Ci era voluto l’intervento di Papa Francesco per sanare l’irregolarità della nomina del vescovo Giuseppe Shen Bin alla diocesi di Shanghai. Le autorità cinesi, infatti, lo avevano “trasferito” alla diocesi da tempo vacante - e con un vescovo, Taddeo Ma Daqin, agli arresti domiciliari dal 2012 – senza consultare la Santa Sede, e dunque rompendo l’accordo sulla nomina dei vescovi. Secondo i cinesi, si trattava di un trasferimento, perché Shen Bin era già vescovo. Ma non esistono trasferimenti nella Chiesa, solo nomine papali. Così, Papa Francesco era intervenuto per sanare l’irregolarità.
Con una nomina arrivata inusualmente di domenica, Papa Francesco ha scelto, dopo due anni, un vescovo per la diocesi di Orano, in Algeria. Si tratta di padre Davide Carraro, missionario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), 46 anni, che finora era vicario generale di Algeri, e che dunque fa il percorso inverso del suo predecessore Jean Paul Vesco, che dopo nove anni come vescovo di Orano fu nominato nel 2021 arcivescovo di Algeri.
“Da ormai più di due settimane siamo stati inondati da immagini di orrore, che hanno risvegliato traumi antichi, aperto nuove ferite, e fatto esplodere dentro tutti noi dolore, frustrazione e rabbia. Molto sembra parlare di morte e di odio senza fine. Tutto il mondo guarda a questa nostra Terra Santa, come ad un luogo che è causa continua di guerre e divisioni. Il prossimo 27 ottobre il Papa ha indetto una seconda giornata di preghiera e di digiuno, perché la nostra intercessione continui. Sarà una giornata che celebreremo con convinzione. È forse la cosa principale che noi cristiani in questo momento possiamo fare: pregare, fare penitenza, intercedere”. Lo scrive in una lettera alla Diocesi il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.
In una recente intervista, Papa Francesco ha lasciato palesare l’idea di poter andare in Papua Nuova Guinea, un viaggio che era progettato per il 2020e che poi non si poté fare per via della pandemia. In un’altra occasione, il Papa aveva detto che pensava di andare in Kosovo a novembre, anche se niente era deciso. Ma il prossimo viaggio potrebbe anche essere negli Emirati Arabi Uniti. Un ritorno, per il Papa, che dopo la Laudate Deum potrebbe voler partecipare di persona alla COP28. L’invito c’è.
"E' stato chiesto alla Santa Sede
Mentre continuano i combattimenti in Terra Santa tra Hamas e l'esercito israeliano, la Chiesa cattolica a Gaza sta facendo tutto il possibile per alleviare il peso della guerra.
La diplomazia della Santa Sede si trova ad affrontare un momento difficile, alla ricerca di una posizione di equilibrio su quanto sta succedendo in Israele. L’intervista che il Cardinale Parolin ha concesso ai media vaticani il 13 ottobre va in questo senso. Gli attacchi di Hamas, la carneficina efferata che non ha risparmiato bambini, hanno fatto sembrare vani tutti gli sforzi della diplomazia vaticana, che in questi anni ha sempre sostenuto che la soluzione dei “due popoli, due Stati” avrebbe potuto assorbire le tensioni, e avrebbe permesso al popolo palestinese di trovare un modo di convivenza. Per questo, la Santa Sede ha sostenuto il riconoscimento dello Stato palestinese all’UNESCO, il primo passo che ha portato poi la Palestina ad essere riconosciuto come Stato osservatore alle Nazioni Unite nel 2012.
C’era anche il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, all’inaugurazione della chiesa siro-ortodossa di Sant’Efrem a Istanbul. L’evento non è di poco conto, perché si tratta della prima nuova chiesa cristiana stabilita in Turchia dalla fondazione della repubblica nel 1923.
La nostra amata Terra Santa è cambiata radicalmente durante la scorsa settimana
Mentre la guerra tra Israele e Hamas si inasprisce sulla scia degli attacchi terroristici di questa settimana, il Vice Custode di Terra Santa ha parlato della situazione sul campo e ha incoraggiato i cristiani a pregare per la pace in Medio Oriente.
Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha invitato a nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione.
Un attacco di Hamas con circa 5 mila missili inviati sul territorio di Israele, e poi la risposta dell'esercito israeliano.
Quando c’è un Concistoro, c’è un mondo diplomatico che si muove. Gli Stati da cui provengono i nuovi cardinali inviano delegazioni ufficiali, anche perché un porporato è considerato un rappresentante diretto del Papa, un qualcosa ancora più importante del nunzio, che del Papa è l’ambasciatore, e anche un segno di prestigio per il Paese. Per questo, i Paesi da cui provengono i cardinali sono soliti inviare delle delegazioni ufficiali, al di là dei loro rappresentanti diplomatici, all concistoro per la creazione dei nuovi cardinali. Non è successo diversamente con il concistoro del 30 settembre, con varie delegazioni di alto livello sul sagrato di San Pietro.
“Per superare e sradicare le erbacce del clericalismo, dell’autoritarismo e dell’indifferenza, desideriamo generare nuove forme di leadership (siano esse sacerdotali, episcopali, religiose e laiche). Chiesa marocchina in cammino sinodale nel racconto del cardinale Lopez Romero
E' morto ieri dopo una lunga malattia il Cardinale indiano Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo emerito di Ranchi. Avrebbe compiuto 84 anni tra pochi giorni. Era nato, infatti, il 15 ottobre 1939.
La proposta della Santa Sede di istituire una Organizzazione Internazionale per l’Intelligenza Artificiale, lanciata alle Nazioni Unite in un densissimo discorso dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, testimonia come l’attenzione sul tema sia altissimo: la Santa Sede dedica all’intelligenza artificiale il prossimo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace e quello per la prossima Giornata delle Comunicazioni Sociali, mentre era da tempi non sospetti che dal Vaticano si lanciavano gridi di allarme per le armi automatiche, i droni che cancellavano la morale, e l’utilizzo della realtà aumentata a scopi transumanistici con chip impiantati nei soldati. È, insomma, un tema di lungo corso Oltretevere.
Quello che sta succedendo agli armeni del Nagorno-Karabakh è un fatto che desta preoccupazione e riporta a drammi del secolo scorso.
Non è una scelta usuale, ma Papa Francesco ha deciso di scrivere una lettera ai cattolici del Vietnam in occasione dell’adozione dell’accordo tra il Governo Socialista del Viet Nam e la Santa Sede per la nomina di un rappresentante residente vaticano ad Hanoi. Una lettera nella quale il Papa auspica che i fedeli cattolici attraverso l’implementazione di condizioni favorevoli per l’esercizio della libertà religiosa, i potranno promuovere dialogo e generare speranza per il Paese”.
Nel Caucaso meridionale, dal 27 settembre 2020, gli armeni vivono un calvario che quasi ma non tutti dimenticano. Un popolo cristiano già vittima di un genocidio soffocato da supposte "ragioni politiche".
“I cristiani iracheni vedono violati i loro legittimi diritti umani e nazionali: dall’esclusione dal lavoro all’appropriazione delle loro risorse e proprietà, fino al sistematico cambiamento demografico delle loro città nella Piana di Ninive”. E’ quanto ha denunciato venerdì scorso in una nota ufficiale il Cardinale Louis Raphael I Sako, Patriarca di Bagdad dei Caldei.