La prima enciclica tutta di Francesco, stravolge gli schemi di questo genere letterario e magisteriale.
Oltre ai 17 italiani, a completare il gruppo europeo nel conclave che si aprirà il 7 maggio ci sono altri 36 cardinali (35 con l’assenza annunciata di Antonio Canizares Llovera).
In tanti "luoghi e continenti,
Si è tenuta oggi la settima Congregazione dei Cardinali che già durante la mattinata ha reso note due importanti questioni procedurali. Ovvero che “i cardinali eccedenti al limite dei 120 hanno il diritto di eleggere il nuovo Papa” e il “ringraziamento” al Cardinale Becciu per il suo passo indietro.
La Congregazione dei Cardinali ha voluto rendere note questa mattina “due questioni di carattere procedurale sulle quali ha avuto modo di riflettere e dibattere nei giorni scorsi”. La Sala Stampa della Santa Sede le ha diffuse questa mattina.
Ieri, in Campidoglio, la presentazione dell'evento
La pattuglia italiana al conclave che si aprirà il prossimo 7 maggio vedrà la presenza di 17 cardinali elettori. Sarebbero in realtà 19, ma il sito del Collegio cardinalizio assegna – per composizione geografica - il Cardinale Pierbattista Pizzaballa alla Terra Santa e il Cardinale Giorgio Marengo alla Mongolia, essendo rispettivamente Patriarca di Gerusalemme dei Latini e Prefetto Apostolico di Ulan Bator.
“Gesù lascia intendere che non è la professione di fede, la conoscenza teologica o la prassi sacramentale a garantire la partecipazione alla gioia di Dio, ma il coinvolgimento qualitativo e quantitativo nella vicenda umana dei fratelli più piccoli”. Lo ha detto il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Vaticana, nell’omelia del quarto novendiale celebrato in suffragio di Papa Francesco e affidato ai Capitoli delle Basiliche Papali
Al via la sesta Congregazione Generale dei Cardinali che avviene subito dopo l’importante decisione dell’inizio del Conclave, il 7 maggio 2025. Resa nota anche la prima Meditazione Congregazione Generale dei Cardinali tenuta dall’Abate Donato Ogliari.
“Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”. E’ quanto ha dichiarato il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, annunciando il passo indietro circa la sua eventuale presenza come porporato elettore nel conclave che inizierà il 7 maggio prossimo.
Con l’assenza annunciata del Cardinale Antonio Canizares Llovera, Arcivescovo emerito di Valencia, saranno 134 i cardinali elettori che nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio entreranno nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Romano Pontefice, successore di Papa Francesco.
La terza messa in suffragio di Papa Francesco
La quinta congregazione generale dei cardinali ha deciso che il conclave inizierà nel pomeriggio del 7 maggio. La mattina sarà celebrata la Messa Pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica Vaticana. Lo ha confermato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Impegnati nelle congregazioni generali e nelle celebrazioni dei novendiali, i Cardinali di Santa Romana Chiesa - o almeno alcuni di loro - trovano anche il tempo per impegni extra, collegati comunque all’elezione del nuovo Romano Pontefice.
Una celebrazione liturgicamente semplice ma ben gestita, la commozione di molti fedeli, e l'omaggio dei cardinali che ora, conclusa la fase dei funerali del Papa, guarda alla elezione del nuovo Papa.
E’ il Cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato, a presiedere la celebrazione eucaristica sul sagrato della Basilica Vaticana nel secondo giorno dei Novendiali in suffragio del Sommo Pontefice defunto. A questa Messa partecipano in particolare i dipendenti e i fedeli della Città del Vaticano, nonché gli adolescenti convenuti a Roma per il Giubileo ad essi dedicato.
Il corteo funebre sulla papamobile dalla basilica vaticana a Santa Maria Maggiore. La cerimonia della tumulazione in forma privata
L'ultimo saluto a Papa Francesco. Quello più sentito, più commosso. Quello del suo popolo. Il popolo tanto amato dal Pontefice, che nel 2013 era presente per dargli il benvenuto e ora è qui per dirgli "addio." Piazza San Pietro è oggi però silenziosa rispetto a quel 13 marzo 2013. C’è solo qualche applauso e lo sguardo di chi segue quella bara con un certo senso di tristezza. Si sentono i rumori degli elicotteri ( per la sicurezza) e qualche gabbiano che sovrasta la piazza piena.
"È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti". Così il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Sacro Collegio ha definito nella sua omelia Papa Francesco nel giorno del suo funerale.
È stato reso noto il “Rogito per il Pio Transito di Sua Santità Francesco”. Il Rogito è un testo in cui si “ricorda la vita e le opere più importanti” del Pontefice, per le quali “si rende grazie a Dio”. Fa parte del “rito della chiusura della bara” dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. All'interno della bara vengono inserite una borsa con le monete coniate durante il pontificato, medaglie d'argento e di bronzo a simboleggiare gli anni di servizio. E infine nella bara viene inserito questo tubo di metallo che contiene appunto “il Rogito”, un testo che viene scritto dal maestro delle cerimonie.