In una relazione densa, padre Cristian Barta, decano della Facoltà di Teologia Greco-Cattolica dell'Università Babeș-Bolyai, ha spiegato “Fraternità e umanità nel rapporto tra vescovi e sacerdoti” durante l’incontro annuale dei Vescovi Orientali, organizzato quest’anno dal Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa (CCEE) ad Oradea, in Romania.
C’è stato chi, per diverso tempo, abbia dibattuto se l’UC Louvain dovesse mantenere la C del suo nome. Ovvero, se potesse ancora dirsi cattolica. Succedeva nemmeno troppo tempo fa, quando nel 2016 l’Università sospendeva i corsi di un suo professore reo – come fa Papa Francesco oggi - di aver sottolineato a lezione che “l’aborto è un omicidio”, oppure quando nel 2009 nei laboratori dell’università si cominciava a sperimentare su embrioni coltivati in vitro a condizione che questo non fosse fatto per scopo commerciale. Di certo, ora la domanda circolerà di nuovo, dopo il botta e risposta che c’è stato con Papa Francesco, il quale avrebbe, durante il suo discorso all’università lo scorso 28 settembre, ribadito una posizione riduttiva del ruolo della donna.
“Al mio rientro a Roma avvierò il processo di beatificazione di Re Baldovino. Che il suo esempio di uomo di fede illumini i governanti. Chiedo che i vescovi belgi si impegnino per portare avanti questa causa". Papa Francesco, dopo aver visitato la tomba del re che rifiutò di firmare la legge sull’aborto nel 1990, annuncia che darà una nuova spinta alla causa di beatificazione del re, iniziata nel 1995.
Il Vangelo del giorno è quello in cui Gesù dice che sarebbe meglio che chi scandalizza uno dei piccoli metta una macina da mulino al collo e sia gettato in mare, ed è l’occasione per Papa Francesco di ricordare che “scandalizzare” significa “ostacolare il cammino dei piccoli” – e sono parole che non possono cadere nel vuoto in un Belgio scosso dallo scandalo degli abusi. Ma Papa Francesco conclude parlando di testimonianza, guardando ad un esempio silenzioso, Anna di Gesù, mistica carmelitana che per sua scelta non ha lasciato niente di scritto e che Papa Francesco ha beatificato oggi. E, soprattutto, il Papa chiede di riprendere in mano il Vangelo della misericordia per costruire un futuro degno.
A Louvain-la-Neuve, l’università cattolica lavora a pieno ritmo e gli studenti hanno preparato da diverso tempo le questioni da portare all’attenzione di Papa Francesco. E questi, che la visita ne penultimo giorno del suo viaggio in Belgio, ascolta con attenzione i temi preparati, resta colpito in particolare dalla questione che riguarda il futuro e l’angoscia, ma nota anche che è “violento e arrogante il male che distrugge l’ambiente e i popoli”. E mette in luce le grandi sfide, da quella dell’eugenetica a quella dei nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale, chiedendo di scegliere tra manipolare la natura o coltivare la natura. Con una sottolineatura: lo studio ha senso solo quando si cerca la verità.
La visita alla tomba di re Baldovino, scomparso nel 1993, non è solo l’occasione per Papa Francesco di venerare un re profondamente cattolico, la cui causa di beatificazione è stata aperta nel 1995. È anche l’occasione di ribadire il suo no all’aborto, e di – come riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – esortare “i belgi a guardare a lui in questo momento in cui si fanno strada leggi criminali, auspicando che proceda la sua causa di beatificazione”.
Il mandato di Papa Francesco per la Chiesa in Belgio consiste, nel suo classico stile, in tre parole: evangelizzazione, gioia e misericordia. Tre parole il cui significato Papa Francesco ha descritto durante il suo incontro con religiosi, religiose, sacerdoti, vescovi e seminaristi nel santuario di Koekelberg. E sottolinea che il processo sinodale deve essere “ritorno al Vangelo” non avere come obiettivo qualche riforma alla moda.
Più di due ore di incontro, con 17 vittime di abusi sessuali, nella nunziatura di Bruxelles. Dopo aver esclamato a gran voce la vergogna per gli abusi nella Chiesa nel discorso al corpo diplomatico, nella sera del 27 settembre Papa Francesco ha compiuto l’atteso incontro con le vittime di abusi in Belgio.
Papa Francesco ha lasciato il Lussemburgo ed è arrivato in Belgio, a Bruxelles. E' tardo pomeriggio, sta quasi per finire questa prima giornata del 46.mo viaggio estero del pontificato di Francesco. Il Papa si fermerà in Belgio fino a domenica 29 settembre.
Il cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo metropolita emerito di Bordeaux (Francia), compie oggi 80 anni: è nato infatti a Marsiglia il 25 settembre 1944. Il porporato esce pertanto così dal novero dei cardinali elettori in un futuro conclave.
Non è un Paese cristiano, e statisticamente i non credenti siano di poco la maggioranza. È un Paese che vive il benessere, ma anche le grandi diseguaglianze sociali. In cui la ricchezza rischia di sviluppare un pragmatismo senza cuore. In cui la fede deve trovare nuovi linguaggi per essere presente.
Dal 16 al 19 settembre si è svolto a Oradea, in Romania il 25/mo Incontro dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa, sul tema: “Il rapporto tra vescovo e sacerdoti - fraternità e umanità. Sinodo sulla sinodalità”, sotto l’egida del CCEE. All’incontro hanno partecipato 60 vescovi e sacerdoti in rappresentanza delle Chiese cattoliche orientali dell’Ucraina, Ungheria, Slovacchia, Cipro, Bielorussia, Italia, Grecia, Francia, Austria, Spagna, Bulgaria, Turchia, Macedonia del Nord, Serbia, Croazia, Romania. Erano presenti anche i vescovi cattolici di rito latino dalla Conferenza Episcopale di Romania e Repubblica Moldova.
È un testo che guarda molto agli impegni concreti, e che si costruisce a partire dalle critiche al testo originario del 2001. In vista dell’Assemblea Ecumenica del 2026, la Charta Oecumenica si rifà il trucco. E il Consiglio per le Conferenze Episcopali di Europa, insieme al Consiglio Europeo delle Chiese, che la avevano licenziata nel 2001, sono al lavoro con una commissione congiunta per “aggiornare” la Charta.
Quando Papa Francesco visitò l’Ungheria, nell’aprile – maggio 2023, si pensò che oltre a Budapest avrebbe potuto visitare anche la più antica sede del Paese, ovvero Esztergom – e infatti l’arcidiocesi ha il nome di Esztergom – Budapest. Non fu possibile sia perché si decise che tutti gli appuntamenti del Papa sarebbero stati nella capitale, sia perché la cattedrale di Esztergom era in restauro. Il 31 agosto, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha celebrato la Messa di riapertura della cattedrale. Ed è stato un evento molto importante per la Chiesa ungherese.
Era una visita programmata, su invito del presidente Volodymir Zelensky, quella della delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli a Kyiv. Tre membri (due sacerdoti, un diacono), tutti di origine ucraina, che hanno rappresentato Bartolomeo I alle celebrazioni per il 33esimo anniversario di indipendenza, ma che hanno anche provato a ricucire le relazioni religiose su un territorio in cui la religione è diventata uno strumento politico.
Sono in partenza oggi da Roma nuovi aiuti umanitari da parte del Papa per l'Ucraina.
La mattina del 1° luglio scorso la testa della statua della Madonna partoriente, intitolata “Crowning” ed installata nel duomo di Linz in Austria, opera dell’artista Esther Strauß, è stata segata via da uno sconosciuto.
Una nuova sede a Roma, inaugurata il 21 giugno alla presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano; un nuovo segretario generale, il Rev. Antonio Ammirati, che già da cinque anni e mezzo presta servizio come vicesegretario e portavoce e che ha curato il trasferimento della sede a Roma; e le sfide del futuro, tra quelle note come Sinodo e Giubileo, a quelle meno note come il rinnovo della Charta Œecumenica, fino anche alla discussione su un eventuale cambiamento degli Statuti in forma più regionale, ipotesi questa che però andrebbe forse a tradire le intenzioni iniziali dell’organismo. Fatto sta che è tempo di cambiamenti per il Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, che ha terminato il 27 giugno la sua assemblea plenaria.
La Cappella delle Grazie, dalla città bavarese di Altötting, non smette di fare miracoli. Lo scorso fine settimana alla quinta edizione del congresso eucaristico “Adoratio” (quest’anno con il tema “Mistero della fede”) circa 1.500 persone ogni giorno hanno pregato insieme, partecipato alla messa quotidiana e ascoltato relazioni e discussioni sulla presenza di Cristo nell’Eucaristia. Oltre 500.000 hanno invece seguito gli eventi in livestream.
Centotrenta anni fa, a Vladimir, una cittadina russa ad Est di Mosca, veniva consacrata la parrocchia del Santo Rosario della Vergine Maria. Il 15 e 16 giugno sono cominciate in Russia le celebrazioni dell’anno giubilare della parrocchia, che ha una storia ricca e complessa.