Pubblicato questa mattina il programma ufficiale del viaggio apostolico di Papa Francesco in Myanmar e Bangladesh.
Ancora due appuntamenti di rilievo nell’agenda di ottobre di Papa Francesco.
Papa Francesco ha introdotto l’incontro avvenuto nell’ambito dell’Assemblea Plenaria della Congregazione per le Chiese Orientali in corso dal 9 al 12 ottobre, nella ricorrenza del centenario dell’istituzione del Dicastero.
Un colloquio durato circa un’ora, quello tra Papa Francesco e Frank-Walter Steinmeier, il Presidente della Repubblica federale di Germania, ricevuto oggi presso il Palazzo Apostolico. Il Papa ha salutato il presidente in tedesco: “Guten Morgen präsident”, rivolgendosi anche alla moglie di Steinmeier e alla sua Delegazione, di circa 15 persone.
La parabola del Buon Samaritano che stamattina era nelle letture del giorno è stata ancora una volta una occasione per il Papa di parlare del rapporto tra legge e carità.
E’ la parabola dei vignaioli il centro dell’Angelus odierno di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Viene messa in discussa la lealtà di tutti coloro che si occupano della vigna del “padrone”.
E’ stato Papa Francesco, questa mattina, a concludere personalmente i lavori del convegno internazionale sulla “Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis”, promosso dalla Congregazione per il clero nel centro congressi Mariapoli a Castel Gandolfo. Il Pontefice ha ricevuto in udienza i partecipanti che, per tre giorni, si sono confrontati proprio sulla Ratio.
Papa Francesco ha ricevuto stamattina, presso il Palazzo Apostolico, Andrej Plenković, Presidente del Governo della Croazia. Un incontro gioioso e famigliare, accompagnato dall'allegria dei due figli piccoli del Primo Ministro, Mario e Mila.
Papa Francesco non si è risparmiato nella giornata di domenica scorsa visitando due città e diocesi dell’Emila Romagna: Cesena (Sarsina) e Bologna. E’ stata per tutti una “Festa di Chiesa” e quelle immagini, quei momenti, sono impresse nel cuore e negli occhi dei tanti fedeli che hanno voluto partecipare e vivere e “sentire” così tanti gesti che gli hanno permesso, come ha ricordato l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo M. Zuppi, permesso di avvicinare tutti, per “mostrare a ciascuno il segno della vicinanza e per gettare con larghezza il seme della Parola di Dio”. Una folla che il presule - mercoledì nell’omelia per la festa del Patrono della città, San Petronio – ha paragonato alla “stessa folla del Vangelo che mosse a compassione Gesù e che abbiamo contemplato in questo anno del Congresso Eucaristico” che si concluderà domani.
“La codificazione attrezzò la Chiesa per affrontare la navigazione nelle acque agitate dell’età contemporanea, mantenendo unito e solidale il popolo di Dio e sostenendo il grande sforzo di evangelizzazione, che con l’ultima espansione missionaria ha reso la Chiesa davvero presente in ogni parte del mondo”. E’ il pensiero di Papa Francesco in merito al centenario del Codex Iuris Canonici del 1917.
“Gli oceani sono l'eredità comune della famiglia umana. Solo con un profondo senso dell'umiltà, della meraviglia e della gratitudine possiamo giustamente parlare dell'oceano come il ‘nostro’ oceano”. E’ il pensiero di Papa Francesco espresso nella lettera - a firma del Segretario di Stato, Card. Pietro Parolin – inviata ai partecipanti alla Conferenza “Our Ocean”.
Periodo denso di attività per il Papa che il prossimo 11 ottobre riceverà in udienza presso l’Aula del Sinodo i partecipanti all’Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Un lungo dialogo, fatto di domande e risposte, quello del Papa con i sacerdoti di Lione che si è svolto ieri mattina a porte chiuse in Vaticano.
Un colloquio privato di circa 25 minuti quello tra Papa Francesco e il Primo Ministro della Lituania Saulius Skvernelis. Il Primo Ministro ha presentato al Papa sua moglie e i suoi due bimbi piccoli.
“La dignità e i diritti dei fanciulli devono essere protetti dagli ordinamenti giuridici come beni estremamente preziosi per tutta la famiglia umana”.
"Nessuno può dire: Io sono giusto o io non sono come quello. Io sono peccatore. Io direi che quasi è il primo nome che tutti abbiamo: peccatori. E poi, perché siamo peccatori? Abbiamo disobbedito – sempre in rapporto con il Signore: Lui ha detto una cosa e noi ne abbiamo fatto un’altra. Non abbiamo ascoltato la voce del Signore: Lui ci ha parlato tante volte. Nella nostra vita, ognuno può pensare: Quante volte il Signore ha parlato a me … Quante volte non ho ascoltato! Ha parlato con i genitori, con la famiglia, con il catechista, nella chiesa, nelle prediche, anche ha parlato nel nostro cuore”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia pronunciata durante la Messa quotidiana a Santa Marta.
“È urgente, intensificare lo studio e il confronto sugli effetti della evoluzione della società in senso tecnologico per articolare una sintesi antropologica che sia all’altezza di questa sfida epocale”.
"Colgo l’occasione per salutare i fedeli dell’amata terra irachena, duramente provati, condividendo la speranza per le notizie recenti che parlano di una ripresa della vita e dell’attività in regioni e città finora sottoposte a dolorosa e violenta oppressione. Possa la misericordia di Dio lenire le ferite della guerra che piagano il cuore delle vostre comunità, affinché possano finalmente risollevarsi". Con queste parole il Papa ha salutato i partecipanti al Sinodo della Chiesa Caldea, ricevuti stamane in Vaticano.
"Formulo il vivo augurio che la grazia dello Spirito Santo sia con voi e con tutti coloro che compiono ogni sforzo per far conoscere il Vangelo, facilitando l’accesso alla Bibbia nelle lingue più diverse e, oggi, attraverso le molteplici forme di comunicazione sociale". Così il Papa stamane, salutando la Delegazione del “United Bible Societies Relations Committee”.
Commentando la Lettura del Libro di Neemia, stamane a Santa Marta Papa Francesco è tornato a parlare della “nostalgia dei migranti” che “sono lontani dalla Patria e vogliono tornare”.