Il canto è la musica degli angeli e dei monaci.
Ricordare il nome di monsignor Salvatore Garofalo è tenere viva la memoria di un biblista ed archeologo che ha dato la propria vita per Cristo ed il Vangelo.
Venezia, settembre 2022. Una fila senza fine e ondivaga stazionano davanti all’imbarco dei vaporetti, proprio all’uscita della stazione. Uomini con la pancia prominente e bermuda sformati, sandali e calzini; donne, giovani e meno giovani, nessuna esclusa, con la pancia scoperta, micro-shorts, trucco traslucido. Tutti uniti (uomini, donne, meno giovani) da alcuni elementi in comune; tatuaggi e cellulare incollato alle mani, cascassero nel canale, mai lo lascerebbero.
“Mi cattura il tuo essere, Giuseppe. L’orma di terra, la consistenza d’uomo nei cui occhi si riflette la luce degli occhi del Bambino. Ricordo che bambino ti guardavo nella statua in cortile della scuola. Un’aiuola educata la cingeva, e una ringhiera bianca di granito. Alto svettavi tu, ma sorridendo verso noi, verso me. Ti riportavo, dopo, nei miei segreti pomeriggi. Tornasti tempo dopo, poco fa, nella matura età che fa più semplici i turbamenti, e aperti gli occhi all’Alto. Tu sempre padre, io sempre bambino. Eppure ormai fratello, nell’età”.
Un giorno il diavolo ebbe fame, prese un sacco e decise di andare a cacciare le anime. Voleva mangiarsi un bocconcino prelibato. Si nascose fra gli alberi vicino alla casa di un santo uomo, e aspettò. Il santo uomo trascorreva la giornata a pregare e a compiere gesti di bontà. Anche il diavolo ne fu ammirato. Ma un giorno il diavolo osservò che sull’anima bianchissima di quel santo vecchio c’era una piccolissima macchia: al tramonto il vecchio si affacciava alla finestra a guardare il sole tramontare e provava un attimo di melanconia e di tristezza. Al diavolo bastò questo. Concentrò tutti i suoi sforzi verso quell’attimo di tempo e vi mise dentro angoscia, amarezza, disperazione. Così riuscì a far cadere l’uomo e a mangiarselo.
Francobolli, medaglie e ricordi tutti legati a Giovanni Paolo I che dal 4 settembre entra nel novero dei Beati.
"In genere, i santi veri, non sono consapevoli di essere santi durante il loro pellegrinaggio su questa terra. Anzi, fino all’ultimo momento della loro esistenza si sentono sempre peccatori, i più peccatori dei peccatori più indegni, seppur oggetti dell’amore misericordioso di Dio.
Il meeting dell’Amicizia fra i popoli, in svolgimento a Rimini, offre ai visitatori il ‘piatto’ forte della kermesse, tanto che per visitare ci si deve armare di pazienza, oppure averle prenotate con la app alcuni giorni prima;it
Le ricerche archeologiche più interessanti a volte nascono in contesti inattesi.
Sale sempre sulla torre, quando si convince che stia per arrivare il momento del suo ritorno. Lei lo aspetta, ogni volta con un’ansia crescente
Sarmato e la storia di San Rocco, il suo patrono: un santo leggendario in tutto il mondo, grazie anche al racconto dei pellegrini che hanno fatto sosta in questo comune vicino Piacenza.
"Dalla santa pendice, ove i tuoi piedi/O vergine, posasti e di salute/Larga fontana a’ tribolati apristi,/Coll’amoroso tuo guardo materno/La città sottoposta e le convalli/Ampie dall’alpi alla marina esplori/Tutte quante
Un opera storica e d'archivio che giunge alla sua conclusine porta un dono alla Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla”, finalmente giunta a conclusione.
Salvatore Satta, scrittore, giurista e ordinario di procedura civile, è nato il 9 agosto 1902 a Nuoro. Centoventi anni sono trascorsi da quel giorno, eppure, il suo nome ancora parla all'uomo di oggi.
Inghilterra, prima metà del XII secolo. Nella calma atmosfera di un monastero antico e rinomato, un monaco si sta occupando del suo 'giardino dei semplici', l'orto in cui coltiva le piante medicinali.
"All’alba del 30 luglio, quando si alzò alle 5 del mattino si portò nella cappellina vicina alla sua stanza con il desiderio di celebrare la messa.
Un cane “sospettato” di avere avuto l’intuizione precisa di un omicidio e di averne anche individuato il colpevole; un delitto compiuto nella classica modalità della camera chiusa, ossia in un luogo inaccessibile e da cui nessuno sarebbe potuto entrare o uscire. E un piccolo prete, dall’aspetto “insignificante”, che scioglie ogni enigma e rimette le cose nel loro ordine naturale, cane compreso. E’ la trama del racconto “L’oracolo del cane”, di G. K.Chesterton e fa parte della raccolta di racconti dal titolo “L’incredulità di padre Brown”. Stiamo quindi parlando della straordinaria creazione dello scrittore, quel padre Brown infatti prototipo di tanti altri indimenticabili protagonisti di romanzi e di film.
In Italia a volte succede anche che per 75 anni due dipinti vengano trasferiti dalla loro sede per sicurezza, ma anche che poi possano tornare al loro posto.
"Eran le sei del pomeriggio, un giorno/ chiaro festivo.
Giovedì 9 giugno alla basilica di Sant’Antonio da Padova è stato presentato il volume di fra Vincenzo Battaglia ‘E’ il Signore (Gv 21,7): invito ad un’esperienza cristologica’: il titolo “riporta le ultime parole pronunciate dal discepolo che Gesù amava: le ha rivolte a Pietro, dopo la pesca miracolosa che ha segnato l’ultima manifestazione di Gesù Risorto, avvenuta sulla sponda del mare di Tiberiade (Gv 21,1-23). Queste parole sono una confessione di fede e un invito a immergersi nelle misteriose profondità di Gesù contenute e custodite nel Nuovo Testamento, con al centro i Vangeli”.