Anche Papa Francesco si è unito alla preghiera ecumenica di Thy Kingdom Come (“Venga il tuo Regno”).
"La festa della risurrezione ci ricorda che la dignità umana deve essere rispettata e onorata. Gli esseri umani sono creati a immagine di Dio e quindi uguali davanti a Dio. La Pasqua è il tempo in cui la famiglia umana viene celebrata alla luce della vita e dell’abbondanza divina". Lo scrivono i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme in occasione del Messaggio di Pasqua.
La Chiesa Ortodossa Ucraina è davvero realtà: il 30 gennaio si è registrata tra le confessioni religiose del Paese, e il 3 febbraio si è tenuta la cerimonia di intronizzazione del metropolita Epifaniy, che non prende il titolo di Patriarca, ma quello di Primate. Ma in che modo la presenza di una Chiesa nazionale ortodossa ucraina colpisce la comunità cristiana, e in particolare la comunità greco-cattolica? Quali le sue sfide?
“Il comune impegno a favore dell’ecumenismo è un’esigenza essenziale della fede che professiamo, un requisito che nasce dalla nostra stessa identità di discepoli di Gesù. E in quanto discepoli, mentre seguiamo lo stesso Signore, comprendiamo sempre di più che l’ecumenismo è un cammino, un cammino che, come hanno costantemente sottolineato i vari Pontefici dal Concilio Vaticano II in poi, è irreversibile. L’unità tra noi cresce lungo questo cammino”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane in udienza la Delegazione Ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia in occasione dell’annuale Pellegrinaggio ecumenico a Roma, per celebrare la Festa di Sant’Enrico.
Per la prima volta, Papa Francesco aprirà la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, invece di chiuderla, come sempre avevano fatto i Papi. Ma non è la sola caratteristica che rende questa Settimana di Preghiera particolare. Perché quest’anno il sussidio di preghiera è stato affidato ad un gruppo proveniente dall’Indonesia.
I responsabili del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dell’l'Ufficio per il Dialogo e la Cooperazione Interreligiosa del Consiglio Ecumenico delle Chiese si sono incontrati ieri ed oggi a Roma in occasione del loro vertice annuale.
Dopo il successo dello scorso anno, torna il ciclo d’incontri ecumenici a 3 voci: cattolici, ortodossi e protestanti, insieme per l’unità e la pace.
Una crescita, quella di pentecostali e carismatici, che non può essere trascurata, e nella quale si deve comunque riconoscere lo Spirito Santo: incontrando i membri del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, riuniti nella loro annuale assemblea plenaria, Papa Francesco invita a non trascurare le realtà carismatiche che stanno sorgendo e crescendo nella Chiesa.
I nomi dei trenta paesi dove i cristiani soffrono le peggiori discriminazioni e persecuzioni scorrono su un lungo striscione nero. Iraq, Laos, Cina, Giordania, Nord-Corea, Somalia, Iran: come in una sorta di classifica dell’orrore, vengono nominati al microfono uno ad uno, per puntare su di loro, almeno per pochi secondi, quei riflettori dell’attenzione pubblica che troppo spesso rimangono drammaticamente spenti.
Bari è ponte tra Oriente e Occidente, una città ecumenica. Lo si è potuto vedere durante la visita del Papa, sabato scorso, insieme ai Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente. Ma nella città di San Nicola vi è una forte presenza russa ortodossa. E di questo Aci Stampa ha parlato con il Diacono Gregorio, della Chiesa ortodossa russa di Bari.
Un incontro ecumenico, un segno tangibile di unità tra i cristiani quello che si sta concludendo a Bari con il Papa, i Patriarchi ed i Capi delle Chiese cristiane del Medio Oriente. Una occasione per invocare il dono della pace su tutta la regione. ACI Stampa ha chiesto un primo bilancio di questo “summit” al Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
Questo incontro ci ha aiutati “a riscoprire la nostra presenza di cristiani in Medio Oriente. Essa sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Principe della pace”. Lo ha detto il Papa al termine del dialogo a porte chiuse con i Patriarchi e i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente.
Bari è una “finestra spalancata sul vicino Oriente” e siamo qui “portando nel cuore le nostre Chiese, i popoli e le molte persone che vivono situazioni di grande sofferenza”. Lo ha detto il Papa - giunto sul lungomare di Bari - nel corso dell’incontro con i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente sul tema: “Su di te sia pace! Cristiani insieme per il Medio Oriente”.
Per comprendere l’importanza dell’incontro ecumenico di Bari, a cui dopodomani prenderà parte Papa Francesco, abbiamo intervistato padre Stefano Caprio, docente di Storia della filosofia russa al Pontificio Istituto Orientale di Roma
Papa Francesco sarà a Bari sabato 7 luglio per l’incontro ecumenico di riflessione e preghiera con i Patriarchi e i Capi delle Chiese del Medio Oriente. Il Pontefice ha scelto la città di Bari per vivere, sulla tomba di san Nicola, questo speciale momento di preghiera. E abbracciare la difficile situazione dell’Oriente. A presentare l’evento, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
La Messa al Palaexpo di Ginevra presieduta dal Papa conclude il Viaggio apostolico - il 23/mo del pontificato - in Svizzera.
Inizia il pomeriggio di Papa Francesco a Ginevra. Nella Visser’t Hooft Hall del Centro Ecumenico, cuore del dialogo ecumenico di Ginevra, il Papa incontra il Metropolita Gennadios of Sassima e Bishop Mary Ann Swenson, accompagnato dal Cardinale Koch. C’è tutto il direttivo del Comitato Centrale del World Council of Churches ad accogliere il Pontefice e a vivere insieme a lui questo momento di unità e condivisione.
Papa Francesco è giunto a Ginevra, in Svizzera, meta del suo 23/mo viaggio apostolico internazionale.
Mezza giornata di preghiera, per la giornata di Papa Francesco a Bari il prossimo 7 luglio. Dalle 8. 15 alle 16.30, il Papa incontrerà le autorità, passerà dalla Basilica di San Nicola, farà un incontro sul lungomare, e poi si congederà dei patriarchi prima di ripartire per Roma.
“Grazie all’opera dello Spirito, agli incontri fraterni, a gesti improntati alla logica del Vangelo più che alle strategie umane, nonché attraverso il dialogo ufficiale luterano-cattolico, è stato possibile superare vecchi pregiudizi da entrambe le parti. Con l’aiuto di Dio auspichiamo un avvenire proteso verso il superamento pieno delle divergenze”. Papa Francesco accoglie con queste parole una Delegazione della Chiesa Evangelica Luterana Tedesca, ricevuta oggi in Vaticano.