In questa V domenica di Quaresima la Chiesa ci presenta l’episodio dell’adultera, uno dei più commoventi e confortanti del Vangelo. Vorrei soffermarmi sulle parole che il Signore rivolge alla peccatrice perdonata: Va e d’ora in poi non peccare più. Nel comando di Cristo “va” noi possiamo riscontrare una missione affidata alla donna.
Nel medioevo si costruisce la chiesa di San Nicola in Carcere vicino al Teatro di Marcello riutilizzando due templi romani costruiti tra il III e il II secolo avanti Cristo. Non è quindi una chiesa paleocristiana, ma da molti secoli è un titolo cardinalizio dove si celebra la stazione quaresimale il sabato prima della quinta domenica di Quaresima.
Il Santuario di Ta’ Pinu è il luogo di pellegrinaggio più famoso di Malta, ma di fatto si trova nell’isola di Gozo.
Nel 1588 Pompeo Ugonio vede la chiesa di Sant’Eusebio in Piazza Vittorio Emanuele prima che venga totalmente rifatta nel XVIII secolo.
Una delle tappe più significative del viaggio di Papa Francesco a Malta è la sosta per la preghiera nelle Grotta di San Paolo a Rabat.
Il fine degli Esercizi spirituali è quello di fare una buona scelta e con questo mettersi al servizio della Chiesa e della collettività. Non una scelta qualsiasi, ma una buona scelta. Questo modo di procedere è tipico della spiritualità ignaziana.
Il giovedì dopo la quarta domenica di Quaresima, si celebra la stazione quaresimale in una chiesa sull’Esquilino che ricorda sia San Silvestro, vescovo di Roma all’inizio del IV secolo la cui festa si celebra, come sanno tutti, l’ultimo dell’anno, e San Martino di Tours, vissuto nello stesso secolo è uno dei fondatori del monachesimo in Occidente.
Un evento spirituale tra arte e fede che per venti anni è riuscito a convogliare in contrada Bura di Tolentino, centinaia di figuranti e migliaia di persone che hanno percorso, in silenzio, il tragitto in cui veniva raccontata la sacra storia.
Il “Mercordi doppo la quarta Domenica di Quadragesima”, Pompeo Ugonio descrive la basilica di San Paolo fuori mura così come non la vediamo più.
Chernihiv, nel cuore della Rus’, è praicamente rasa al suolo; Mariupol è una città martire; Kharkiv è una città fantasma; Slavutych, vicino Chernobyl, è accerchiata. Uno dopo l’altro, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nomina gli scenari di guerra, noti e meno noti. E per tutti c’è una parola di speranza, che è poi la parola della Chiesa. Perché è la Chiesa che opera in questi scenari quasi disperati, in una guerra che dura ormai da più di un mese e che non solo ha messo in ginocchio l’economia del Paese, ma lo ha praticamente svuotato.
L’impegno delle Missioni Don Bosco’ in Slovacchia, Polonia e a Leopoli è grandissimo. Le case sostenute da ‘Missioni Don Bosco’ in alcune località dell’Ucraina e nei Paesi limitrofi sono state convertite in centri per operare i soccorsi, con l’occhio rivolto al ‘dopo’, quando gli Ucraini potranno tornare a vivere nelle loro città e avranno bisogno di una ‘normalità’.
“La chiesa di san Lorenzo in Damaso è posta nella più celebre, & habitata parte che sia in Roma hoggidì” – così si esprime nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali. Per tutto il Medioevo, infatti, il Campo Marzio era rimasta la parte più popolata dell’antica città.
Il 27 marzo 1972 spirava a Roma padre Mariano da Torino. Il nome del religioso è noto a buona parte degli italiani in quanto per molti anni ha annunciato il Vangelo alla televisione. Chi è Gesù? La posta di padre Mariano, Il quarto d'ora della serenità, questi solo alcuni dei titoli di quei programmi.
E’ grato l’arcivescovo di Bari Giuseppe Satriano “per il felice esito delle indagini della Polizia che hanno portato al ritrovamento degli oggetti trafugati nella Basilica di San Nicola, alla statua raffigurante il Santo patrono di Bari, caro a milioni di persone”.
“Lunedì doppo la quarta Domenica di Quadragesima” la stazione quaresimale si celebra alla chiesea dei Santi Quattro Coronati, spiega Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali.
Madre Angelica non era un carattere facile, aveva un approccio molto diretto con le persone. Ma comunicava il Vangelo, e questo la ha portata a fondare nel 1981 EWTN, network televisivo che si è espanso nel corso degli anni fino a includere anche radio, una casa editrice, una rivista e un gruppo di agenzie, tra cui ACI Stampa.
Nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali, Pompeo Ugonio vede la chiesa di Santa Croce in Gerusalemme molto diversa da oggi. Non era ancora stata fatta la grande ricostruzione rococò nel Settecento sotto Papa Benedetto XIV, che poi, visto il risultato, lo definì “una porcaria moderna”.
Nel giorno di Pasqua di sei anni fa, Madre Angelica dell’Annunciazione partiva verso il Cielo dopo aver vissuto per diversi anni ritirata, costretta a letto da un ictus che le aveva impedito, negli ultimi anni di vita, di essere lì, a comunicare il Vangelo, con la sua forza, il suo coraggio, la sua incrollabile fede. Ma EWTN, che fondò in un garage del convento nel 1981, ne porta avanti l’eredità. E la presenza di Madre Angelica si sente, forte, ogni volta che EWTN riceve una lettera, una email da un telespettatore occasionale o da qualcuno che guarda regolarmente la tv. Perché in ognuna di queste lettere si respira la vera vocazione di Madre Angelica: quella di evangelizzare.
Il Vangelo di oggi ci riporta una delle parabole più belle raccontate da Gesù che ha come protagonista la figura di un padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Si tratta di un padre in cui vediamo ravvisato il volto ed il cuore di Dio, che non si rassegna a perdere il proprio figlio a causa delle scelte rovinose fatte. La causa della sua rovina non è da ricercarsi nella richiesta della parte dell’eredità che gli spettava per sperperarla, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre
Per 17 anni, le Cronache della Chiesa Cattolica Lituana rappresentarono uno squarcio di luce per i cattolici perseguitai del Paese Baltico. A redigerle, quello che allora era un giovane prete, Sigitas Tamkevičius, che fu poi incarcerato per otto anni. Era lui, dietro Papa Francesco, quando il Papa visitò il “Museo del genocidio” a Vilnius. E il Papa lo ha creato cardinale, rendendo questa memoria storica presente, viva e onorata. Una memoria storica che ha compiuto cinquanta anni.