“Prosegue l’escalation di violenza ad Haiti, con bande armate che compiono omicidi e atti di violenza sessuale". Lo ha detto la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite, Ulrika Richardson, ai giornalisti in una conferenza stampa virtuale dalla capitale haitiana, Port-au-Prince.
“La Pasqua di Gesù ci parla della sua risurrezione e ci ricorda che non è un tornare indietro dal regno dei morti, non è un ritrovarsi improvvisamente rianimati come dopo un coma o una morte apparente ma è un andare oltre, è un passaggio verso una forma di vita talmente nuova e piena che noi non riusciamo nemmeno a immaginarla”. Così Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, nel messaggio pubblicato in occasione della Pasqua.
Si parla di una iniziativa per la pace che si terrà in Vaticano nella seconda settimana dopo Pasqua, si parla di altri incontri di ambasciatori per affrontare la questione della guerra in Ucraina (ma non ci dovrebbe essere un incontro con il Papa, come si pensava all’inizio), ma la posizione di Papa Francesco sulla pace è sempre stata unica: prima si arriva al cessate il fuoco, qualunque sia la situazione oggettiva, e poi si può parlare di pace.
In occasione della Veglia diocesana delle Palme a Bologna, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha inviato all’Arcidiocesi felsinea e all’Arcivescovo Cardinale Matteo Maria Zuppi un videomessaggio che è stato trasmesso nella basilica di San Petronio.
Sarà con una grande conferenza internazionale presso l’Università di Macao che si celebrerà il centesimo anniversario dal Concilio Plenario Cinese, il cosiddetto Concilio di Shanghai. Fu voluto con forza dal Cardinale Celso Costantini, allora delegato pontificio, inviato in Cina a seguito della Lettera Apostolica Maximum Illud del 1919, con l’obiettivo di liberare le missioni dall’idea dei protettorati e cominciare il percorso dell’inculturazione, con la formazione di vescovi e clero locale, perché la missione avesse forza. Ma quell’anniversario potrebbe anche essere celebrato in Vaticano, con delle conseguenze diplomatiche tutte da vedere.
L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i rapporti con gli Stati, è in visita in Montenegro dal 21 al 24 marzo. Una tappa importante, perché il Montenegro era probabilmente l’ultimo dei Paesi dei Balcani occidentali non ancora toccato in questi anni dal Ministro degli Esteri vaticano, che testimonia l’attenzione della Santa Sede verso la Regione. Addirittura, si parlava di un viaggio di Papa Francesco nel Paese nel 2020, in una tappa che avrebbe dovuto coinvolgere Cipro e Grecia. Dopo la pandemia, rimase il programma del viaggio in Cipro e Grecia, ma non si confermò la tappa in Montenegro.
"Il mio segreto, il mio segreto, è pregare", dice suor Inah Canabarro Lucas, con i suoi ben 115 anni, all'agenzia ACI digital. La suora, brasiliana, è la più anziana del mondo.
La diocesi di Hong Kong ha risposto con una breve dichiarazione alle preoccupazioni sulla nuova sicurezza per la salvaguardia nazionale, che mettevano in luce come potesse essere messo a rischio il segreto della confessione.
200.000.000 di persone vivono nei 6 Paesi del Corno d’Africa: Gibuti, Etiopia, Eritrea, Somalia, Sud Sudan e Sudan
La scorsa settimana, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha viaggiato in Giordania per celebrare i trenta anni di relazioni diplomatiche. Ma è stata anche una occasione per avere il polso della situazione in Medio Oriente, con una vista particolare sulla Terrasanta, considerando che la dinastia hashemita è tradizionalmente custode dei Luoghi Santi.
Dopo il viaggio di Papa Francesco in Egitto nel 2017, la dichiarazione congiunta, e l’iscrizione dei martiri copti uccisi Libia nel Martirologio Romano con tanto di celebrazione in Vaticano lo scorso 15 febbraio, il dialogo ecumenico con la Chiesa copta ortodossa sembrava andare a gonfie vele. Eppure, con una decisione improvvisa, la Chiesa Copta ha deciso di sospendere il dialogo con la Chiesa Cattolica, e la causa - mai formalmente menzionata, ma cui si fa accenno in maniera che non lascia adito a dubbi – è la dichiarazione Fiducia Supplicans sulle benedizioni non rituali, che apre alla benedizione individuale di persone in una coppia cosiddetta “irregolare”.
È l’arcivescovo canadese di origine croata Petar Rajič il nuovo “ambasciatore del Papa” in Italia. Dopo la nomina dello svizzero Paul Emil Tscherrig come nunzio in Italia nel 2017, per la seconda volta Papa Francesco sceglie un non italiano come suo “ambasciatore” a Roma, rompendo definitivamente quella che era considerata la “eccezione italiana”, ovvero il fatto che il nunzio in Italia fosse tradizionalmente proveniente dall’Italia.
Papa Francesco ha incontrato lo scorso 7 marzo il leader dell’opposizione di Catalogna, Salvador Illa. È l’ennesimo segno di attenzione del Papa nei confronti della Catalogna, anche perché lo scorso 6 novembre il Papa aveva incontrato il presidente di Catalogna Pere Aragonés. Per diverso tempo, si è pensato anche a un possibile viaggio di Papa Francesco a Manresa per il cinquecentenario della presenza di Sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti, nel 2022. Quel viaggio non ha mai avuto luogo.
Nel comunicato finale del Sinodo della Chiesa Cattolica Armena, si parla anche di una “profonda preoccupazione per l’attuale situazione politica, bellica, economica e fatale in Medio Oriente, Terrasanta, Armenia e Artsakh”. E non poteva essere altrimenti, per i responsabili di una Chiesa sui iuris con sede in Libano, e che dunque vive sulla sua pelle non solo le preoccupazioni della regione, ma anche il peso di un popolo in diaspora, quello armeno.
Un viaggio in Turchia, dove ha incontrato anche il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, e dove partecipa fino al 2 marzo all’Antalya Diplomatic Forum. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, inaugura con questo viaggio un periodo intenso, che lo porterà prima in Montenegro e poi addirittura in Vietnam, forse persino a preparare un viaggio del Papa nel Paese.
L’Ucraina che vuole rimarcare la sua identità ricorda San Volodymyr con un grande mosaico esposto nella cattedrale di Santa Sofia. Non è un caso. San Volodymyr, che si festeggia il 28 luglio, fu colui che inviò messi alle nazioni confinanti per valutare quale fosse la fede migliore per il suo regno, e, ascoltate le testimonianze, decise che il suo popolo sarebbe stato cristiano. Da qui, il Battesimo di Volodymyr, che fu anche il battesimo della Rus’ nel 988.
Forte denuncia del Cardinale Fridolin Ambongo verso i Paesi confinanti con la Repubblica Democratica del Congo (RDC) per aver lavorato in combutta con le multinazionali per derubare il Paese delle sue risorse naturali.
Il nuovo presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia è il Cardinale indiano Filipe Neri Ferrão, arcivescovo di Goa e Damão. L’elezione è avvenuta lo scorso 22 febbraio, e il mandato del nuovo presidente inizierà nel gennaio 2025. Il Cardinale Neri Ferrão succederà al Cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar) e presidente della Federazione dal 2018.
In questi anni, non erano mancati i rilievi critici sulle posizioni di Papa Francesco e le attività della Santa Sede riguardo al conflitto in Ucraina. Dall’Ucraina, soprattutto, il Papa era accusato di essere più vicino all’aggressore russo che non all’Ucraina, nonostante gli appelli costanti per la pace, e questo perché il Papa era stato, come primo atto dall’inizio del conflitto, all’ambasciata russa presso la Santa Sede ma non in quella ucraina; perché aveva trattato in maniera un po’ “leggera” la questione della morte di Irina Dugina, figlia dell’ideologi di Putin Dugin, aveva addirittura parlato della Grande Madre Russia in un incontro con online con i giovani russi dell’arcidiocesi della Gran Madre di Dio di Mosca.
Il Cardinale José Luis Lacunza Maestrojuán, O.A.R., Vescovo emerito di David (Panamá) compie oggi 80 anni e pertanto perde il diritto di voto in un futuro conclave: infatti è nato a Pamplona (Spagna), il 24 febbraio 1944.