia visita per pregare in suffragio dei caduti di tutte le guerre. E’ questo il senso del “pellegrinaggio” che il Papa compie oggi pomeriggio prima al cimitero militare di Nettuno e poi alle Fosse Ardeatine in occasione della Commemorazione di tutti i Defunti.
E’ “profondamente addolorato” Papa Francesco per il terrorismo che dilaga nel mondo, dalla Somalia all’ Afghanistan a New York.
Per la cerimonia che ha cominciato ufficialmente la sua missione a Roma, è arrivato l’arcivescovo Justin Welby in persona. L’arcivescovo Bernard Ntahoturi, direttore dell’Anglican Center di Roma, ha cominciato lo scorso 27 ottobre, con una Messa al Caravita, la sua missione in quello che alcuni chiamano “la spia della Comunione Anglicana a Roma”.
“E’ la speranza quella che ci porta alla pienezza, la speranza di uscire da questo carcere, da questa limitazione, da questa schiavitù, da questa corruzione e arrivare alla gloria: un cammino di speranza. E la speranza è un dono dello Spirito. E’ proprio lo Spirito Santo che è dentro di noi e porta a questo: a una cosa grandiosa, a una liberazione, a una grande gloria. E per questo Gesù dice: dentro il seme di senape, di quel grano piccolino, c’è una forza che scatena una crescita inimmaginabile”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia in occasione della messa quotidiana a Santa Marta.