“Fratelli e sorelle, saluto tutti voi, con il cuore colmo di gratitudine, all'inizio del ministero che mi è stato affidato. Scriveva sant'Agostino: "Ci hai fatti per te, [Signore,] e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te".
Dal 24 settembre prossimo al 7 gennaio 2026, a Perugia, la mostra "L'atteso ritorno. Raffaello per Monteluce dai Musei Vaticani"
"Quante volte difendiamo la nostra vita,
l suo carattere sacro e inviolabile,
“Oltre i confini” si intitola la sua autobiografia, appena pubblicata dalla Libreria Vaticana Editrice, scritta insieme alla giornalista Alessandra Buzzetti.
In una calda serata estiva l’invito è allettante: un concerto d’organo nella bella cattedrale di Pesaro, dedicata a Santa Maria Assunta
Chi conosce la storia sacra di Matera o ha letto e visto in tv le vicende di Imma Tataranni magari, sa cosa è la festa della Madonna della Bruna
Il Parco della Pace è una distesa verde punteggiata da grandi alberi ombrosi, su cui passeggiano turisti e cittadini, che in generale ignorano la storia del luogo in cui si trovano, un luogo che un tempo era un quartiere popoloso, pieno di negozi, scuole, teatri. E ancor più ignorano che questi prati, alberi, orizzonti di luce estiva conservano le dolorose memorie di un tempo ancora più lontano, sprofondato nei secoli, in cui si è consumato il martirio di vittime innocenti, colpevoli solo di non voler abiurare la loro fede.
La vera pace richiede il coraggio di abbassare delle armi
Presentiamo il libro di Giuseppe Savagnone ‘Lo stupore dell’essere. Il pensiero alternativo di Tommaso d’Aquino’, con cui invita il lettore a percorrere un cammino simile al suo, quando incontrò il pensiero dell’Aquinate in gioventù, trovandovi ‘una chiave di lettura della realtà alternativa alle mode culturali che oggi dominano la scena’, e un vivaio inesauribile di itinerari.
“Il significato essenziale della cultura consiste, secondo queste parole di san Tommaso d’Aquino (‘Genus humanum arte et ratione vivit’),
Nella penombra si snoda una piccola coda, ragazzi che in silenzio, in preghiera nella basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
L’Arcidiocesi di Palermo ha indetto il “I Concorso di Composizione di Musica per la Liturgia”. Finalità del Concorso è quella di stimolare la produzione di nuova musica per la liturgia e di promuoverne l’esecuzione durante le celebrazioni. Il Concorso è intitolato alla memoria di monsignor Giovanni Muratore
Un modo per vedere quello che in genere non si vede. A cominciare dal luogo dell'esposizione. “Pétros ení” (Pietro è qui)
Dettava legge nel mondo dell’arte, le grandi dame del tempo si ispiravano ai suoi modelli per vestirsi ed acconciarsi, era amato, anzi adorato dai potenti e dai più ricchi. Eppure, il suo cuore, la sua attenzione più profonda era rivolta a realtà ben diverse. Intanto al piccolo paese del trevigiano in cui affondavano le sue forti radici, Possagno. E alla gente umile, accogliente e sorretta da una fede semplice quanto forte. Il nome di Antonio Canova è noto universalmente per la sua formidabile arte scultoria, le sue capacità quasi sovrumana: sembra usare il marmo, il gesso, come molle creta in cui imprimere segni, trasparenze, bellezza capaci di stupire, ammaliare. Fidia è tornato a vivere, si diceva di lui, rievocando il mitologico scultore greco termine di paragone di una maestria senza pari.
“Questo lavoro ha per oggetto lo studio della rilevanza dei diritti etnico-religiosi nell’ordinamento italiano durante periodo storico delle conquiste coloniali. E’ una ricerca che si inscrive in un filone d’indagine che ha portato alla riscoperta di temi, autori, istituzioni proprie di una società che, seppur sviluppatasi in un passato recente, non esiste più. Il sistema coloniale, infatti, ha rappresentato per l’Italia una parentesi di circa settant’anni, che ha avuto inizio con l’acquisto della Baia di Assab nel 1869 ed è terminata con la perdita di ogni possedimento alla fine della Seconda guerra mondiale. Durante questo periodo si sono verificate profonde trasformazioni: il completamento dell’unificazione italiana, la costruzione dell’identità nazionale, il consolidamento della monarchia, il passaggio dai valori liberali all’autoritarismo fascista”.
Castel Sant'Angelo è uno dei più importanti monumenti di Roma, uno dei simboli della Città Eterna. Domina la sponda destra del Tevere di fonte al ponte sant’Angelo (antico pons Aelius). Questa gigantesca costruzione si staglia sul cielo di Roma dal 139 per volere di Adriano quando l’imperatore chiede all'architetto Demetriano di costruire un mausoleo funebre per sé e i suoi familiari, ispirandosi al modello del mausoleo di Augusto. Il mausoleo fu trasformato in castello modificato più volte in epoca medievale e rinascimentale. Per volere dei papi fu collegato con il Vaticano attraverso il corridoio fortificato chiamato “passetto del Borgo”.
L’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum lancia una proposta formativa nel corso 2025-2026 che promette di lasciare il segno: un Diploma annuale in Teologia Spirituale, pensato come quarto anno complementare per chi ha già completato il triennio di Baccalaureato in Teologia, o quadriennio teologico presso un seminario.
La sua casa si affaccia sulla riva oltre la quale il mare si accuccia nella risacca, ma poi dilaga nell’orizzonte infinito. Trieste si intravvede come un’ombra velata nei colori del tramonto, e appena più in là il profilo dolce della costa istriana. Da quelle finestre, ora spente dagli scuri, dunque, Biagio Marin, si specchiava nell’infinito e da quella immagine traeva la linfa vitale della sua poesia, che saliva al cielo come una preghiera.
Dalle finestre spalancate per entrare la luce tenue dell’inverno e l’aria tersa e frizzante il sovrano può vedere il profilo biancheggiante del campanile e della mole monastica, tra boschi e prati, ecco aprirsi allo sguardo un paesaggio mite e solenne al tempo stesso: un ampio, piazzale, un convento, un giardino e in lontananza colline e vallate. Questo è Castagnavizza, qui sorge il santuario carmelitano dell'Annunciazione, fondato nel 1623 dal conte Mattia della Torre sulla collina del Rafut. Carlo X, re di Francia in fuga dal suo trono, ultimo della dinastia dei Borboni a prendere davvero possesso di quel trono che la sua casata ha reso grande, tragico, sanguinoso, perdente, nostalgico senza speranza.