Cosa significa ricordare il centenario della Rivoluzione d'Ottobre? Intervista al direttore responsabile del portale d’informazione ‘Russia Cristiana’, dott.ssa Marta Carletti dell’Asta.
La Santa Sede verso la Russia e la Chiesa Ortodossa Orientale. E’ il titolo della conferenza stampa che si è svolta in questi giorni presso la Pontificia Università Gregoriana, in cui si è concentrata l’attenzione sul dialogo ecumenico con le chiese ortodosse, i cui frutti cominciano a maturare in Paesi in cui la convivenza è sempre stata storicamente difficile. ACI Stampa ne ha parlato con l'Arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewic.
La necessità di esercitare una libertà responsabile. Il rafforzamento del tema della libertà religiosa, non solo al di fuori dei confini dell’Unione Europea, ma anche al suo interno. L’importante contributo cristiano alla costruzione di una nuova Europa. Jan Figel, inviato speciale dell’Unione Europea per la Promozione della Libertà Religiosa al di fuori dell’UE dipana questi temi in una esclusiva ad ACI Stampa.
C’è un documento che è fondamentale nel processo di beatificazione e canonizzazione di una persona che abbia raggiunto fama di santità: si chiama Positio, ed è compito del postulatore della causa di compilarlo, mettendo insieme le informazioni sulla vita del possibile santo, e raccontando non tanto quello che ha fatto in vita, ma il modo in cui ha vissuto il suo rapporto con Dio. È una “biografia dell’anima”, spiega in un colloquio con ACI Stampa padre Antonio Marrazzo, redentorista, che cura oltre quaranta cause di beatificazione e canonizzazione, tra le quali quelle del Beato Paolo VI e del vescovo Jesus Emilio Jaramillo, beatificato da Papa Francesco durante il viaggio in Colombia.
La secolarizzazione come problema, ma anche come sfida da affrontare, e da superare con l’evangelizzazione. Il Cardinale Jozef de Kesel, arcivescovo di Bruxelles-Malines, non ha una visione pessimista sulla situazione che si sta vivendo in Europa. Lo racconta ad ACI Stampa.
Si è conclusa ieri a Cagliari la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Dell’evento e dei suoi obiettivi abbiamo parlato con il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente del CCEE, già Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Si chiude oggi a Cagliari la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Una occasione per offrire al Paese suggerimenti e proposte sul tema centrale del lavoro. Ma come si è preparata la diocesi ospitante? ACI Stampa lo ha chiesto all’Arcivescovo del capoluogo sardo, Monsignor Arrigo Miglio.
Ha preso il via ieri a Cagliari la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema “Il lavoro che vogliamo, libero, creativo, partecipativo, solidale”. Una fucina di idee e di proposte concrete per aiutare l’Italia su una delle problematiche più impellenti da sempre. Dell’organizzazione e degli obiettivi, Aci Stampa ha parlato con l’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Filippo Santoro, Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.
Come contrapporre la cultura della vita alla cultura della morte? Il Cardinale Wilhelm Jacobus Eijk ha una risposta precisa. “I cattolici – dice, sulla scorta di Benedetto XVI – devono essere minoranza creativa, in una società che mette sempre più da parte i valori cristiani”.
Una primavera ecumenica a partire dal Belarus? Ci crede l’arcivescovo Mateusz Kondrusiewicz di Minsk, che ha ospitato nella capitale bielorussa la plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee dal 28 settembre all’1 ottobre. Perché lì, a Minsk, il rapporto con la Chiesa ortodossa, legata a Mosca, è ottimo. Ed è importante, in un Paese che comunque guarda con insistenza verso l’Europa.
Si terrà in Vaticano dal 27 al 29 ottobre il convegno (Re)Thinking Europe. Il perché lo racconta ad ACI Stampa Padre Olivier Poquillon, segretario generale della COMECE.
La possibile canonizzazione del Cardinale Aloysius Stepinac è stata anche oggetto del dialogo tra Papa Francesco e il presidente croato Andrej Plenkovic, lo scorso 7 ottobre. Ma le posizioni sul Cardinale martire, eppure accusato dal mondo ortodosso di connivenza con il regime nazista, restano divise. Non è l’unica sfida che deve affrontare la Chiesa croata, nazione cattolica nel cuore dei Balcani, chiamata a fare da ponte tra i vari mondi dell’ex Jugoslavia e una Europa cui aspirano tutti. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo di Zara Zelimir Puljic, che, come presidente della Conferenza Episcopale Croata, ha partecipato a Minsk alla plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa.
Come sarà il viaggio di Papa Francesco in Myanmar? Il programma è stato appena definito, e intanto la crisi dei Rohingya ha continuato a divampare: la minoranza musulmana è stata infiltrata di radicalisti islamici, il governo ha parlato alle Nazioni Unite. Fatto sta che non si tratta della sola minoranza perseguitata in Myanmar. E che le relazioni diplomatiche che la Santa Sede ha di recente stretto con il governo di Na Pi Taw possono servire anche ad aiutare queste minoranza. Il Cardinale Charles Bo, salesiano, arcivescovo di Rangon, ha voluto questo viaggio e promosso il dialogo per le relazioni diplomatiche. Con ACI Stampa, fa un quadro della situazione.
Sono stati superati gli attacchi di proselitismo ai cattolici, dopo la situazione molto difficile succeduta alla decisione di San Giovanni Paolo II di istituire delle diocesi nel territorio russo. E, di certo, il passaggio delle reliquie di San Nicola a Mosca e San Pietroburgo ha fatto molto nel percorso dei rapporti ecumenici tra Chiesa Cattolica e Patriarcato di Mosca, dopo lo storico incontro dell’Havana del 12 febbraio 2016. Ma c’è ancora molto da fare, perché solo ora la Chiesa cattolica di russia ha davvero un volto russo– spiega ad ACI Stampa padre Diogenes Urquiza, missionario del Verbo Incarnato da 30 anni nel Paese e oggi delegato del vescovo Clemens Pickel, della diocesi di San Clemente a Saratov, dallo scorso marzo presidente della Conferenza Episcopale Russa.
Il compito dei vescovi? “Vegliare sull’unità della famiglia diocesana”, “valorizzare le risorse pastorali che esistono”, aiutare a “testimoniare la parola di Dio”. Il Cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, parla con ACI Stampa a margine della plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, che si è tenuto a Minsk dal 28 settembre all’1 ottobre.
Il contributo dell’Italia all’Europa? “La sua ricchezza pastorale”. Il futuro dell’Unione Europea? “Plumbeo, se si parla di istituzioni. Ma ancora possibile, se si parla di continente unito e solidale”. La disaffezione dei giovani alla vocazione, in particolare in Italia? “Si è parlato forse troppo di strategie pastorali, poco di Gesù”. Eletto presidente della Conferenza Episcopale Italiana lo scorso maggio, il Cardinale Gualtiero Bassetti è alla prima esperienza come partecipante del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Con ACI Stampa ha condiviso speranze, dubbi e possibilità della Chiesa italiana proiettata in una dimensione europea.
Una plenaria caratterizzata da un tema centrale: la necessità di “dire Gesù”, di far ripartire il continente dall’annuncio del Vangelo. Il Cardinale Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, ha dato così il tono di una tre giorni che ha toccato il tema dei giovani, ma anche delle istituzioni europee. Con una domanda per il futuro: quale è il ruolo della Chiesa in Europa? Il Cardinale Bagnasco lo delinea con una convinzione di fondo: che del Vangelo non si può fare a meno.
Oggi 4 ottobre è la Festa di San Francesco, Patrono d’Italia, ma da tre anni ormai è anche il Giorno del Dono. Una iniziativa per sensibilizzare l’Italia ad essere sempre più solidale, come ci spiega Edoardo Patriarca, presidente dell'Istituto Italiano della Donazione.
Il primo incontro con Bologna - ieri - il Papa lo ha riservato al centro per migranti di Via Mattei. Francesco ha salutato uno ad uno gli ospiti dell’Hub, fermandosi per una stretta di mano, un selfie, una carezza. Di questo gesto Aci Stampa ha parlato con un testimone oculare dell’incontro, Don Massimo Ruggiano, Vicario Episcopale per la Carità dell’Arcidiocesi di Bologna.
Non è bastato il “no” delle autorità vaticane, che ha fatto seguito alla vibrante protesta della Congregazione dei Fratelli di Carità: con un comunicato diffuso in fiammingo, francese e inglese, l’Organizzazione Famiglia della Carità ribadisce la sua volontà di permettere l’eutanasia all’interno dell’ospedale da essa gestito, e che è di proprietà della Congregazione. Una spaccatura interna che rischia persino di non far definire più l’ospedale cattolico. La Congregazione affronterà il problema in Vaticano, in un incontro fissato per la settimana che inizia il 25 settembre.