In principio c’erano, e ci sono sempre, loro due: padre Brown e don Camillo, ormai assunti a sostanza di mito.
"Quando passo momenti sconforto, di crisi, di buio, mi metto a leggere qualcosa scritto da Benedetto XVI e lentamente, ma inesorabilmente quelle ombre si disperdono, si sciolgono, tutto diventa più chiaro, sereno e l’animo si schiude naturalmente alla speranza. E’ stata la mia ancora, la mia sicurezza. La mia roccia".
Nomi e cognomi, fatti precisi, dialoghi, lettere, email, dichiarazioni:
Dall’Inghilterra di fine Seicento agli States degli anni Cinquanta, dalle chiese illuminate da luci e candele alle strade solitarie piene di ombre e tristezza,
Natale e le sue infinite “deformazioni”, ossia come adeguare il reale significato della festa alle pretese del consumismo e dell’omologazione culturale. Tanto, persino, a voler cancellare il nome vero del Natale, le radici dello spirito cristiano.
Il giorno dell’Immacolata appena trascorso è La festa che ci introduce nel mistero dell’Incarnazione, nel mistero di una giovane donna che dice sì e apre un capitolo nuovo della storia dell’umanità.
Entriamo nei giorni dell’Avvento e una delle vie per attraversare questo tempo è quella della bellezza, la via pulchritudinis, quella che da sempre hanno intrapreso artisti e scrittori.
E’ una bella giornata di primavera del 1915, nella “piccola città armena” dell'Anatolia. Dalla veranda inondata di sole di una grande casa esce con passo leggero una bella e giovane ragazza, Aghavnì, esce di casa con il marito e i due figli piccoli, Vogliono fare una passeggiata, andare a trovare una delle tante zie che fanno parte delle loro grandi famiglie.
Dante vaga nella selva oscura e noi insieme a lui.
Dalla stanza, avvolta da un ovattato silenzio, si riesce a sentire i rintocchi della campana della cappella, e filtra una luce tenera, che sembra cullare, che assomiglia ad una mano leggera che accarezza il volto.
Dalla stanza, avvolta da un ovattato silenzio, si riesce a sentire i rintocchi della campana della cappella, e filtra una luce tenera, che sembra cullare, che assomiglia ad una mano leggera che accarezza il volto.
Lucifero angelo ribelle cade verso un nero abisso, in cui verrà inghiottito, gettato negli inferi, da cui uscirà solo per tormentare gli uomini e nutrire così la sua eterna infelicità.
"Cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi", indica la Didaché. "Contemplerò ogni giorno il volto dei santi, per trovare riposo nei loro discorsi", l’antifona della preghiera di Lodi del giovedì riprende appunto il passo dell’insegnamento degli apostoli contenuto nella Didaché. Siamo alla vigilia di una nuova festa di Tutti i santi e più che mai sentiamo la necessità di cercare volti e sguardi che diano sostegno, che diano forza, coraggio.
Nella bruma del primo mattino, quando sorge il pallido sole invernale, si diffonde un buon odore di fumo e di fuoco, di foglie macerate nella terra;
Mente creativa, spirito letterario accompagnato da umanità profonda;
“In cielo le stelle/son come persone belle”. La citazione non è esatta, è a memoria, non ce ne voglia l’autrice, ma è una delle immagini che ci sono rimaste impresse dopo aver letto le poesie raccolte sotto il titolo più che mai appropriato di "Leggerezza", poesie di Simona Mancini, pubblicate recentemente dalla casa editrice Il Leggio.
Fede e ragione: il binomio spesso trasformato in antinomia. La contrapposizione o la sovrapposizione, dell’una o dell’altra. Tutto questo rappresenta un filo rosso che ha attraversato i secoli, i dibattiti, lo sviluppo del pensiero e della teologia.
"Il Signor nostro in quelli che l’amano di ben servirlo permette che vi siano alcuni difetti". Lo affermava san Giuseppe da Copertino.
"Il Diavolo…quello spirito orgoglioso…non può tollerare di venire canzonato". Lo afferma Tommaso Moro, tra gli altri, e non a caso troviamo questa citazione in apertura di un libro che vuole prendere in giro il Diavolo e, in seconda battuta, gli esseri umani che, come gonzi arroganti, gli si buttato in braccio e finiscono per diventare il suo banchetto preferito.
Il canto è la musica degli angeli e dei monaci.