Il piccolo santuario è visitato da circa 15 mila pellegrini ogni anno.
La giornata indonesiana del Papa si conclude allo Stadio Gelora Bung Karno di Giakarta per la celebrazione della Messa
Nel suo terzo giorno in Indonesia, Papa Francesco incontra il mondo islamico. Forte l'invito a costruire tutti società aperte, isolare gli estremismi ea rafforzare i valori religiosi.
Scholas Occurrentes, un movimento educativo internazionale lanciato a livello globale nel 2013 da Papa Francesco, continua ad espandere la sua missione di trasformare la vita dei giovani attraverso metodologie educative innovative che incorporano tecnologia, sport e arti. E lo fa anche in Indonesia. Durante il viaggio più lungo del suo pontificato, Papa Francesco dedica un'ora ai giovani di Scholas Occurrentes e lo fa nella Casa della Gioventù Grha Pemuda a Giakarta.
Presso la Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione a Giakarta il Papa incontra la Conferenza Episcopale indonesiana, i sacerdoti, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e catechisti. Il Papa arriva all’ingresso principale della Cattedrale, dove viene accolto dal Cardinale Arcivescovo di Jakarta, dal Presidente della Conferenza Episcopale e dal Parroco.
Un'altra giornata intensa in Indonesia per Papa Francesco. Nelle prossime ore infatti il Pontefice incontrerà la Conferenza episcopale indonesiana presso la Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione. Mentre nella Moschea Istiqlal si terrà l'incontro interreligioso. Vediamo passo passo questi luoghi carichi di significato e bellezza.
“Vittoriosa e prospera”, questo significa Giacarta in lingua giavanese. Si perché l' Indonesia è composta da più di 17 mila isole nel Sud Est Asiatico e a pensarci fa subito libro di avventura.
Poco dopo le 6.15 ora italiana l’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Giakarta, in Indonesia, prima tappa del suo viaggio apostolico internazionale in Asia e Oceania. L’aereo era decollato ieri pomeriggio da Roma
Papa Francesco è in partenza per Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore: sono le mete del suo nuovo viaggio apostolico internazionale, il più lungo del suo pontificato.
Undici giorni in Asia per Papa Francesco, undici giorni durante i quali toccherà quattro Paesi diversissimi tra loro: l’Indonesia del dialogo con l’Islam, il Timor Est Paese più cattolico al mondo, Papua Nuova Guinea, in Oceania in realtà, dove si vive il rischio del disastro ambientale, e infine Singapore, che è un po’ un avamposto per l’Asia continentale, verso la Cina ma anche verso il Vietnam. Il viaggio inizierà il 2 settembre, e terminerà il 13. Ma quale è la storia delle relazioni diplomatiche della Santa Sede con le nazioni che il Papa toccherà?
Intervista al giornalista Stefano Vecchia sul prossimo viaggio di Papa Francesco
La legge 8371 è stata approvata dalla Rada (il Parlamento ucraino) lo scorso 20 agosto, aspetta solo la firma del presidente Zelensky ed entrerà in vigore entro nove mesi. Perché è diplomaticamente importante? Perché la legge prevede lo scioglimento per tutte le organizzazioni religiose il cui centro risiede all’estero o che possano essere affiliate ad un centro estero. In pratica, la Chiesa Ortodossa Ucraina legata al Patriarcato di Mosca rischia di essere messa fuorilegge, e questo nonostante le sue posizioni, dall’aggressione russa in poi, non siano state sempre conformi a quella del Patriarcato di Mosca, da dove si è arrivati persino a parlare di “guerra santa” e da dove è partita l’ideologia del “mondo russo”, ovvero l’idea che c’è una Grande Russia che comprende la Russia Bianca (cioè la Bielorussia) e l’Ucraina, e che dunque questi due Stati altro non sarebbero che una espressione della Russia.
I membri della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria (CBCN) hanno condannato nei “termini più forti” gli abusi durante le celebrazioni liturgiche nella nazione dell’Africa occidentale.
L’elezione lo scorso 6 giugno di Massoud Pezeshkian a presidente dell’Iran al posto di Hassan Rouhani, sembrava aver aperto nuovi scenari sulla situazione iraniana. Pezeshkian, infatti, era il candidato riformista, ed era dalla presidenza Khatami che non c’era un non ultra conservatore alla guida dell’Iran.
“Di fronte specialmente ai Cinesi, ho creduto opportuno di non dover accreditare in alcun modo il sospetto che la religione cattolica apparisca come messa sotto tutela e, peggio ancora, come strumento politico al servizio delle nazioni europee”: così, nei suoi memoriali, il cardinale Celso Costantini ricordava un tratto qualificante della sua missione di primo delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933.
Il 13 agosto è stata celebrata la Messa da Monsignor Antonio Filipazzi, Nunzio in Polonia
Undici nuovi arresti di sacerdoti in Nicaragua nel fine settimana, e poi un altro nel corso della settimana appena trascorsa, segnano la recrudescenza della persecuzione contro la Chiesa in Nicaragua. Il regime di Ortega, prima dell’espulsione di tutti i diplomatici vaticani, aveva eliminato la posizione del decano del Corpo Diplomatico, che spetta alla Santa Sede per il diritto di decananza stabilito sin dal Congresso di Vienna, e aveva espulso in maniera improvvisa e violenta il nunzio, l’arcivescovo Waldemar Sommertag. Inizialmente, la Chiesa Cattolica aveva partecipato anche al dialogo nazionale, ma poi era andata incontro a contestazioni del governo che la accusava di essere troppo a favore del popolo.
Una telefonata di cui i media vaticani non hanno dato comunicazione, ma che è stata confermata nei dettagli dall’account X istituzionale della presidenza di Ankara: il presidente di Turchia Recep Tayip Erdogan ha telefonato a Papa Francesco, a seguito dell’attacco israeliano in Iran che ha provocato la morte del leader politico di Hamas Ismail Haniye, puntando ancora una volta il dito contro Israele.
I cinque giorni del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in Ucraina rappresentano la notizia di maggior rilievo della settimana diplomatica. Il cardinale Parolin è tornato per la prima volta in Ucraina dall’inizio dell’aggressione su larga scala della Federazione Russa (vi era stato l’ultima volta nell’agosto 2021, per il trentennale dell’indipendenza ucraina) e ha potuto toccare con mano la realtà del conflitto, senza notizie mediate da varie opinioni personali.
Un Congresso Eucaristico Nazionale per celebrare il mezzo millennio di cattolicesimo. Succede a Quetzaltenango, 206 chilometri a Nord Ovest da Città del Guatemala, dove vescovi, sacerdoti e fedeli si sono dati appuntamento per ricordare la fondazione del primo centro di evangelizzazione del Paese. Tema del Congresso è il passo del Vangelo di Giovanni: “Io sono il pane della vita”.