Ogni Cardinale di Santa Romana Chiesa creato dal Papa durante il concistoro riceve, oltre alla berretta rossa e all’anello, una chiesa di Roma - che sia titolo presbiterale o diaconia - come segno di vicinanza alla sollecitudine pastorale del Pontefice nell’Urbe. E ciò accadrà anche il prossimo 5 ottobre quando Papa Francesco creerà 13 nuovi cardinali nel sesto concistoro del suo pontificato.

Sono diversi i titoli presbiterali vacanti, vediamo ora quali sono. Santi Ambrogio e Carlo al Corso, fino al 2017 assegnata al Cardinale Dionigi Tettamanzi; Sant’Anastasia, vacante dal marzo scorso dopo la morte del Cardinale Daannels; Sant’Angela Merici, vacante da gennaio 2019 dopo la morte del Cardinale Aguilar; Santi Aquila e Priscilla che dal 1994 era titolo presbiterale del Cardinale Ortega y Alamino; San Gabriele Arcangelo all’Acqua Traversa che venne assegnata al Cardinale Estepa Llaurens; San Giovanni Crisostomo a Montesacro Alto, titolo del Cardinale Pimiento Rodriguez; San Giovanni Evangelista a Spinaceto di cui era titolare il Cardinale Obando Bravo; San Leone I, titolo presbiterale del Cardinale Obeso Rivera; Santi Nereo e Achilleo che venne assegnata all’ex Cardinale McCarrick; Sant’Onofrio, vacante dal 2015 dopo la morte del Cardinale Furno; Santa Sofia a via Boccea, che era sede titolare del Cardinale Husar; Santa Susanna, vacante dal 2017 in seguito alla morte del Cardinale Law; Spirito Santo alla Ferratella, di cui era titolare il Cardinale Dias.

Numerose anche le diaconie vacanti, che solitamente il Papa assegna a cardinali che operano nella Curia Romana. Iniziamo con Gesù Buon Pastore alla Montagnola, diaconia del Cardinale De Paolis morto nel 2017; Sant’Angelo in Pescheria il cui ultimo titolare è stato il Cardinale Sgreccia; Sant’Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine, vacante dopo la morte del Cardinale Tauran; San Benedetto fuori Porta San Paolo di cui è stato diacono il Cardinale Silvestrini; Santi Domenico e Sisto, vacante dal 2016 dopo la morte del Cardinale Cottier; San Filippo Neri in Eurosia, assegnata al Cardinale Nicora; San Girolamo della Carità, diaconia che fu destinata al Cardinale Mejia; Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana, vacante dopo la morte del Cardinale Sardi; Santa Maria in Cosmedin, vacante dall’ormai lontano 1967 quando il Cardinale Roberti optò per il titolo presbiterale dei XII Apostoli; Santa Maria in Portico, di cui il Cardinale Montezemolo fu l’ultimo diacono; San Michele Arcangelo, vacante dopo l’opzione al titolo presbiterale di Santa Dorotea esercitata dal Cardinale Barragan nel 2014; Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, vacante dal 2018 dopo la morte del Cardinale Castrillon Hoyos; Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta, di cui fu diacono il Cardinale Agustoni, morto nel 2017.

Il Papa, tuttavia, potrebbe anche decidere di elevare altre chiese di Roma a titolo presbiterale o diaconia, oltre che ad assegnare quelle già esistenti.