La diplomazia della Santa Sede si trova ad affrontare un momento difficile, alla ricerca di una posizione di equilibrio su quanto sta succedendo in Israele. L’intervista che il Cardinale Parolin ha concesso ai media vaticani il 13 ottobre va in questo senso. Gli attacchi di Hamas, la carneficina efferata che non ha risparmiato bambini, hanno fatto sembrare vani tutti gli sforzi della diplomazia vaticana, che in questi anni ha sempre sostenuto che la soluzione dei “due popoli, due Stati” avrebbe potuto assorbire le tensioni, e avrebbe permesso al popolo palestinese di trovare un modo di convivenza. Per questo, la Santa Sede ha sostenuto il riconoscimento dello Stato palestinese all’UNESCO, il primo passo che ha portato poi la Palestina ad essere riconosciuto come Stato osservatore alle Nazioni Unite nel 2012.
C’era anche il Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, all’inaugurazione della chiesa siro-ortodossa di Sant’Efrem a Istanbul. L’evento non è di poco conto, perché si tratta della prima nuova chiesa cristiana stabilita in Turchia dalla fondazione della repubblica nel 1923.
La nostra amata Terra Santa è cambiata radicalmente durante la scorsa settimana
Mentre la guerra tra Israele e Hamas si inasprisce sulla scia degli attacchi terroristici di questa settimana, il Vice Custode di Terra Santa ha parlato della situazione sul campo e ha incoraggiato i cristiani a pregare per la pace in Medio Oriente.
Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha invitato a nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione.
Un attacco di Hamas con circa 5 mila missili inviati sul territorio di Israele, e poi la risposta dell'esercito israeliano.
Quando c’è un Concistoro, c’è un mondo diplomatico che si muove. Gli Stati da cui provengono i nuovi cardinali inviano delegazioni ufficiali, anche perché un porporato è considerato un rappresentante diretto del Papa, un qualcosa ancora più importante del nunzio, che del Papa è l’ambasciatore, e anche un segno di prestigio per il Paese. Per questo, i Paesi da cui provengono i cardinali sono soliti inviare delle delegazioni ufficiali, al di là dei loro rappresentanti diplomatici, all concistoro per la creazione dei nuovi cardinali. Non è successo diversamente con il concistoro del 30 settembre, con varie delegazioni di alto livello sul sagrato di San Pietro.
“Per superare e sradicare le erbacce del clericalismo, dell’autoritarismo e dell’indifferenza, desideriamo generare nuove forme di leadership (siano esse sacerdotali, episcopali, religiose e laiche). Chiesa marocchina in cammino sinodale nel racconto del cardinale Lopez Romero
E' morto ieri dopo una lunga malattia il Cardinale indiano Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo emerito di Ranchi. Avrebbe compiuto 84 anni tra pochi giorni. Era nato, infatti, il 15 ottobre 1939.
La proposta della Santa Sede di istituire una Organizzazione Internazionale per l’Intelligenza Artificiale, lanciata alle Nazioni Unite in un densissimo discorso dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, testimonia come l’attenzione sul tema sia altissimo: la Santa Sede dedica all’intelligenza artificiale il prossimo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace e quello per la prossima Giornata delle Comunicazioni Sociali, mentre era da tempi non sospetti che dal Vaticano si lanciavano gridi di allarme per le armi automatiche, i droni che cancellavano la morale, e l’utilizzo della realtà aumentata a scopi transumanistici con chip impiantati nei soldati. È, insomma, un tema di lungo corso Oltretevere.
Quello che sta succedendo agli armeni del Nagorno-Karabakh è un fatto che desta preoccupazione e riporta a drammi del secolo scorso.
Non è una scelta usuale, ma Papa Francesco ha deciso di scrivere una lettera ai cattolici del Vietnam in occasione dell’adozione dell’accordo tra il Governo Socialista del Viet Nam e la Santa Sede per la nomina di un rappresentante residente vaticano ad Hanoi. Una lettera nella quale il Papa auspica che i fedeli cattolici attraverso l’implementazione di condizioni favorevoli per l’esercizio della libertà religiosa, i potranno promuovere dialogo e generare speranza per il Paese”.
Nel Caucaso meridionale, dal 27 settembre 2020, gli armeni vivono un calvario che quasi ma non tutti dimenticano. Un popolo cristiano già vittima di un genocidio soffocato da supposte "ragioni politiche".
“I cristiani iracheni vedono violati i loro legittimi diritti umani e nazionali: dall’esclusione dal lavoro all’appropriazione delle loro risorse e proprietà, fino al sistematico cambiamento demografico delle loro città nella Piana di Ninive”. E’ quanto ha denunciato venerdì scorso in una nota ufficiale il Cardinale Louis Raphael I Sako, Patriarca di Bagdad dei Caldei.
È la settimana delle Nazioni Unite, quella in cui si apre l’Assemblea Generale, e a cui la Santa Sede partecipa ai più alti livelli. In genere, si alterna la presenza del Segretario di Stato vaticano e quella del ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, e questo è l’anno in cui il secondo, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, è a New York, partecipando agli incontri di Alto Livello, pronunciando discorsi e anche celebrando una Messa alla chiesa della Holy Family a New York, la “parrocchia” delle Nazioni Unite, in un evento che a volte ha visto anche la partecipazione del Segretario generale.
È ancora l’accoglienza il tema del secondo discorso di Papa Francesco. E non potrebbe essere altrimenti. Seduto insieme ai responsabili delle altre religioni, di fronte a quel Mediterraneo diventato “un cimitero” che il Papa volle visitare nel suo primissimo viaggio, a Lampedusa, Papa Francesco chiede ai leader religiosi di essere esemplari nell’accogliere, andando al di là di ogni reciproca difficoltà. Perché il mondo si trova “di fronte a un bivio di civiltà”.
Un volo breve, di appena due ore, per coprire la distanza tra Roma e Marsiglia. Papa Francesco è atterrato nella città più grande del Sud della Francia, per il suo 44esimo viaggio internazionale. È la seconda volta che il Papa tocca il suolo francese – la prima era stata a Strasburgo, il 25 novembre 2014.
Domenica scorsa ad Aleppo, in Siria, l'Arcivescovo Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, ha consacrato vescovo fra Hanna Jallouf, OFM, Vicario Apostolico di Aleppo dei Latini. Co-consacranti il Patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il Cardinale Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria.
Un sacerdote cattolico in Cina è stato condannato per "frode" il 13 settembre, come riporta ChinaAid.
Cambia la geografia dei vertici della Segreteria di Stato. Dopo la nomina a nunzio di Mauricio Rueda Beltz, sottosegretario della sezione per le rappresentanze pontificie, il suo posto viene preso da monsignor Joseph Murphy, finora capo del Protocollo della Segreteria di Stato. Così, l’ufficio del protocollo diventa tutto a trazione sudamericana: oltre al vice, il brasiliano monsignor Nin, arriva il venezuelano Javier Domingo Fernandez Gonzales.