Papa Francesco ha chiesto agli studiosi di San Tommaso d’Aquino di contemplare il pensiero del Dottore Angelico, prima di interpretarlo, sottolineando come spesso il tomismo abbia ingabbiato il pensiero di San Tommaso. Ed è, questo, un tema di discussione all’11 Congresso Tomistico Internazionale, che si tiene dal 19 al 24 settembre, e che si concluderà ad Aquino, con una Messa nella chiesa della Madonna della Libera, dove si dice che Tommaso sia stato battezzato.
La parabola di questa domenica appare scandalosa perché sembra che ci venga presentato come modello di vita un amministratore corrotto. Ma a ben guardare Gesù non loda il fattore per la sua disonestà (tanto è vero che lo chiama disonesto) ma per il coraggio e la preveggenza, l’astuzia e la furbizia con cui si assicura un avvenire dignitoso.
"Papa Paolo non solo mi ha fatto Cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di Piazza San Marco, m'ha fatto diventare tutto rosso davanti a 20.000 persone, perché s'è levata la stola e me l'ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso!"
Due assi di legno incrociate; sopra queste, inchiodato, vi è un Uomo sofferente, esanime, col capo reclinato: è il Cristo sulla Croce, simbolo del Cristianesimo, segno di contraddizione, segno di distinzione.
C'è una bella storia legata ad una immagina mariana molto amata dai cristiani in Kazakistan, la immagine della Regina della Pace patrona della nazione dal 25 giugno del 1995. Allora il vescovo Jan Pawel Lenga consacrò la nazione a Maria nel santuario di Oziornoje.
Con un messaggio in spagnolo, letto dal Cardinale Kurt Koch, Papa Francesco ha fatto avere i suoi saluti all’XI assemblea del Consiglio Ecumenico per le Chiese, sottolineando ancora una volta il suo interesse pastorale per l’organismo e auspicando che possa contribuire a rafforzare i legami di comunione tra le Chiese e le organizzazioni ecumeniche che vi partecipano.
Nella vita cristiana è presente un equivoco che potremmo esprimere con queste parole: è l’uomo che si pone alla ricerca di Dio. La parabola del Padre che corre incontro al figlio che torna a casa imbruttito a causa del suo peccato ci dice invece che è Dio a ricercare l’uomo, perchè non si rassegna a vedere la rovina dei suoi figli che ama e vuole salvare. Nella parabola evangelica appare chiaramente che il figlio non torna per amore, ma per bisogno, per interesse personale. Nonostante questo suo atteggiamento il Padre lo accoglie con un grande abbraccio. Ciò che conta per Lui è che il figlio “perduto” è tornato a casa. Per questo motivo non solo non gli rivolge una parola di rimprovero, ma lo riveste della veste più bella, gli mette l’ anello al dito…lo reintegra nella sua dignità. Il Padre ama in modo così disinteressato perchè non guarda cosa c’è nel cuore dell’uomo, ma nel suo cuore il quale è ricco di misericordia. L’amore di Dio, dunque, non è un amore qualsiasi: è un amore misericordioso. Un amore che "sente" la nostra miseria come fosse la Sua propria miseria ed opera per toglierla.
Concludiamo il nostro cammino ignaziano in una chiesa particolare. E' quella della Madonna del Buon Consiglio a via del Cardello non lontano dai Fori Imperiali.
Il sacerdote domenicano colombiano Fra Nelson Medina, noto per il suo apostolato sui social media, spiega perché settembre è il mese biblico e perché i cattolici dovrebbero leggere frequentemente le Sacre Scritture. Parlando con EWTN Noticias, il dottore in teologia ha spiegato che settembre è il mese della Bibbia perché il 30 si celebra la festa di San Girolamo, Dottore della Chiesa che tradusse la Bibbia in latino, il testo noto come la Vulgata.
La passeggiata romana alla ricerca delle memorie ignaziane e dei gesuiti tocca molti dei più belli e famosi palazzi della città da metà del '500 fino a tutto il '700 ad indicare un legame indissolubile tra Roma e la Compagnia di Gesù dovuta non solo al legame con il Papa, ma al servizio della città.
Quando si arriva a Piazza del Collegio Romano c'è molto da ricordare per la storia della Compagnia di Gesù, e ancora oggi il Palazzo per i romani riporta al liceo e ai musei scientifici gesuiti.
Che fu della vita dei gesuiti a Roma dopo la morte di Sant' Ignazio? Anche questo è un argomento utile per qualche passeggiata romana ora che ci sono meno turisti confusi e poco capaci di vedere altro se non il Colosseo.
Le parole che Gesù pronuncia oggi nel Vangelo appaiono molto dure. In realtà il Signore intende precisare alla folla che lo segue con entusiasmo le condizioni necessarie per seguirLo. Si rivolge alla folla e pertanto le indicazioni valgono per tutti. Il Signore chiede ai suoi discepoli un appassionato amore per Lui e una grande libertà interiore che possono comportare non solo la rottura dei legami familiari ma anche la rinuncia a se stessi. Una simile radicalità è possibile quando si vive la comunione con Gesù e lo si scopre come il “bene” unico e assoluto della vita. Solo questa esperienza incomparabile porta con sé il coraggio della rinuncia ai legami di parentela, e persino alla propria vita. Il Signore afferma, così, il primato della sua Persona su qualsiasi altro bene
Nei dintorni di Roma ci sono altri due luoghi con memorie ignaziane che vale la pena di visitare: Frascati e Tivoli.
Allontanandoci dalla cinta muraria di Roma, dal centro antico, si trovano nei dintorni degli importantissimi luoghi ignaziani.
Sembra difficile poter aggiungere qualcosa alle molte biografie e storie su Madre Teresa di Calcutta. Ma il film No Greater Love (nessun amore più grande) prodotto dai Cavalieri di Colombo e presentato a Roma il 31 agosto dopo una premiere al North American College lo scorso 29 agosto, ha il pregio di dare maggiore profondità ad una storia conosciuta, eppure ancora non raccontata in profondità.
La devozione per i primi martiri cristiani si vedeva in Ignazio anche nei pellegrinaggi del 1537 e del 1541. La Chiesa di San Sebastiano "ad catacumbus" fu infatti visitata anche perché faceva parte del famoso itinerario delle "sette chiese".
Oltre a San Paolo memorie speciali ignaziane si possono trovare nella Basilica di San Giovanni in Laterano nei pressi della quale nel giorno della professione del 1541 pranzarono i gesuiti, il pasto lo aveva preparato un quattordicenne: Pietro Ribadeneira.
I cammini ignaziani a Roma alla ricerca di curiosità e memorie del santo spagnolo sono interessanti anche lontani dal centro. A cominciare dalle quattro basiliche papali.
In questa domenica troviamo Gesù invitato a pranzo a casa di un fariseo. Gesù, da acuto osservatore, si diverte ad osservare con quanta preoccupazione gli ospiti cercano di occupare i posti d’onore. Allora, racconta una parabola dove condanna questa spasmodica ricerca dei primi posti. E offre un consiglio: “Quando sei invitato a nozze, non metterti al primo posto”.