Anche la Santa Sede affronta le conseguenze economiche del Covid-19 e decide di venire incontro ai commercianti che in questo periodo hanno introiti diminuiti.
"Questa mattina, nell’ambito di una perquisizione ordinata dal Promotore di Giustizia, GianPiero Milano, e dall’Aggiunto Alessandro Diddi, è stato eseguito il sequestro di documenti ed apparatiinformatici presso l’Ufficio e l’abitazione di Mons. Alberto Perlasca, già Capo UfficioAmministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato".
“La Santa Sede ribadisce la sua posizione in merito alla soluzione di due Stati per due popoli, come unica via per arrivare ad una soluzione definitiva dell’annoso conflitto”. E’ quanto afferma un comunicato della Santa Sede pubblicato stamane in seguito “a recenti decisioni che rischiano di minare ulteriormente il processo di pace israelo-palestinese”.
Piena fiducia al direttore Tommaso Di Ruzza, totale cooperazione con le autorità competenti e auspicio che le potenziali incomprensioni saranno presto chiarite, anche alla luce del fatto che una indagine interna ha definito che le attività dell’Autorità sono state di tipo prettamente istituzionale e conformi allo statuto: il Consiglio Direttivo dell’Autorità di Informazione Finanziaria prende posizione in un comunicato a seguito delle perquisizioni nei suoi uffici e in quelli della Segreteria di Stato che hanno portato alla sospensione di cinque officiali vaticani, tra i quali il direttore Tommaso Di Ruzza.
Lo scorso 8 ottobre, Papa Francesco ha nominato il nunzio Ortega a suo ambasciatore in Cile. Andrà a sostituire il nunzio Scapolo, inviato in Portogallo, in una situazione difficile per la Chiesa cilena, caratterizzata dallo scandalo degli abusi. Il nunzio Scapolo ha difeso la sua condotta in una intervista di congedo, mentre il nunzio Ortega ha inviato un messaggio alla Conferenza Episcopale del Paese.
Da settembre 2018 a maggio 2019, Papa Francesco ha visitato sei Paesi che erano dall’altra parte della Cortina di Ferro: prima Lituania, Lettonia ed Estonia, quindi, Bulgaria, Macedonia del Nord e Romania. Ognuna di queste nazioni aveva vissuto il giogo comunista. Ognuna di queste nazioni aveva sperimentato l’ateismo di Stato. In ognuna di queste nazioni la Santa Sede aveva operato per salvare ed aiutare il gregge cattolico.
Non un fallimento diplomatico, ma l’inizio di una nuova era diplomatica, con la creazione della Corte Internazionale di Arbitrato. La Santa Sede, alla fine, non ricevette l’invito a partecipare alla Conferenza per la Pace dell’Aja nel 1899. Ma tutte le trattative che precedettero la conferenza mostrarono piuttosto la vera importanza del Vaticano e l’autorità morale del Papa. Perché, al di là delle questioni politiche, tutti guardavano alla sua autorità morale.
Si è tenuto dal 16 al 18 luglio a Wasghinton il secondo ministeriale degli Stati Uniti sulla libertà religiosa. Ha partecipato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, con l’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti.
"Alle ore 9 di stamani, sono iniziate regolarmente le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi".
Ancora un cambio di assetto per la Sala Stampa della Sante Sede.
È dal 1977 che una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli partecipa alla festa dei Santi Pietro e Paolo, e una delegazione della Santa Sede partecipa al Fanar alla festa di Sant’Andrea. L’appuntamento di quest’anno era però particolare.
L’avvicinamento tra la Santa Sede e Pechino passa anche per le piante. Su espresso invito di Pechino infatti la Santa Sede parteciperà all Esposizione Internazionale di Orticoltura 2019, che si terrà a Beijing dal 28 aprile al 7 ottobre 2019, sul tema: Live green. Live better.
Lo scorso 1 marzo, la Santa Sede / Stato di Città del Vaticano è entrata ufficialmente a fare parte dell’area geografica SEPA, ovvero dell’Area Unica di Pagamenti Europea. L’ingresso della Santa Sede nella SEPA era stato approvato dal Consiglio dei Pagamenti Europeo lo scorso novembre.
Nell’anno in cui si ricordano i 90 anni dei Patti Lateranensi, forse il concordato più famoso dopo quello di Worms del 1122, il primo della storia della Santa Sede,
È una piccola notizia tecnica, ma dal peso specifico molto importante: il board del Consiglio dei Pagamenti Europei (EPC) ha approvato la scorsa settimana l’estensione dell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (SEPA) allo Stato di Città del Vaticano e la Santa Sede.
Il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha cominciato il 28 novembre la tradizionale visita che la delegazione della Santa Sede compie al Fanar, sede del Patriarcato Ecumenico, per la festa di Sant’Andrea. Una visita che avviene in uno scenario delicato, mentre Costantinopoli e Mosca continuano a battagliare sulla questione dell’autocefalia della Chiesa ortodossa ucraina.
Non sono proprio “vacanze romane” quelle del principe Frederick di Danimarca, che insieme a sua moglie Mary è da qualche giorno in visita in Italia, tra vari impegni commerciali ed istituzionali. Tra questi ultimi, immancabile l’incontro con Papa Francesco.
Una mostra con materiali provenienti dall’Iraq colpito dall’ISIS: croci rimaneggiate, stole rovinate, quaderni di bambini che non andranno mai scuola. Una città che ora si fregia del titolo di “figlia di Ungheria”. E investimenti nella ricostruzione delle città, ma anche in borse di studio (20 quest’anno) a giovani studenti che vengono da zone martoriate e che poi possono tornare a casa, per riportare quelle zone alla prosperità: sono le iniziative dell’Ungheria, che ha fatto della difesa dei cristiani perseguitati la sua politica nazionale.
Cosa fa la Santa Sede per i migranti? La risposta alla domanda è stata data agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede in un briefing in Vaticano, nell’Aula Vecchia del Sinodo, guidato dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro per i rapporti con gli Stati, e concluso dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
La visita alle Nazioni Unite dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti degli Stati, si è conclusa l’1 ottobre con un discorso in Assemblea Generale in cui ha chiesto all’ONU di dare importanza a tutte le nazioni. Ma il dibattito non è finito lì: nei giorni successivi, la Santa Sede ha pronunciato altri discorsi alle Nazioni Unite di New York, e ha preso la parola anche a Ginevra, di fronte all’Alto Commissario ONU per i Rifugiati.