Ultime Notizie: Diplomazia Pontificia

L'arcivescovo Marek Zalewski, primo rappresentante residente della Santa Sede ad Hanoi / Wikimedia Commons

La Santa Sede nomina un rappresentante residente in Vietnam

Da rappresentante non residente a rappresentante residente. Ma nell’assenza della particella “non” c’è tutto il senso della nuova missione dell’arcivescovo Marek Zalewski, nunzio a Singapore e finore rappresentante non residente della Santa Sede in Vietnam. Ora diventa rappresentante residente, vale a dire con una sede ad Hanoi, e questo cambia molto il senso dei rapporti tra Vietnam e Santa Sede.  

Il Cardinale Parolin con l'arcivescovo Balestrero al Global Refugee Forum a Ginevra / @terzaloggia

Diplomazia pontificia, il 75esimo della Dichiarazione dei Diritti Umani

Il 75esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stato spesso menzionato in vari discorsi della Santa Sede nelle organizzazioni multilaterali. L’8 dicembre, a Ginevra, la Missione della Santa Sede guidata dall’arcivescovo Balestrero ha ospitato un evento di alto livello sul tema, che ha avuto come focus l’universalità dei diritti umani ma anche la responsabilità universale alla cura.  

La bandiera della Santa Sede / Andreas Dueren / CNA

Diplomazia pontificia, Terrasanta, parlano gli ambasciatori. Parolin in Senegal

Papa Francesco ha menzionato anche nel consueto atto di omaggio all’Immacolata dell’8 dicembre la situazione in Terrasanta, chiedendo intercessione per il popolo palestinese e il popolo israeliano. La situazione è comunque complessa, la diplomazia della Santa Sede viaggia su un equilibrio difficile, cercando di non cadere – come ha sottolineato il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, vicario latino di Gerusalemme, in un incontro online con la plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa – vittima delle “opposte narrative”, condannando Hamas, ma guardando anche alla popolazione di Gaza che soffre.  

Papa Francesco in una foto d'archivio con ambasciatori presso la Santa Sede non residenti / Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco ai nuovi ambasciatori: “La Santa Sede preoccupata per la casa comune”

Sei nuovi ambasciatori non residenti, provenienti dal Golfo, dall’Africa, dalla Scandinavia, dall’Oceania. E, quando gli ambasciatori non sono residenti, il Papa li riceve in gruppo, e non in udienza privata, e proferisce un discorso che segnala anche le linee diplomatiche della Santa Sede. Così ha fatto stamattina, incontrando per la presentazione delle credenziali gli Ambasciatori di Kuwait, Nuova Zelanda, Malawi, Guinea, Svezia e Ciad presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.  

Le bandiere di Israele e Santa Sede / Archivio Vatican News

Diplomazia pontificia, la posizione del Papa sulla Terrasanta

Proprio all’inizio del conflitto contro Hamas, Papa Francesco avrebbe avuto una conversazione telefonica con il presidente di Israele Isaac Herzog, e i torni non sarebbero stati piuttosto distensivi. Lo ha rivelato il Washington Post in un servizio, non incorrendo ancora in una smentita vaticana.  

L'arcivescovo Paul Richard Gallagher con i segretari delle Conferenze Episcopali dell'Europa Centrale a Vienna, 24 novembre 2023 / @Terzaloggia

Diplomazia pontificia, Gallagher in Austria e Corea del Sud

È stato prima in Corea del Sud, per festeggiare i 60 anni di relazioni diplomatiche, e poi è andato direttamente a Vienna, ad una due giorni dove ha tenuto un discorso all’incontro dei segretari generali delle Conferenze Episcopali dell’Europa Centrale: settimana piena di impegni per l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati.  

Bandiere di Cipro e Santa Sede / Vatican Media / ACI Group

Diplomazia pontificia, il 24 novembre il presidente di Cipro da Papa Francesco

Il presidente di Cipro, eletto lo scorso febbraio, visiterà Papa Francesco il prossimo 24 novembre, in quello che si preannuncia un incontro molto importante per discutere la situazione nel Mediterraneo e per riportare sotto i riflettori la situazione di Cipro, unico Paese europeo attualmente diviso e visitato da Papa Francesco nel 2021.  

La bandiera iraniana sul Palazzo Apostolico Vaticano in occasione della visita di Rohani nel 2016 / Daniel Ibanez / ACI Group

Diplomazia pontificia, il Papa parla con al Raisi, il tour europeo di Shevchuk

Proseguono i contatti di alto livello tra Iran e Santa Sede. Il 5 novembre, su richiesta di Teheran, Papa Francesco ha avuto una conversazione telefonica con il presidente iraniano al Raisi. La Santa Sede punta ad evitare una escalation nella regione, mentre continua senza sosta la guerra di Israele contro Hamas.  

Sua Beatitudine Shevchuk con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 31 ottobre 2023 / Segreteria Arcivescovo Maggiore Roma

Diplomazia pontificia, Papa Francesco e Mahmoud Abbas, Shevchuk e Meloni

Dopo le visite del Cardinale Pietro Parolin nell’ambasciata di Israele presso la Santa Sede il 13 ottobre e nell’ambasciata di Palestina presso la Santa Sede il 17 ottobre, Papa Francesco ha avuto una conversazione telefonica con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, conosciuto anche con il nome di battaglia di Abu Mazen, che tra l’altro era stato alla preghiera per la pace nei giardini vaticani del giugno 2014 insieme a Shimon Peres. Papa Francesco ha chiesto al presidente di puntare ad un cessate il fuoco.  

Il cardinale Parolin, segretario di Stato vaticano, in una foto d'archivio / Vatican Media

Diplomazia pontificia, la Santa Sede e il timore dell’escalation in Terrasanta

La Santa Sede continua a guardare con attenzione quanto succede in Terrasanta. Papa Francesco ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per la pace il 27 ottobre, al termine della quale, dopo un Rosario nella Basilica Vaticana insieme a tutti i padri sinodali, ha affidato il mondo alla Vergine Maria. Nel frattempo, tornava a parlare il Cardinale Parolin, ribadendo la preoccupazione per la situazione in Terrasanta e mettendo in luce come la Santa Sede sia disposta a mettere in campo ogni tipo di sforzo per evitare una escalation militare nella regione.  

Papa Francesco firma il libro d'onore durante il viaggio negli Emirati Arabi Uniti del 2019 / Vatican Media

Diplomazia pontificia, il Papa negli Emirati Arabi Uniti?

In una recente intervista, Papa Francesco ha lasciato palesare l’idea di poter andare in Papua Nuova Guinea, un viaggio che era progettato per il 2020e che poi non si poté fare per via della pandemia. In un’altra occasione, il Papa aveva detto che pensava di andare in Kosovo a novembre, anche se niente era deciso. Ma il prossimo viaggio potrebbe anche essere negli Emirati Arabi Uniti. Un ritorno, per il Papa, che dopo la Laudate Deum potrebbe voler partecipare di persona alla COP28. L’invito c’è.  

Le bandiere di Santa Sede e Israele / Vatican Radio Archive

Diplomazia pontificia, lo sguardo ad Israele e alla Palestina

La diplomazia della Santa Sede si trova ad affrontare un momento difficile, alla ricerca di una posizione di equilibrio su quanto sta succedendo in Israele. L’intervista che il Cardinale Parolin ha concesso ai media vaticani il 13 ottobre va in questo senso. Gli attacchi di Hamas, la carneficina efferata che non ha risparmiato bambini, hanno fatto sembrare vani tutti gli sforzi della diplomazia vaticana, che in questi anni ha sempre sostenuto che la soluzione dei “due popoli, due Stati” avrebbe potuto assorbire le tensioni, e avrebbe permesso al popolo palestinese di trovare un modo di convivenza. Per questo, la Santa Sede ha sostenuto il riconoscimento dello Stato palestinese all’UNESCO, il primo passo che ha portato poi la Palestina ad essere riconosciuto come Stato osservatore alle Nazioni Unite nel 2012.  

I nuovi cardinali al termine del Concistoro del 30 settembre 2023 / Vatican Media / ACI Group

Diplomazia pontificia, le delegazioni al concistoro

Quando c’è un Concistoro, c’è un mondo diplomatico che si muove. Gli Stati da cui provengono i nuovi cardinali inviano delegazioni ufficiali, anche perché un porporato è considerato un rappresentante diretto del Papa, un qualcosa ancora più importante del nunzio, che del Papa è l’ambasciatore, e anche un segno di prestigio per il Paese. Per questo, i Paesi da cui provengono i cardinali sono soliti inviare delle delegazioni ufficiali, al di là dei loro rappresentanti diplomatici, all concistoro per la creazione dei nuovi cardinali. Non è successo diversamente con il concistoro del 30 settembre, con varie delegazioni di alto livello sul sagrato di San Pietro.  

L'arcivescovo Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati / UN Holy See Mission

Diplomazia pontificia, una Organizzazione Internazionale per l’Intelligenza Artificiale

La proposta della Santa Sede di istituire una Organizzazione Internazionale per l’Intelligenza Artificiale, lanciata alle Nazioni Unite in un densissimo discorso dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, testimonia come l’attenzione sul tema sia altissimo: la Santa Sede dedica all’intelligenza artificiale il prossimo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace e quello per la prossima Giornata delle Comunicazioni Sociali, mentre era da tempi non sospetti che dal Vaticano si lanciavano gridi di allarme per le armi automatiche, i droni che cancellavano la morale, e l’utilizzo della realtà aumentata a scopi transumanistici con chip impiantati nei soldati. È, insomma, un tema di lungo corso Oltretevere.  

L'arcivescovo Gallagher durante uno dei suoi discorsi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York / Holy See Mission

Diplomazia pontificia, il Papa a Marsiglia, la settimana delle Nazioni Unite

È la settimana delle Nazioni Unite, quella in cui si apre l’Assemblea Generale, e a cui la Santa Sede partecipa ai più alti livelli. In genere, si alterna la presenza del Segretario di Stato vaticano e quella del ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, e questo è l’anno in cui il secondo, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, è a New York, partecipando agli incontri di Alto Livello, pronunciando discorsi e anche celebrando una Messa alla chiesa della Holy Family a New York, la “parrocchia” delle Nazioni Unite, in un evento che a volte ha visto anche la partecipazione del Segretario generale.  

Il Cardinale Parolin benedice la statua dei Santi Cirillo e Metodio, Castello di Bratislava, 14 settembre 2023 / AG / ACI Group

Diplomazia pontificia, cambi in Segreteria di Stato, Zuppi in Cina, Parolin in Slovacchia

 Cambia la geografia dei vertici della Segreteria di Stato. Dopo la nomina a nunzio di Mauricio Rueda Beltz, sottosegretario della sezione per le rappresentanze pontificie, il suo posto viene preso da monsignor Joseph Murphy, finora capo del Protocollo della Segreteria di Stato. Così, l’ufficio del protocollo diventa tutto a trazione sudamericana: oltre al vice, il brasiliano monsignor Nin, arriva il venezuelano Javier Domingo Fernandez Gonzales.  

Il cardinale Parolin e il primo ministro slovacco Heger ne bilaterale del marzo 2022 / Ambasciata Slovacca presso la Santa Sede

Diplomazia pontificia, il Cardinale Parolin in Slovacchia

Il Cardinale Parolin sarà in Slovacchia dal 14 al 16 settembre, con un calendario che prevede degli incontri istituzionali a Bratislava, ma anche una visita nel santuario di Šaštín e in quello di  Klokočov. È una visita nel cuore della nazione slovacca, che, dalla visita di Papa Francesco nel 2021, ha portato avanti sentimenti di vicinanza con il Santo Padre. Il Papa aveva incontrato, tra l’altro, la presidente Caputova l’ultima volta nel dicembre 2022.  

Un cavaliere mongolo / AG / ACI Group

Diplomazia pontificia, le relazioni con la Mongolia, la diplomazia dietro l’Ucraina

Primo Papa a toccare il suolo della Mongolia, Francesco è arrivato in un Paese ricostruito dopo settanta anni di socialismo. C’è la libertà religiosa, ma la Chiesa è ancora parificata ad una ONG, con gli obblighi di assunzione di un tot numero di personale locale. C’è, però, una attività viva della Chiesa. E c’è un lavoro per raggiungere un accordo tra Santa Sede e Mongolia che permetta finalmente di dare status giuridico alla Chiesa.  

Papa Francesco e il logo del viaggio in Mongolia in lingua mongola / Chiesa Cattolica in Mongolia

Diplomazia pontificia, verso la Mongolia, un nuovo fronte per la pace in Ucraina

La Mongolia è il più grande stato del mondo senza sbocco al mare, e si trova tra due giganti come la Russia e la Cina. È un Paese oggi cruciale a livello geopolitico, osservato speciale dalla Cina anche perché quello che vi si pratica maggioritariamente è il buddhismo tibetano, preoccupato dall’ingombrante vicino russo. È da lì che Papa Francesco potrebbe far partire la nuova offensiva di pace cui pensa, cercando di creare un ponte. Addirittura, si è parlato di un possibile scalo del Papa in Russia per un incontro con il Patriarca Kirill sulla via del ritorno dalla Mongolia.  

Il cardinale Parolin a Rumbek con il vescovo Carlassare durante la Messa per la Pace e riconciliazione, 17 agosto 2023 / Vatican News

Diplomazia pontificia, il cardinale Parolin in Sud Sudan, a settembre in Slovacchia

Agenda piena, per il Cardinale Pietro Parolin, che è stato in Sud Sudan per portare avanti i colloqui di pace dopo aver visitato l’Angola ed aver ordinato lì il primo nunzio proveniente dal Paese. A settembre, dopo il viaggio di Papa Francesco in Mongolia, il Cardinale Parolin è anche atteso in Slovacchia. Dall’Iran, invece, arriva la richiesta al Papa perché lanci una alleanza per evitare la profanazione del Corano. Proseguono, in Nicaragua, gli attacchi contro la Chiesa cattolica: è stata confiscata anche la prestigiosa università dei gesuiti.