Nonostante solo il giorno prima il Papa avesse ammesso di avere un po’ di bronchite che gli rendeva difficile parlare, sabato scorso Francesco non ha voluto mancare – dopo anni – all’incontro con il clero romano convocato nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
La fede in Gesù Cristo non è una teoria, ma un incontro, e per questo i primi discepoli, che già seguivano Giovanni Battista, andarono prima di tutto a trovare Gesù a casa. Da quell’incontro “nasce il dinamismo dell’evangelizzazione”. Nel giorno in cui la liturgia ci ricorda dei primi chiamati, Papa Francesco si chiede se sappiamo ancora fare memoria del primo incontro con il Signore e se siamo ancora discepoli innamorati. E, dopo l’Angelus, tiene un lungo appello per la pace, sottolineando come “la guerra è un crimine contro l’umanità”. E chiede di pregare “che quanti hanno potere su questi conflitti riflettano che guerra non è la via per risolverli, perché semina morte tra i civili e distrugge città e infrastrutture”.
“Che cosa cercate?” sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni e, pertanto, appaiono particolarmente significative. Esse sono indirizzate a due persone (Giovanni e ad Andrea) che si sono messi a seguirlo dopo avere lasciato il Battista che battezzava presso il fiume Giordano. E’ interessante notare che il Signore non inizia il dialogo parlando di sé o presentando il suo messaggio, ma facendo parlare i due. Si interessa alla domanda che portano nel cuore
Bene i fermenti che aiutano a portare alla verità. In maniera diplomatica, senza sbilanciarsi né dare giudizi sulla questione, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha accettato di rispondere ad una domanda su Fiducia Supplicans, la dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede che apre a benedizioni “non rituali” per coppie irregolari. È la prima volta che dalla Segreteria di Stato arriva un commento sulla questione.
Il nuovo relatore generale del Dicastero delle Cause dei Santi è don Angelo Romano, Responsabile Generale della Fraternità Missionaria di Sant’Egidio. Ma, soprattutto, è rettore della Basilica di San Bartolomeo all’Isola, dedicata dal 2000 ai martiri del XX e XXI secolo. La nomina può essere vista come segno della particolare attenzione che il dicastero sta dando ai martiri più recenti, come testimoniato dalla Commissione Nuovi Martiri istituita da Papa Francesco nel luglio 2023.
“Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria”. Lo afferma il Papa nel Messaggio in occasione della XXXII Giornata Mondiale del Malato che ricorre l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, sul tema: “Non è bene che l’uomo sia solo». Curare il malato curando le relazioni”.
Un pezzo di Vangelo torna a casa
Incontrando gli atleti di Athletica Vaticana, Papa Francesco sottolinea l’importanza dello sport nel gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace”, e lo fa proprio in quest’anno, il 2024, che sarà anno Olimpico e Paralimpico.
Settimana intensa la prossima nelle varie diocesi italiane con la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che si celebra il 17 gennaio e la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani dal 18 al 25 gennaio.
Lo hanno definito in tanti modi, il San Francesco di Palermo, il povero tra i poveri, l’eremita contestatore…In realtà Biagio Conte è stato tutto questo forse molto altro ancora. Impossibile definire compiutamente un uomo che ha cambiato sempre la sua vita, seguendo la luce dell’amore per Dio e per gli uomini. A un anno dalla sua morte il giornalista e saggista Michelangelo Nasca ha scritto, per le Edizioni Messaggero Padova (EMP) il volume Biagio Conte. Il missionario laico, povero tra i poveri , una raccolta di testi scelti di quell’«anima innamorata di Dio e decisa a offrire le energie di un’intera esistenza per aiutare gli ultimi».
Dal 10 al 15 gennaio prossimi il Tribunale di Trapani ospita una mostra davvero particolare e in luogo altrettanto insolito. Si tratta della mostra “Sub tutela Dei”, un percorso che descrive la vita privata e professionale del giudice Rosario Livatino, proclamato beato da Papa Francesco il 9 maggio 2021 in quanto “martire della fede a causa della giustizia”.
"Le Conferenze episcopali di tutta l'Africa, che hanno riaffermato con forza la loro comunione con Papa Francesco, ritengono che le benedizioni extraliturgiche proposte nella Dichiarazione Fiducia Supplicans non possano essere effettuate in Africa senza esporsi a scandali"
Voi “svolgete, a nome di tutta la Chiesa cattolica, un servizio concreto e disinteressato a favore delle Chiese sorelle di Oriente, contribuendo alla preparazione di chierici e di laici che, grazie ai loro studi, potranno servire la missione dell’unico Corpo di Cristo”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale con le Chiese Ortodosse e le Chiese Ortodosse Orientali in occasione del 60° anniversario dell’istituzione.
“Vorrei leggere tutto il discorso ma ho un problema, ho un po’ di bronchite, e non posso parlare bene. Se voi non vi offendete, consegnerò la copia del discorso. Scusatemi. La consegnerò perché la diano a tutti voi, ma faccio tanta fatica a parlare. Grazie della vostra comprensione. E grazie di essere venuti. Grazie tante del vostro lavoro, perché non è facile comunicare, ma la prima cosa che fa una persona è comunicare. Da Adamo quando vide Eva, comunicò. Comunicare è la cosa più umana che esiste. Andate avanti su questo”. Lo ha detto il Papa questa mattina in occasione dell’incontro con i partecipanti al Simposio “Université des Communicants en Église” promosso dalla Conferenza dei Vescovi di Francia.
all’Incontro della "Toniolo Young Professional Association"
"L’era dell’algoritmo. Tecnologie, società e fede". È il titolo della due giorni teologica proposta dall’Azione cattolica ambrosiana al Centro pastorale di Seveso.
C’è, in India, una Chiesa di rito siro malankarese che è una Chiesa orientale riformata, in piena comunione con la Comunione Anglicana, la Chiesa dell’India del Sud, la Chiesa dell’India del Nord e la Conferenza Internazionale Vetero Cattolica dell’Unione di Utrech. Si chiama Chiesa siro-malankarese Mar Thoma, ed è l’ultima frontiera ecumenica. Il dialogo bilaterale con la Chiesa cattolica si è aperto lo scorso 14 dicembre, in India, ma le relazioni sono di vecchia data, se si pensa che Sua Grazia Philipose Mar Chrysostom, al tempo primate della Chiesa siro-malankarese Mar Thoma, ha partecipato al Concilio Vaticano II come osservatore.
Sono passati ormai quasi cinque anni dall’incendio che il 15 aprile 2019 ha devastato Notre Dame de Paris, e, sebbene sembri incredibile, c’è una generazione intera di cantori adulti della Maîtrise Notre-Dame de Paris che non ha mai avuto la possibilità di cantare nella cattedrale di Parigi. Ma il 16 dicembre, in una Notre Dame ancora piena di impalcature, sedici di loro, di età tra i 18 e i 28 anni, sono stati scelti per registrare tre canzoni emblematiche ad un anno dalla riapertura.
Un’opera barocca che è simbolo stesso della Basilica costruito sopra l’altare che custodisce la tomba di san Pietro.
Con una “cerimonia del tè” il prossimo 16 gennaio si conclude, presso la Pontificia Università Urbaniana, la mostra internazionale Thesaurum Fidei, tutta dedicata ai missionari e martiri cristiani nascosti in Giappone. Perché per 300 anni, i cristiani in Giappone non potevano esistere. Era il tempo del “silenzio”, raccontato anche da un film di Martin Scorsese. Ma era anche il tempo che faceva seguito ai grandi martiri.