L’11 febbraio, Papa Francesco aveva promulgato la Commissio De Donationibus pro Sancta Sede. Con un chirografo, Leone XIV abroga la commissione, ordina che tutti i beni finora alla Commissione siano donati alla Santa Sede, e dispone che la Segreteria per l’Economia definisca un gruppo di lavoro che definisca come portare avanti il fundraising della Santa Sede.
“Beati gli operatori di pace”. L’esordio di Leone XIV davanti al corpo diplomatico e alla società civile di Beirut racconta già, in qualche modo, il senso del passaggio del pontefice nella Terra dei Cedri, nel “Paese messaggio”, secondo l’espressione di Giovanni Paolo II. Un messaggio di pace che si lega idealmente al messaggio di unità della prima tappa del viaggio, laddove, insieme al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, ha anche ribadito che nessuna religione può fare la guerra in nome di Dio. Un messaggio che il Papa unisce ad un diritto che sembrava messo da parte in questi ultimi anni: quello di restare nella propria terra, prima ancora che di migrare.
L’impegno per un dialogo di carità che ripristini l’unità della Chiesa senza assorbire né dominare. L’invito a costruire l’unità amandosi come fratelli e sorelle. Il monito a non usare mai il nome di Dio per giustificare guerre e violenze. Con questi tre messaggi, forti, che si sono dipanati tra la commemorazione del I concilio ecumenico a Iznik, l’antica Nicea, e la partecipazione del Papa alla Divina Liturgia nel giorno della festa di Sant’Andrea (con in mezzo una dichiarazione congiunta), Leone XIV lascia la Turchia. Non c’è stata la definizione di una data comune per la Pasqua – gli ortodossi e gli orientali la calcolano secondo il calendario giuliano, i latini secondo il calendario gregoriano. Era una speranza, perché proprio a Nicea, 1700 anni fa, si era stabilita la modalità di calcolare la data della Pasqua. L’impegno, però, resta, mentre Leone XIV ha definito una strada di dialogo con una enfasi particolare sulla preghiera comune e sulle sfide del mondo, dalla questione ecologica a quella dell’intelligenza artificiale.
Un grido di aiuto e un segno di speranza allo stesso tempo. Il rapporto diffuso dall’Œuvre d’Orient alla vigilia del viaggio di Leone XIV in Libano, una settantina di pagine di dati e attività che dettagliano un intervento straordinario nel Paese dei Cedri, dove il settore privato sovrasta quello pubblico e le attività della Chiesa sono cruciali per l’aiuto alla popolazione.
A un mese dall’entrata in vigore della nuova costituzione apostolica, pubblicata il 19 2022 Papa Francesco ha provveduto con un chirografo a formare il gruppo incaricato di armonizzare la nuova carta costituzionale vaticana con le norme che regolano attualmente la vita nei dicasteri della Santa Sede.
La prossima settimana Papa Leone XIV farà il suo primo viaggio internazionale.
Leone XIV vedrà la mostra preparata per il Meeting di Rimini 2025 e dedicata ai 1700 del Credo di Nicea nella Cattedrale cattolica di Istanbul.
E alla fine è arrivata la data ufficiale per la visita di stato del Re e della Regina d' Inghilterra in Vaticano.
Sono una della eredità di Papa Francesco,
A 60 anni dalla proomulgazione della Nostra Aetate
Finanze vaticane, si torna alla gestione collegiale degli investimenti. Con il motu proprio Coniuncta Cura, Leone XIV abroga il rescriptum di Papa Francesco del 22 agosto 2022, che stabiliva che l’Istituto per le Opere di Religione era l’unico ed esclusivo ente intitolato ad attività di gestione patrimoniale e depositario del patrimonio mobiliare della Santa Sede e delle istituzioni collegate con la Santa Sede. Si ritorna, dunque, ad una gestione collegiale degli investimenti, ovviamente da valutare dal Comitato degli Investimenti.
Per la seconda volta in una settimana, cambia un tassello al vertice della Segreteria di Stato. Leone XIV ha nominato monsignor Roberto Campisi, assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato, come Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’UNESCO. Campisi lascia dunque l’incarico di assessore, ovvero di numero 2 della sezione affari generali della Segreteria di Stato e per questo primo aiuto del sostituto.
Quando, l’11 novembre del 1900, fu dedicata la chiesa di Sant’Anselmo a Roma, Leone XIII aveva voluto partecipare. Lui aveva voluto che l’antico collegio Sant’Anselmo fosse riaperto. Lui aveva voluto lo stabilimento del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Lui aveva istituito la confederazione benedettina nel 1893, con il motu proprio “Summorum Semper”. Erano, però, i tempi della “Questione Romana”, il Papa era formalmente “prigioniero in Vaticano” e dunque Leone XIII non andò. Ma il prossimo 11 novembre, per il 125esimo anniversario della dedicazione, Leone XIV potrebbe riannodare le fila della storia e fare quello che al suo predecessore non era riuscito. Ovvero, andare al Sant’Anselmo.
“Sono felice di essere qui con voi in occasione del vostro Capitolo Generale. Posso dire di sentirmi a casa e di partecipare interiormente anch’io, in spirito di condivisione spirituale, a quanto state vivendo in questi giorni. Ringrazio il Priore Generale che ha terminato il suo servizio e saluto il nuovo Priore appena eletto: per questo compito così impegnativo ci vuole la preghiera di tutti noi, non dimentichiamolo!”.
Quando gli Stati Uniti andarono in recessione a seguito della drammatica crisi del ’29, il New Deal di Franklin Delano Roosevelt rimise in sesto l’economia. Ma quello che in pochi sanno è che dietro i progetti del New Deal c’era un cattolico americano del Minnesota, John Ryan, che aveva portato le sue idee prima nel Programma dei Vescovi USA per la Ricostruzione Sociale del 1916 e che poi, trascurato dall’amministrazione Coolidge che aveva finito i progetti in recessione, era rimasto nell’ombra, lavorando per i più deboli, chiedendo salari minimi e garanzie per gli impiegati, fino a tornare al centro della scena con l’amministrazione Roosevelt.
Ripartendo da Castel Gandolfo, Leone XIV ha detto che sarebbe pronto ad andare a Gaza, ma anche in altri posti, e ha spiegato che non è l'unica strada necessaria. Con queste parole, il Papa ha mostrato vicinanza e conoscenza della situazione in Terra Santa, ma ha anche voluto slegare ogni iniziativa diplomatica dalla sua persona. Non è solo un viaggio del Papa che può fare la differenza – è questo il messaggio – quanto piuttosto un’iniziativa diplomatica forte.
Quella che oggi è chiamata la Villa Barberini a Castel Gandolfo dove in questi giorni soggiorna Papa Leone XIV
La prima telefonata tra i due è stata il 12 maggio, il primo incontro in Vaticano è stato il 18 maggio. Oggi, Leone XIV incontra per la seconda volta il presidente ucraino Volodymir Zelensky, il quale, a Roma per la Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina del 10-11 luglio, va fino a Castel Gandolfo per parlare con il pontefice, che gli ribadisce la disponibilità vaticana ad accogliere in Vaticano i rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati.
Dopo tre anni di preparazione, l’Opus Dei ha presentato il testo finale dei suoi nuovi Statuti alla Santa Sede, dove saranno sottoposti a revisione: lo ha annunciato lo scorso 13 giugno monsignor Fernando Ocáriz, prelato dell’Opus Dei, in una dichiarazione in cui si sottolinea che l’organizzazione ha seguito le istruzioni impartite da Papa Francesco all’Opera con la lettera apostolica Ad Charisma Tuendum, del 2022.
Tra italiani, Bartolo Longo, Piergiorgio Frassati, Carlo Acutis. Due date: il 7 settembre per Frassati e Acutis e il 19 ottobre per Bartolo Longo.