“Nel nostro tempo, purtroppo, i rapporti tra le generazioni sono spesso segnati da fratture e contrapposizioni, che mettono gli uni contro gli altri. Agli anziani, ad esempio, viene rinfacciato di non lasciare spazio ai giovani nel mondo del lavoro, oppure di assorbire troppe risorse economiche e sociali a scapito delle altre generazioni, come se la longevità fosse una colpa. Si tratta di modi di pensare che rivelano visioni molto pessimistiche e conflittuali dell’esistenza. Gli anziani sono un dono, una benedizione da accogliere, e l’allungamento della vita è un fatto positivo, anzi, è uno dei segni di speranza del nostro tempo, in ogni parte del mondo. Certamente si tratta anche di una sfida, perché il numero crescente di anziani è un fenomeno storico inedito, che ci chiama a un nuovo esercizio di discernimento e di comprensione”. Lo ha detto Papa Leone XIV, ricevendo in udienza i partecipanti al II Congresso Internazionale di Pastorale degli Anziani.
‘Francesco il cantastorie’ è una narrazione con Diego Mecenero, che cura anche la regia, accompagnato dal complesso di musica medioevale ‘Verba et soni’, composto da Stefano Savi e Roberto Gatta, e dall’attrice Corinna Barboni, offrendo uno sguardo inedito sul santo assisiate, raccontato da otto brevi scene teatrali e musica dal vivo.
C’è un appuntamento in Kazakhstan che è ormai tradizionale, e che riunisce tutti i leader della Religioni Mondiali e Tradizionali in un Congresso. Vi ha partecipato anche Papa Francesco, e lo – scorso 17-18 settembre – c’è stato il Cardinale George Jacob Koovakad, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, che ha parlato di come il dialogo non colpisca l’identità cattolica.
L'intervista alla dottoressa Erica Cecchetti, autrice del volume sulla figura di "Antonino Fantosati, un francescano in Cina"
Con l’affissione dell’editto nella bacheca del Palazzo Lateranense, il 1° ottobre si è aperto ufficialmente l’iter per la causa di beatificazione e canonizzazione di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita. Casinin è morto nella Capitale il 23 marzo 2020 a 85 anni. Il Tribunale diocesano del Vicariato di Roma dà così inizio “alla fase preliminare”, volta a raccogliere documenti e testimonianze di quanti lo hanno conosciuto.
Il 12 ottobre 1997 saranno 28 anni senza Don Luigi di Liegro, primo direttore e fondatore della Caritas di Roma, "il prete degli ultimi". In questi giorni è avvenuto anche un evento particolare: la traslazione del corpo di don Luigi Di Liegro dal cimitero Verano di Roma alla basilica dei Santi XII Apostoli. Una cerimonia intima e sentita che ha voluto sottolineare, 28 anni dopo, la vita e l’impegno pastorale di Don Luigi. Il rito dell’accoglienza del feretro nella basilica del centro storico è stato guidato dal cardinale vicario Baldo Reina. Erano presenti, tra gli altri, il vescovo Renato Tarantelli Baccari, vicegerente della diocese, alcuni familiari e amici della Fondazione Don Luigi Di Liegro. Proprio a Luigina Di Liegro, nipote di Don Luigi e Segretaria della Fondazione Don Luigi di Liegro, abbiamo chiesto di raccontarci come la Fondazione continua il lavoro del primo direttore della Caritas di Roma.
“Il vostro tempo insieme dà inizio a un progetto triennale con l’obiettivo di creare dei piani d’azione incentrati su quattro pilastri fondamentali: insegnamento, ricerca, servizio e advocacy. Questi pilastri fanno parte della stessa missione: riunire voci autorevoli provenienti da diverse discipline per rispondere alle attuali sfide urgenti poste dal numero crescente di persone che sono toccate dalla migrazione e dallo sfollamento. Prego affinché i vostri sforzi possano portare nuove idee e nuovi approcci in questo campo, cercando sempre di porre la dignità di ogni persona umana al centro di ogni soluzione”. Lo ha detto Papa Leone XIV, incontrando i partecipanti al Convegno “Refugees and Migrants in our Common Home”.
“L’intelligenza artificiale in medicina può e deve essere un grande aiuto per migliorare l’assistenza clinica, ma non potrà mai occupare il posto del medico. L’algoritmo non potrà mai sostituire un gesto di vicinanza o una parola di conforto”. Lo ha detto Papa Leone XIV stamane ricevendo la Confederación Médica Latinoiberoamericana y del Caribe.
Nomina di Papa Leone XIV alla Rota romana
"Guardare in alto e immergervi dentro"
Oggi la loro memoria liturgica
Nell’intervista che ha dato per il libro “Cittadino del Mondo. Missionario del XXI secolo”, Leone XIV ha fatto sapere che per ora non cambierà l’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi, ma che potrebbe farlo, e che comunque è sempre molto in contatto con le comunità cinesi sotterranee. Si è trattato di un riconoscimento importante della realtà cinese, dopo anni in cui l’accordo sino-vaticano copriva con una patina di ottimismo tutto il rapporto con il Dragone Rosso.
La Commissione Affari Costituzionali del Senato, in sede deliberante, ha approvato oggi in via definitiva la proposta di legge che ripristina il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi patrono d’Italia, come festa nazionale
Torna la grande festa di San Francesco d’Assisi a Trastevere, nei luoghi speciali dove San Francesco visse e pregò durante le sue visite romane al Papa Innocenzo III. Fu infatti proprio una sua cara amica, Jacopa de’ Settesoli, ad aiutarlo a trovare riparo in quello che prima era l’ospizio di San Biagio, un ospedale per lebbrosi e ora è un santuario parrocchiale che porta il nome di San Francesco a Ripa. Da anni la parrocchia organizza alcuni giorni di festa in onore del suo santo.
L'intervento di papa Leone XIV all'incontro internazionale “Raising Hope” nel decennale dell'Enciclica Laudato si'
Stamane, la firma del Protocollo
Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Baturi, si è recato in Terra Santa dal 27 al 30 settembre 2025
Oggi la sua memoria liturgica. La vocazione, la contemplazione di Dio nelle piccole "cose", il suo insegnamento per il nostro oggi
È un lavoro ampio, verso nuove frontiere. La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, nell’ambito della guerra che imperversa nel Paese, ha cominciato a delineare quella che chiama una “teologia della speranza”, ispirata dall’anno giubilare, ma anche dalla necessità di guardare oltre le situazioni di guerra. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha certificato questo sforzo lo scorso 26 settembre ad un simposio di teologia nell’Università Cattolica di Lviv.
Durante i saluti in lingua italiana il pensiero di Papa Leone è per il Madagascar. “Sono addolorato per le notizie che giungono dal Madagascar, circa gli scontri violenti tra le forze dell’ordine e i giovani manifestanti, che hanno provocato la morte di alcuni di loro e centinaia di feriti”, dice il Papa riferendosi alle tensioni e alle proteste avvenute nel paese in questi giorni.