Ultime Notizie: Diplomazia Pontificia

Il Cardinale Pietro Parolin riceve il volume "La storia di Giona" da Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia / Vatican News

Diplomazia pontificia, tra la lezione del Profeta Giona e l’imparzialità

La storia di Giona, identità comune per le tre religioni del libro. Una basilica capolavoro che era centro di una Patriarcato che si estendeva dall’Ungheria al Veneto. E l’impegno per la pace, che si fa con la cultura, ma anche con la diplomazia.  

L'incontro dell'arcivescovo Gallagher con i parlamentari cattolici di Corea del Sud, Seoul / Vatican News

Diplomazia Pontificia, i fronti aperti: dal Nicaragua alla Corea

È terminato lunedì 9 luglio il viaggio dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher in Corea del Sud. Tra gli ultimi appuntamenti del “ministro degli Esteri” vaticano, uno con i parlamentari cattolici di Seoul. Nel frattempo, ha creato indignazione l’aggressione al Cardinale Brenes e al nunzio Sommertag in Nicaragua. Dopo l’evento di Bari, una prima ricaduta diplomatica: il Patriarcato di Mosca ha annunciato la collaborazione con la Chiesa cattolica per la ricostruzione di Chiese in Iraq.  

L'arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, nel suo studio / Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Santa Sede alle Nazioni Unite, c’è una opposizione?

Se il lavoro della Santa Sede nel concerto internazionale è universalmente riconosciuto, c’è stata anche una opposizione alla sua presenza come Stato sovrano nelle organizzazioni internazionali, sfociato a metà anni Novanta nella campagna “See change”. Ma oggi è ancora così? L’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, sostiene che no, non è più così, anche se una certa resistenza ideologica resta.  

L'arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite / Holy See Mission

Le Nazioni Unite, terra di evangelizzazione

Non solo l’impegno nei negoziati. La Santa Sede partecipa ai lavori delle Nazioni Unite con un compito particolare di evangelizzazione, che in realtà permea tutta l’attività della diplomazia pontificia. Per la Santa Sede, la diplomazia è uno dei mezzi con cui diffondere e proteggere la fede. Ne parla l’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di New York.

L'arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York / Holy See Mission

Quale è l’importanza della Santa Sede alle Nazioni Unite?

Perché le Nazioni Unite sono importanti per la Santa Sede? Perché c’è una missione e un Osservatore permanente negli organismi internazionali? Spesso, quando si parla di diplomazia pontificia, si cerca proprio di comprendere il motivo della presenza della Santa Sede nei grandi organismi multilaterali. E forse il modo più semplice di rispondere è quello dell’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU di New York: “Crediamo che tutte le nazioni debbano stare insieme per il bene di tutta la comunità internazionale”.  

Il cardinale Pietro Parolin saluta il ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic  / Nunziatura

Diplomazia Pontificia, dai Balcani alla Corea del Sud passando per l'Ucraina

Il Cardinale Pietro Parolin, tornato dalla missione nei Balcani, ha incontrato il 3 luglio l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina Sviatoslav Shevchuk, che ha poi incontrato Papa Francesco. Il 2 luglio, è stato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro degli Esteri vaticano, ad incontrare il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, prima di partire per la Corea. La diplomazia pontificia si snoda così questa settimana tra Balcani, Corea del Sud ed Ucraina.

Il Cardinale Parolin in conferenza stampa con il premier montenegrino Dusko Markovic / Presidenza del Consiglio del Montenegro

Diplomazia Pontificia, la missione nei Balcani del Cardinale Parolin

Non ha potuto prendere parte al Concistoro, perché il suo viaggio in Montenegro e Serbia era già fissato da tempo. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, è in questi giorni in Montenegro e Serbia, per una serie di incontri bilaterali che puntano a rafforzare il ruolo della Santa Sede nella Regione.

L'incontro tra Evo Morales e Papa Francesco, Palazzo Apostolico Vaticano, 30 giugno 2018 / Twitter @gulasalajillo

Il presidente Morales per la sesta volta da “Hermano Papa”

Per la sesta volta, il presidente boliviano Evo Morales incontra Papa Francesco. L’ex cocalero, in Vaticano in passato anche in occasione degli incontri dei Movimenti Popolari per il suo passato di sindacalista dei raccoglitori di coca, è stato da Papa Francesco dopo il Concistoro, dove ha accompagnato il neo-cardinale boliviano Toribio Porco.

Il Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra / UN.org

Diplomazia pontificia, no alla categoria gender, sì a quella di essere umano

La battaglia diplomatica della Santa Sede è fatta soprattutto di dettagli. L’obiettivo è quello di fare sì che, in ogni documento, non compaiano delle categorizzazioni che mettono parte l’essere umano e la sua dignità che viene dall’essere immagine di Dio. E tra queste categorie, quella di gender. I motivi li ha spiegati la Santa Sede in un intervento a Ginevra su un particolare documento, che potrebbe avere una ricaduta anche sull’Accordo Globale per rifugiati.  

L'Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk parla della libertà religiosa in Ucraina, Ambasciata USA presso la Santa Sede, 13 giugno 2018 / US Embassy to the Holy See

Diplomazia pontificia, dal conflitto in Ucraina al nuovo ambasciatore del Libano

Il tema della libertà religiosa in Ucraina è stato oggetto di un incontro a porte chiuse organizzato dall’ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede, e nell’occasione l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha tenuto un intervento in cui ha sottolineato l’importanza del dialogo e della diplomazia pontificia nel portare luce su situazioni dimenticate, come è appunto il conflitto in Ucraina.

Lo sceicco Abdullah bin Zayed al Nahyan e Papa Francesco, Palazzo Apostolico, 5 giugno 2018 / TheNational.ae / photo pool

Diplomazia pontificia, una nunziatura in Sud Sudan e la diplomazia nel Golfo

L’apertura di una nunziatura in Sud Sudan è stata annunciata con gioia dai vescovi del Paese, e rappresenta un passo avanti nei rapporti diplomatici con la Santa Sede che sono stati stabiliti a partire dal 2013. La notizia arriva al culmine di una settimana che è stata importante per la diplomazia vaticana soprattutto per gli incontri non annunciati nei bollettini ufficiali: quello di Papa Francesco con lo sceicco Abdullah Bin Zayed al Nahyan degli Emirati Arabi Uniti, e quello del Cardinale Pietro Parolin con il presidente del Senato del Kazakhstan Kassym-Jomart Takyev.  

Il Cardinale Pietro Parolin prende la parola con il Patriarca Bartolomeo alla sessione conclusiva della conferenza della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, sala Regia, Palazzo Apostolico Vaticano, 28 maggio 2018 / Vatican Media - YouTube

Diplomazia pontificia, l’agenda cristiana per il bene comune

Quale è l’agenda della diplomazia pontificia? La ha delineata il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in un intervento lo scorso sabato nell’ultima sessione della conferenza internazionale organizzata dalla fondazione Centesimus Annus pro Pontifice. Dalla famiglia alla pace nel mondo, il Cardinale ha parlato degli obiettivi fondamentali della diplomazia del Papa. Nel frattempo, si parla di un possibile viaggio del Papa in Iraq (poi smentito) e il Santa Marta Group, che si occupa di traffico di esseri umani, viene onorato ad una serata di gala organizzata dalla Missione della Santa Sede presso l’ONU di New York.

Le bandiere di Vietnam e Santa Sede  / Shutterstock / archivio CNA

Diplomazia Pontificia, un nuovo nunzio per rafforzare i rapporti con il Vietnam

La nomina del nuovo nunzio a Singapore conclude in qualche modo il giro di nomine degli “ambasciatori del Papa” in sedi particolarmente importanti. La sede di Singapore ha un peso diplomatico perché è anche quella da cui si curano le relazioni con il Vietnam, che non ha rapporti diplomatici con la Santa Sede, ma che sta trattando per aprirli.

L'arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Suo l'intervento del 18 maggio a Ginevra sulla questione di Gerusalemme / Youtube

Diplomazia Pontificia: Medio Oriente, lotta alla fame, libertà religiosa

L’appello di Papa Francesco per la situazione che si è creata al confine della striscia di Gaza è stato seguito da una dichiarazione della Santa Sede presso il Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra.

La bandiera vaticana di fronte la sede ONU di Ginevra, dove in questi giorni si sono tenute alcune consultazioni sul Global Compact sulle migrazioni / UN.org

Diplomazia Pontificia, le trattative per l’accordo sui migranti e un concordato in vista

La recente visita del premier romeno Viorica Dancila ha lanciato l’idea di “uno strumento pattizio” tra Santa Sede e Romania per quanto riguarda il mutuo riconoscimento dei titoli di studio. Ma c’è un altro concordato in vista: è quello con l’Angola.  

Vista della bandiera vaticana e della Basilica di San Pietro / Bohumil Petrik

Diplomazia pontificia, due rapporti sul tavolo

Due rapporti usciti nella scorsa settimana rappresentano una necessaria lettura per la diplomazia pontifica, per comprendere sia la situazione che vivono i cristiani in Europa, sia la persecuzione religiosa nel mondo. Sono questi i dati da cui partono le contromisure. Nella settimana, anche due interventi alle Nazioni Unite, uno a New York e uno a Ginevra, sui temi dei rifugiati e della Non Proliferazione delle Armi Nucleari.  

La bandiera della Santa Sede / Stato di CIttà del Vaticano / Bohumil Petrik / CNA

Diplomazia Pontificia, pace, disarmo nucleare e una richiesta di mediazione

Si è parlato di questione palestinese e di costruzione della pace alle Nazioni Unite di New York; di disarmo nucleare e sviluppo alle Nazioni Unite di Ginevra; ma è arrivata anche una richiesta di mediazione arrivata direttamente dal Camerun. Questi i temi della settimana della diplomazia pontificia.  

L'incontro tra Re Salman e il Cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, insieme al vescovo Ayuso Guixot, segretario del dicastero, Ryadh, 18 aprile 2018 / Reale Ambasciata dell'Arabia Saudita in Italia

Diplomazia Pontificia, focus sul Medio Oriente e sul Golfo

Il viaggio in Arabia Saudita del Cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, è il culmine di una settimana che la diplomazia della Santa Sede ha dedicato per buona parte al Medio Oriente e agli Stati del Golfo. Nel corso della settimana, anche tre interventi alle Nazioni Unite e un dibattito in Canada che tocca, in qualche modo, anche il tema della diplomazia.  

Il Palais des Nations a Ginevra, sede delle Nazioni Unite / pd

Diplomazia Pontificia, la Santa Sede su migrazioni, cura del creato, Congo

Grande attività, questa settimana, nelle missioni della Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra e New York. A Ginevra, si è discusso il global compact sui rifugiati, ma si è tenuta anche una sessione speciale sulla Repubblica Democratica del Congo, un tema che la Santa Sede ha molto a cuore. A New York, sono terminate le riunioni della Commissione sullo Sviluppo Sociale, che da tempo si distingue per una agenda che cerca di introdurre il diritto all’aborto (mascherato da diritto alla salute riproduttiva) nei documenti ONU. Ma anche la Laudato Si continua a generare discussione. Ne ha parlato anche il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, alla Conferenza Episcopale di Oceania.  

Giovanni XXIII firma l'enciclica Pacem in Terris / pd

La Pacem In Terris, da 55 anni cardine diplomatico della Santa Sede

“La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio”. San Giovanni XXIII cominciava così, 55 anni fa, l’enciclica Pacem in Terris. Ancora oggi, quell’enciclica continua a rappresentare il cardine dell’attività diplomatica della Santa Sede.