Dopo il Capitolo Generale Ordinario del 2013, ha iniziato a servire l'Ordine di Sant'Agostino nella carica di Vicario Generale
È significativo che il ministro degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian sia stata in visita in Vaticano, per un bilaterale in Segreteria di Stato, l’1 settembre, appena due giorni prima la visita del presidente israeliano Herzog al Papa. È ancora più significativo che la Sala Stampa della Santa Sede abbia voluto chiarire che non era stato il Papa a invitare il presidente di Israele, come tra l’altro è prassi: c’è, da protocollo, una serie di personalità cui non viene mai rifiutata l’udienza, e tra queste ci sono i capi di Stato, ma la Santa Sede non invita mai nessun presidente a fare una visita. Semplicemente, la Santa Sede accoglie.
Sarà “La pace sia con voi. Una pace disarmata e disarmante” il tema del messaggio della Giornata Mondiale della Pace del 2026. Sarà il primo messaggio firmato da Leone XIV e prende ispirazione proprio dalle parole del Papa dalla Loggia delle Benedizioni nel primo contatto con il suo popolo. Questa pace “disarmata e disarmante”, però, appare sempre più una utopia. Ci sono due situazioni che, da mesi, impegnano non solo la diplomazia pontificia, ma anche la parte migliore dei suoi sforzi umanitari: la situazione a Gaza, la cui evacuazione da parte di Israele segna un punto di non ritorno denunciato anche dal Patriarca Latino e quello Ortodosso di Gerusalemme; e la situazione in Ucraina, con un aiuto umanitario che si protrae da più di dieci anni e una vicinanza mai sopita della Santa Sede all’Ucraina vittima di una aggressione su larga scala, che Leone XIV ha reso visibile con una lettera personale al presidente Zelenskyi in occasione dell’anniversario della fondazione della Nazione.
L’Ordine di Sant’Agostino diventa missionario, e lo fa in occasione delle scoperte ed esplorazioni del XVI secolo, quando la provincia spagnola e quella portoghese inviarono un numero non indifferente di frati agostiniani in America e in Estremo Oriente. Si comincia dal Messico, ci si diffonde per tutto il continente americano, e da lì si dà vita ad uno slancio missionario che continua ancora oggi.
Il 22 agosto è stata una giornata di preghiera per la pace, in Ucraina, in Terrasanta e in molti altri luoghi. Leone XIV la ha convocata al termine dell’udienza generale di mercoledì 20 agosto. La preghiera e il digiuno per la pace sono un’iniziativa che va nel solco delle tradizioni papali. Papa Francesco aveva convocato la sua prima giornata di preghiera e digiuno per la pace nel settembre 2013, poco tempo dopo la sua elezione, mentre l’ultima giornata di questo tipo avrà avuto luogo il 7 ottobre 2024, poco prima della morte di Francesco. Nel mezzo, ci sono state varie iniziative di preghiera per la pace, tra cui una per la pace in Libano nel settembre 2020, che ha visto anche una missione del Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, nel Paese dei Cedri.
La Protezione civile spagnola avverte i pellegrini: rischiate la vita
Ne ha parlato il porporato maronita in un'intervista alla televisione al-Arabiya. Dal Vaticano nessuna conferma
Non ci sono ancora reazioni, dalla diplomazia pontifica, riguardo l’incontro tra Putin e Trump in Alaska. Di certo, come la Santa Sede ha fatto notare che nessun negoziato precedente sulla questione ucraina avesse valore senza la presenza russa, ora non si può mancare di notare l’assenza dell’Ucraina al negoziato. Leone XIV aveva offerto anche il Vaticano come possibile luogo per un negoziato. Tuttavia, l’offerta, apprezzata da parte ucraina, è stata rigettata da parte russa, sia perché si è considerato un territorio “cattolico” come non neutro, sia perché, in una nazione ortodossa, la scelta di un Paese cattolico avrebbe potuto creare problemi. Il Papa ha chiesto anche di continuare gli sforzi diplomatici.
Il santuario mariano di Altötting, cittadina di 13mila abitanti a 90 chilometri a est di Monaco di Baviera, in Germania, è certamente abituato ai grandi afflussi di pellegrini, essendo la prima meta di pellegrinaggio di tutta la Repubblica Federale. Oltre un milione di fedeli la visita, con l’obiettivo di pregare nella Cappella delle Grazie, al cospetto della Madonna nera.
È la settimana dell’80esimo anniversario dello sganciamento della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, e Leone XIV lo ha ricordato con un testo denso al termine dell’udienza generale del 6 agosto scorso, giorno in cui fu sganciata la bomba di Hiroshima, e poi con un messaggio al vescovo di Hiroshima Shirahama. Papa Francesco aveva dichiarato immorale il solo possesso delle armi nucleari, Leone XIV continua su questa strada, sottolineando il dramma del paradigma della minaccia della reciproca distruzione che, tra l’altro, fu alla base di buona parte della Guerra Fredda e che è tornato anche oggi.
Il Cardinale Estanislao Esteban Karlic, Arcivescovo Metropolita emerito di Paraná è morto ieri all’età di 99 anni: era nato a Oliva, in Argentina, il 7 febbraio 1926.
“Da mo’”. Con un termine incredibilmente colloquiale, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha sottolineato come la Santa Sede abbia riconosciuto già da diverso tempo la Palestina, commentando così la decisione della Francia di riconoscere lo Stato palestinese, cui dovrebbe far seguito una decisione analoga di Germania e Inghilterra.
Secondo la BBC, membri delle Allied Democratic Forces (ADF) hanno assaltato una chiesa nella cittadina di Komanda, dove hanno aperto il fuoco e ucciso i fedeli, per poi saccheggiare e incendiare le attività commerciali vicine. Komanda si trova nella provincia dell’Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo, una zona ricca di minerali il cui controllo è conteso da diversi gruppi armati.
Ripartendo da Castel Gandolfo, Leone XIV ha detto che sarebbe pronto ad andare a Gaza, ma anche in altri posti, e ha spiegato che non è l'unica strada necessaria. Con queste parole, il Papa ha mostrato vicinanza e conoscenza della situazione in Terra Santa, ma ha anche voluto slegare ogni iniziativa diplomatica dalla sua persona. Non è solo un viaggio del Papa che può fare la differenza – è questo il messaggio – quanto piuttosto un’iniziativa diplomatica forte.
“È con immensa gioia che vi saluto oggi, catechisti del Vietnam, riuniti con Sua Eccellenza l’arcivescovo Joseph Nguyễn Năng, Metropolita di Saigon e Presidente della Conferenza episcopale. Ringrazio tutti voi che vi siete collegati da ogni provincia del Vietnam – e da oltre i suoi confini – a pochi giorni dal Giubileo dei Giovani a Roma. Sono particolarmente grato per il fatto che siamo uniti in preghiera alla presenza della santa reliquia del beato Andrew Phú Yên”. Papa Leone XIV invia un Videomessaggio in inglese ai Catechisti Vietnamiti in occasione del 400° anniversario della nascita del Beato Andrew Phú Yên.
I bombardamenti continuano a Gaza e, nonostante la paura, le tante difficoltà e necessità della regione, nulla è riuscito a piegare la speranza dei suoi abitanti.
Il 28 giugno, Leone XIV ha nominato Pierre Suong Hang Ly come vicario apostolico coadiutore di Phnom Pehn. Ed è dunque destinato a succedere al vescovo missionario Olivier Schmitthaeusler, che guida il vicariato dal 2010. Il quale, parlando con Ad Extra – le rivista della Missions Etrangéres di Parigi – ha detto che la nomina del primo vescovo locale in Cambogia in cinquanta anni “apre un nuovo capitolo, con un clero locale che sta costruendo questa Chiesa oggi”.
Fino al prossimo 29 luglio l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, è in visita ai sacerdoti ambrosiani fidei donum nelle missioni in Messico e a Cuba.
Il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo metropolita emerito di Karachi, in Pakistan, è nato il 21 luglio 1945 ad Amristar e dunque compie oggi 80 anni, perdendo così il diritto di voto in un futuro conclave.
A una settimana dalla risoluzione del rischio di scisma nella Chiesa Siro-malabarese, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, va nel subcontinente per rafforzare i vincoli di amicizia e collaborazione. Ed è una visita significativa per diverse ragioni.