Lo scorso giugno una trentina di missionari della Comunità Cattolica Shalom hanno organizzato “Stelle sulla Terra” una veglia di evangelizzazione nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Dalle 22 alle 4 di mattina si sono susseguiti momenti di preghiera, adorazione ed intercessione con circa duecento partecipanti, la maggior parte giovani, che si sono avvicinati spontaneamente ai missionari.
L’estate e il maggior tempo libero dal lavoro invitano a mettersi in cammino, liberi dalle preoccupazioni quotidiane.
‘Di generazione in generazione la sua misericordia’: è questo il tema della III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra domenica 23 luglio, per cui nel messaggio papa Francesco descrive l’incontro tra Maria, la madre di Gesù, e sua cugina Elisabetta: “Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse, tra nonni e nipoti, tra giovani e anziani. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade”.
Una delle questioni che sempre si deve affrontare alla vigilia di un Giubileo è quello della sicurezza. E non solo quella dei pellegrini in fila nelle chiese, nelle catacombe, ma anche la sicurezza in senso politico.
Ovviamente, e soprattutto in vista del Giubileo molto furono le opere di recupero dell chied di Roma. La più importante fu l’opera di ricostruzione della basilica di San Paolo dopo l’incendio che l’aveva devastata.
“Voglio ricordare che ottant’anni fa, il 19 luglio 1943, alcuni quartieri di Roma, specialmente San Lorenzo, furono bombardati, e il Papa, il Venerabile Pio XII, volle recarsi in mezzo al popolo sconvolto. Purtroppo anche oggi queste tragedie si ripetono. Com’è possibile? Abbiamo perso la memoria? Il Signore abbia pietà di noi e liberi la famiglia umana dal flagello della guerra”. Sono le parole di Papa Francesco, pronunciate all’Angelus di domenica scorsa.
“Sono per Te e per Te ho vissuto. Il compito principale della mia vita è stato quello di esprimere Dio, in ogni mia parola, in ogni mio sentimento”. Lo disse Tommaso d’Aquino alla fine della vita, lo riprende il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicatero delle Cause dei Santi, nell’omelia che ha tenuto a Fossanova, durante la celebrazione che ha dato il via al Giubileo di San Tommaso d’Aquino, il quale veniva canonizzato il 18 luglio 1274, 700 anni fa.
Una delle caratteristiche dei pontificati del periodo temporale era quello dell’impegno per le opere edilizie. Il papato di Leone XII non fa eccezione, e molte iniziative vengono prese in vista del Giubileo anche se poi di fatto i lavori si estendono per diversi anni.
In preparazione al Giubileo del 1825 Papa Leone XII, che come cardinale era stato Vicario per la Città di Roma e conosceva bene la situazione nella quale versavano molte chiese romane, volle che si procedesse a restauri e recupero per rendere la città degna dell’evento.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale. Oggi siamo a Rione Ponte con Maria Madre di Dio.
Quello del 1825 fu l’unico giubileo del secolo. Ed ebbe una preparazione lunga anche se non un grande successo.
Il Vangelo di oggi ci presenta la parabola del seminatore che esce per seminare e il seme da lui gettato cade su terreni diversi con risultati differenti. Con questa parabola il Signore ci pone di fronte alla tremenda responsabilità della nostra libertà. In effetti, i differenti terreni rappresentano le modalità con cui l’uomo accoglie la Parola di Dio, il dono di Cristo che Egli ha fatto all’umanità. C’è il cuore superficiale, quello arido e sassoso, quello dissipato e, infine, quello buono e disponibile alla parola di Dio.
Per concludere queste note sul conclave del 1823 c’è un particolare curioso a proposito di una committenza che da cardinalizia diventa papale. Il cardinale della Genga infatti volle costruire nelle grotte di Frasassi una cappella votiva mariana.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
L’idea è quella di fare una visita a Papa Francesco, secondo i modi e le sedi che saranno ritenuti opportuni. Ma per Georgios III, arcivescovo ortodosso di Cipro, la sfida è ancora più grande: andare avanti sui passi del dialogo ecumenico, mettere da parte ciò che divide per portare al mondo la speranza cristiana.
Dunque a settembre del 1823 si celebra il conclave da cui esce papa Annibale della Genga, nobile marchigiano.
Le "Madonnelle Romane" accompagnano da secoli cittadini di Roma e turisti lungo le vie della Capitale.
Per il primo conclave al Quirinale doveva anche essere rivista la ritualità e tutta la organizzazione che lo rende valido e religioso.
San Benedetto e gli eremi, binomio inscindibile. Molto spesso, nel corso della storia della Chiesa e dell’agiografia dei santi, sono proprio i santi “a fare” i luoghi e viceversa. Basterebbe stilare un elenco al volo d’angelo per rendersene conto: Assisi e San Francesco; il monte del Gran Sasso e San Gabriele dell’Addolorata; San Pio da Pietrelcina e San Giovanni Rotondo.
Non sapeva ancora che sarebbe stato creato il prossimo 30 settembre, ma l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali, in Bielorussia è amato proprio come un porporato. Ed è forse per questo suo legame particolare con quella terra di cui è stato nunzio che Papa Francesco lo ha scelto come suo inviato per il 25esimo anniversario dell’incoronazione dell’icona miracolosa della Madonna di Budslau.